giovedì 10 febbraio 2022

Ritratti: Pia Nalli

20220210-pia-nalli
Nata il 10 febbraio del 1886 in una famiglia della classe media palermitana, quarta di 7 figli, Pia Nalli si laureò il 10 gennaio del 1910 in matematica presso l'università della sua città con la supervisione di Giuseppe Bagnera con una tesi in geometria algebrica.
E' curioso osservare come la presenza di Bagnera a Palermo era dovuta al terremoto del 28 dicembre del 1908, con epicentro a Messina. All'epoca Bagnera era parte dello staff dell'università di quella città, e a causa di quel terremoto si trasferì a Palermo.
Quello stesso anni la Nalli entrò nel Circolo Matematico di Palermo, la più importante associazione di matematici dell'epoca. Era stata fondata nel 1884 da Giovanni Battista Guccia e al momento dell'ingresso di Pia contava più di 900 membri provenienti da tutto il mondo, inclusi alcuni dei più importanti matematici dell'epoca, gente come David Hilbert, Henri Poicaré, Vito Volterra, Giuseppe Peano, e altri ancora di questa stessa caratura. Fu proprio nei Rendiconti del Circolo che venne pubblicatoil 22 dicembre del 1910 il suo primo articolo, Riduzione di un fascio di curve piane di genere uno, corrispondente a se stesso in una trasformazione birazionale involutoria del piano, e quasi un anno dopo, il 25 novembre del 1911, venne dato alle stampe anche il secondo, Sopra una definizione di dominio piano limitato da una curva continua, senza punti multipli.
Nalli rimase per un breve periodo presso l'Università di Palermo come assistente di Bagnera, per poi iniziare una relativamente breve carriera di insegnante presso le scuole superiori del Sud Italia (Avellino, Trapani, ...). Durante questo periodo, però, non smise di portare avanti le sue attività di ricerca, ottenendo nel contempo l'abilitazione con la tesi Esposizione e confronto critico delle diverse definizioni proposte per l'integrale definito di una funzione limitata o no, in cui studiava la teoria degli integrali. In particolare approfondiva alcuni lavori recenti di autori come Émile Borel, Henri Lebesgue, Charles de la Vallée Poussin, Giuseppe Vitali, Arnaud Denjoy. Il lavoro in questo campo portò alla pubblicazione di un secondo lavoro, Sulle serie di Fourier delle funzione non assolutamente integrabili, datato 1915.
Cerchiamo di raccontare un po' il tutto. Prendiamo una funzione \(f\). Questa può essere espansa in serie di Fourier i cui coefficienti sono calcolat con degli integrali. Se \(f\) è integrabile secondo Riemann, allora l'integrale di Riemann può essere usato per calcolare questi coefficienti. Allo stesso modo, se una funzione è integrabile seconod Lebesgue, allora gli integrali di Lebesgue possono essere usati per calcolare i coefficienti di Fourier. Nalli concentrò i suoi sforzi per estendere quest'ultimo risultato, ottenuto da de la Vallée Poussin a partire dai risultati ottenuti in quegli anni da Denjoy. Alla fine riuscì a dimostrare che anche l'integrale scoperto da quest'ultimo poteva essere usato per calcolare i coefficienti di una serie di Fourier.
Nel 1919 iniziò a studiare le equazioni lineari integrali e gli operatori integrali a partire dai lavori di Ivar Fredholm. In questo campo pubblicò 4 articoli. Nello stesso periodo partecipò a un concorso come professore straordinario presso l'Università di Cagliari: era l'unica donna su otto partecipanti. La graduatoria ufficiale vide Nalli seconda dietro Mauro Picone, ma è abbastanza certo che la classifica venne opportunamente modificata, essendo Nalli una donna... La cosa, però, non ebbe grossi effetti, visto che Picone era interessato al posto di professore d'analisi presso l'Università di Catania, così Pia rimase a Cagliari fino al 1927, quando, per ironia della sorte, entrò all'Università di Catania per occupare la cattedra di analisi algebrica e infinitesimale. Nel frattempo, però, aveva partecipato ad altri concorsi, giungendo terza a Modena e prima a Pavia. Il problema fu che l'Università di Pavia fece le classiche orecchie da mercante a causa di una serie di dicerie diffuse anonimamente sul suo conto.
Quello di Pavia non fu l'unico caso nella sua carriera. Ci furono situazioni simili sia nel suo secondo tentativo presso l'Università di Catania nel 1926, sia nel concorso a Firenze dello stesso anno. Nello stesso periodo ricevette, però, l'incoraggiamento di Tullio Levi-Civita per la lotta per il riconoscimento del suo valore acquisito sul campo. Il supporto di Civita, con il quale aveva iniziato da un po' di tempo uno scambio epistolare, non si limitò solo all'incoraggiamento nel perseguire i suoi obiettivi, ma anche nell'invito a spostarsi su un nuovo campo di ricerca, il calcolo tensoriale, ideato dallo stesso Civita insieme con Gregorio Ricci-Curbastro.
Torniamo alla politica: Nalli aveva trovato alcuni strani impedimenti nei concorsi di Firenze e Catania. Nel primo era giunta nuovamente (e incredibilmente, in senso negativo) seconda, mentre a Catania erano stati addotti una serie di motivi burocratici. A quel punto la matematica scrisse al Ministro dell'Educazione dell'epoca, Pietro Fedele, affinché intervenisse presso l'Università di Catania per risolvere la questione. E alla fine fu proprio l'intervento del ministro a permettere alla Nalli di ottenere la cattedra di Catania il 16 febbraio del 1927.
Le circostanze di questa assunzione non permisero certo di creare un ambiente di lavoro dei più congeniali. La faccenda era complicata anche dal fatto che Pia Nalli avrebbe preferito lavorare a casa, a Palermo, ma anche in questo caso c'era una forte resistenza da parte dei ricercatori locali.
In definitiva una vita fatta di ricerca, ma anche di lotte per ottenere quel riconoscimento accademico che pensava, giustamente, di meritare e, più in generale, per i diritti e contro le discriminazioni delle donne all'interno del sistema universitario italiano.
Nota bibliografica. All'inizio questo doveva essere un wikiritratto, visto che mi stavo basando solo sulla wikibio in italiano. Poi la cosa è cresciuta con quella in inglese e infine con quella su MacTutor. E quindi ecco il solito Ritratto, che esce giusto in tempo per la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza.

Nessun commento:

Posta un commento