venerdì 10 settembre 2021

Ragazza dolce

20210910-sweet-girl-jason-momoa
Per certi versi Sweet girl diretto dal debuttante Brian Andrew Mendoza può essere paragonato a IL fuggitivo di Andrew Davis con un sontuoso Harrison Ford. In questo caso, però, in fuga troviamo Jason Momoa nel ruolo di Ray Cooper e Isabela Merced che interpreta la figlia Rachel.
La storia inizia con una famiglia, quella di Ray, in gita in mezzo alla natura. Poi il ritorno in città e la scoperta del cancro nella moglie, Amanda. Inizia un percorso in sopedale fatto di sofferenza e attesa. Poi una nuova cura in cui Amanda viene inserita. E infine il colpo gobbo: la cura ritirata. Per Amanda non c'è più speranza.
E' qui che inizia la rabbia e la disperazione di Ray, che arriva persino a minacciare l'amministratore delegato della ditta farmaceutica: l'uomo è in televisione al telegiornale, e Ray chiama e gli riversa addosso tutta la sua rabbia dopo che il tizio mostra tutta la sua ipocrisia.
Passa un po' di tempo dopo la morte di Amanda e Ray viene all'improvviso contattato da un giornalista che vuole una mano per scoperchiare il vaso di Pandora delle tangenti legate alla sanità. Qui inizia la prima lunga scena thriller, ambientata sulla metropolitana e che si conclude con la morte del giornalista.
Ovviamente questo è solo l'inizio di una fuga dai federali (ciò avviene solo alcuni anni dopo la morte del giornalista, però) e dagli uomini che lavorano per l'azienda farmaceutica. Per tematiche, dunque, Sweet girl è indubbiamente un film molto attuale, ma è al tempo stesso classico per trama e impostazione narrativa, con un paio di scene mostrate al ralenty, una scelta stilistica che nel complesso paga. Per contro, però, almeno per chi è amante del genere, i due colpi di scena presenti nella pellicola sono uno in qualche modo intuibile (sono anche presenti alcuni indizi qua e là), mentre l'altro piuttosto scontato. D'altra parte il film ruota più sulla fuga che sulla parte investigativa, per cui nel complesso la scelta va più che bene.

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