martedì 5 ottobre 2021

Parisiade

L'ultima volta che venne assegnato il Premio Nobel per la fisica a un italiano fu nel 2002. All'epoca toccò a Roberto Giacconi per le sue pionieristiche ricerche nel campo della radiazione X proveniente dall'universo. Ci siamo, poi, andati molto vicini nel 2017, quando il premio venne assegnato a tre dei fondatori del consorzio dell'esperimento LIGO. Come venne sottolineato all'epoca, quel premio non sarebbe stato assegnato senza l'esistenza dell'esperimento gemello, l'interferometro VIRGO, progettato più o meno negli stessi anni di LIGO da Adalberto Giazotto, quindi anche quest'ultimo avrebbe meritato il premio al pari di Rainer Weiss, Barry Barish e Kip Thorne. Il problema era che qualunque scelta avesse compiuto all'epoca il comitato, avrebbe scontentato qualcuno, e così alla fine, nonostante tutto, fummo tutti contenti: in fondo il Premio serve sì a enfatizzare i contributi personali, ma anche a fissare dei punti cardine nella conoscenza.
Oggi, però, arriva un Premio a lungo atteso, quello a Giorgio Parisi, fisico teorico romano, i cui lavori hanno fornito importanti contributi alla teoria dei campi e alla fisica statistica. Il premio, però, gli viene assegnato per i suoi lavori sulla fisica dei sistemi complessi, o per dirla con le parole del Premio:
Per la scoperta dell'interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria.
All'epoca del mio dottorato (stiamo parlando di una ventina di anni fa), erano due i fisici italiani "mitici" nel campo della fisica teorica, Guido Altarelli e, appunto, Giorgio Parisi. L'aura di miticità della coppia di fisici teorici era dovuta all'allora nota equazione di Altarelli-Parisi (più tardi si scoprì che i fisici russi Juri Lwowitsch Dokschizer, Vladimir Gribov e Lev Lipatov, più o meno negli stessi anni degli taliani, avevano scoperto un'equazione simile). L'equazione che è "solo" quella fondamentale nella cromodinamica quantistica (la branca della fisica che descrive i quark, giusto per farla breve).
La fisica del Nobel a Parisi, invece, l'ho spiegata su wikinotizie e ve la riporto qui senza altri fronzoli:
Le ricerche cui fa riferimento l'Accademia delle Scienze di Svezia si riferiscono ad articoli pubblicati tra il 1979 e i primi anni Ottanta relativi al vetro di spin, una particolare lega metallica in cui gli atomi di ferro sono casualmente mescolati all'interno di una griglia di, ad esempio, atomi di rame.
Questo è un tipo speciale di lega metallica in cui gli atomi di ferro, ad esempio, sono mescolati casualmente in una griglia di atomi di rame. A causa della presenza degli atomi di ferro, il materiale cambia le sue proprietà magnetica. Ognuno degli atomi di ferro si comporta come un piccolo magnete, influenzato dagli altri atomi di ferro vicini. In un magnete usuale tutti gli spin puntano nella stessa direzione, ma in un vetro di spin alcune coppie puntano nella stessa direzione, altre in quella opposta. Parisi, nel 1979, mostrò come l'uso di una particolare tecnica matematica, il replica trick, permettesse di risolvere il problema del vetro di spin.
In particolare gli articoli dedicati al vetro di spin li trovate qui sotto:
Parisi, G. (1979). Infinite number of order parameters for spin-glasses. Physical Review Letters, 43(23), 1754. doi:10.1103/PhysRevLett.43.1754
Parisi, G. (1980). Magnetic properties of spin glasses in a new mean field theory. Journal of Physics A: Mathematical and General, 13(5), 1887. doi:10.1088/0305-4470/13/5/047
Parisi, G. (1983). Order parameter for spin-glasses. Physical Review Letters, 50(24), 1946. doi:10.1103/PhysRevLett.50.1946
Negli ultimi anni Parisi si è occupato di cambiamenti climatici
Benzi, R., Parisi, G., Sutera, A., & Vulpiani, A. (1982). Stochastic resonance in climatic change. Tellus, 34(1), 10-16. doi:10.1111/j.2153-3490.1982.tb01787.x
campo che possiamo considerare strettamente collegato con lo studio dei sistemi complessi.
Questa parte ci porta diretti all'altra metà del Premio 2021, condivisa da Syukuro Manabe e Klaus Hasselmann proprio per le loro ricerche sui sistemi complessi, il che ci porta dritti dritti alla teoria del caos, cui non devo aggiungere altro oltre all'invito di andare a leggere il link precedente!

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