sabato 14 maggio 2022

Vendicatore per sempre

Dopo la battaglia con Onslaught, alcuni dei supereroi Marvel vennero dati per morti dall'universo principale. La cosa durò per all'incirca un anno, durante il quale la Marvel propose ai lettori una serie piuttosto interessante, Thunderbolts. Scritta da Kurt Busiek per i disegni di Mark Bagley, vedeva alcuni criminali del Marvel Universe travestirsi da supereroi per prendere il posto dei Vendicatori (gli Avengers, come si dice oggi che il supergruppo ha avuto successo cinematografico) e poi, all'apice del successo, prendere il potere. La cosa, ovviamente, non andò a buon fine, visto che alla fin fine il successo, ma soprattutto il rispetto che questo genere di popolarità si porta dietro, piace a chiunque.
Non è però dei Tunderbolts, ma di un altro progetto di Busiek, che andò alle stampe l'anno dopo. Era il 1998 e la DC Comics aveva rilanciato già da un anno la Justice League con la serie JLA scritta da Grant Morrison per i disegni di Howard Porter. Con l'evento Heroes Return anche la Marvel decise di rilanciare le serie che durante Heroes Reborn vennero ambientate in un universo tasca ideato da Franklin Richards. Ovviamente il rilancio implicava il ritorno degli eroi nell'universo principale. E in questo rilancio venne coinvolta anche Avengers, la testata che raccontava le avventure del supergruppo principale del Marvel Universe. E la serie venne affidata proprio a Busiek, con un altro grande fumettista ad affiancarlo ai disegni: George Perez.
20220514-avengers-perez
Devo confessare che più che Busiek, fu proprio la presenza di Perez a spingermi all'acquisto di quella serie: era l'autore completo di Wonder Woman e il disegnatore di Crisis, che se la memoria non mi inganna avevo iniziato a recuperare proprio in quel periodo. Non potevo lasciarmi sfuggire la storia. E lo stesso Busiek, ben conscio della collaborazione con uno dei pochi disegnatori in grado di disegnare una grande quantità di supereroi in un paio di pagine senza renderli un'accozzaglia disordinata, mise in piedi una storia di apertura, strutturata in tre episodi, i primi tre numeri della loro gestione, ricchi di Vendicatori, tanto che sembrava quasi di essere di fronte alla vera e propria versione Marvel di Crisis (per molti critici la vera risposta a Crisis fu I guanti dell'infinito di Jim Starlin e disegnata, guarda un po', proprio da Perez - per me, a rileggerla, Once an Avenger mi sembra invece molto simile proprio a Crisis).
D'altra parte l'avversario dei Vendicatori si rivela essere una potentissima Morgana, in grado, sfruttando i poteri di Scarlet (Wanda Maximoff), di riportare l'intero pianeta nell'era di Avalon. Un contributo fondamentale per risolvere la situazione lo fornisce Wonder Man, che era stato resuscitato da Wanda alla fine del secondo numero in una forma di pura energia, molto simile al Dottor Manhattan.
Ovviamente metà dell'efficacia della storia viene dai disegni di Perez, ricchi di personaggi, ma anche di dettagli mai inutili. Gli stessi eroi, nei disegni di Perez, risultano particolarmente vividi, il tutto con il tipico tratto elegante e snello di uno dei più grandi disegnatori di supereroi di tutti i tempi. E mi sembrava giusto omaggiarlo con uno dei pochi fumetti non-DC Comics della sua carriera. E questo nonostante sia soprattutto un fan DC Comics.
Ma Perez resterà per sempre un Titano, e soprattutto un Vendicatore!
20220514-medieval-avengers-perez

Nessun commento:

Posta un commento