martedì 21 dicembre 2021

La perduta stella del nord

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Dopo una memorabile e irreversibile litigata con gli altri membri del gruppo, a quanto pare Tuomas Holopainen in testa, Tarja Turunen abbandona i Nigthwish e inizia una carriera da solista. Dopo un abbastanza classico esordio con un disco di cover, a tema natalizio, il 19 novembre del 2007 in Finlandia e il 2 gennaio dell'anno d'opo in Sud America (per poi andare nel resto del mondo) viene rilasciato My winter storm, un concept album invernale. E quale giorno migliore per citarlo se non proprio il primo giorno d'inverno?
Oggi, 21 dicembre 2021, alle 15:59, ha avuto inizio il solstizio d'inverno astronomico. I solstizi, parola che viene dal latino solstitium, ovvero sole fermo, sono definiti da una particolare posizione tra l'asse di rotazione della Terra e il suo piano orbitale. In particolare i due solstizi, d'inverno, quando abbiamo il numero minimo di ore di luce, e quello d'estate, quando abbiamo il massimo di ore di luce, coincidono con il minimo e il massimo angolo di inclinazione dell'asse terrestre rispetto al piano orbitale.
Non è, però, del solstizio che voglio scrivere (vi rimando a questo video di Sandro Bardelli per EduINAF) le classiche due righe, ma della Lost Northern Star, terza traccia dell'album di Tarja:
Legend says that when grief overpowers happiness
the northern star loses its light and falls down on earth
where thee become a man.
One person alone can help.
La Stella Polare o Polaris o Stella del Nord è, attualmente, la stella che indica il polo nord celeste. Posta nella costellazione dell'Orsa Minore, è in effetti una stella tripla, la cui stella più luminosa è una supergigante gialla di tipo cefeide. Le tre compagne sono tutte più massicce del Sole. La magnitudine di Polaris A, la stella principale del terzetto, varia tra 1.86 e 2.13 in un arco di tempo di poco meno di 4 giorni. La più lontana delle due compagne di Polaris venne scoperta nel 1780 da William Herschel.
C'è un bellissimo mito degli Inuit legato alla stella polare e al fatto che il cielo ruoti intorno a essa nel corso delle stagioni. Intanto le stelle sarebbero dei buchi fatti dagli uomini nella volta celeste per poter spiare il mondo degli spiriti. La volta celeste, però, a quel tempo era fissa, fino a che il grande guerriero Onowate non decise di catturare uno dei bisonti celesti, praticando un buco più grande nella volta celeste. Lo si potrebbe definire il Prometeo degli Inuit, e considerando che gli effetti della "bravata" su Onowate risultano molto simili a quelli di un fuoco intenso, la similitudine non è azzardata. Probabilmente questa parte del mito è ispirata alla caduta dei meteoriti sulla Terra.
Ad ogni buon conto, dopo che gli spiriti tormentano fino allo sfinimento il Grande Spirito, questi decide di mettere in rotazione la volta celeste, in modo da impedire agli uomini di osservare il mondo degli spiriti.
Questi ultimi, però, non avevano fatto i conti con Ayoo, una donna che aveva l'astuzia di tre leoni di montagna, quella stessa che aveva spinto gli uomini a praticare i fori nel cielo, e chiese aiuto proprio a Onowate. Quest'ultimo, che aveva la forza di tre orsi, si diresse verso il più grande albero della Terra, Gorikan, si arrampicò e, preso il suo ramo più alto, lo conficcò in cielo, creando così un punto fisso attraverso il quale guardare, mentre il cielo ruotava intorno a quel punto. Gli spiriti, che ovviamente se la presero nuovamente, in pratica inventarono le tormente invernale per allontanare da lì Onowate e Ayoo: i due, insieme con il grande albero, alla fine cedettero seppelliti da una valanga di neve.
Nel mito, quindi, la Stella Polare è un punto fisso, cosa che in effetti non è esattamente vera. La stella, infatti, si discosta da poco dal vero e proprio polo nord celeste, rutando intorno a esso lungo una circonferenza di un paio di gradi circa. Inoltre non sarà sempre questa la stella che indicherà questo punto particolare: ad esempio tra 2000 anni circa toccherà a Gamma Cephei, mentre tra circa 8000 anni il ruolo tornerà a Deneb, che era già stata in passato la polare.

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