domenica 12 marzo 2023

Mumin al mare

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Ieri con mia sorella siamo stati al Bookpride, la fiera nazionale dell'editoria indipendente (o di quella minore, che ha qualche difficoltà ad entrare nelle librerie), giunta alla sua settima edizione. E' stato un pomeriggio interessante, girando tra i corridoi della nuova collocazione della fiera, e ovviamente un pomeriggio di acquisti folli e incontrollati (o quasi). Tra i vari acquisti, sfruttando la possibilità di uno sconto, ho messo le mani su un solo fumetto, Mumin. Al mare che fa parte di una serie di volumi con cui Iperborea ha ristampato a colori le striscie a fumetti dei personaggi ideati nel 1945 da Tove Jansson.
Di questi personaggi, di cui avevo visto qualche immagine sparsa qua e là, lessi le prime storie alcuni anni fa quando passò in edicola la ristampa anastatica dei primi numeri di Linus. Fu infatti su questa rivista che comparvero per la prima volta le loro strisce, che arrivarono solo un paio di anni dopo l'uscita del primo romanzo che li vedeva protagonisti.
Dei volumi presenti in fiera, quello che alla fine ho scelto è, se il titolo inglese e il titolo italiano hanno una qualche attinenza uno con l'altro, in mancanza di qualsiasi riferimento edotirale all'edizione originale, presumibilmente il 12.mo volume della serie a fumetti, pubblicato originariamente il 13 marzo del 1957. Racconta delle avventure della famiglia di (o dei) Mumin al mare, a vivere in un faro: il capofamiglia, infatti, volendo scrivere un romanzo d'avventura, decide di accettare il posto di guardiano di un faro per poter trovare l'ispirazione e utilizzare la macchina da scrivere che gli hanno regalato. D'altra parte
E' doveroso scrivere un libro se si è ricevuta una macchina da scrivere come regalo di compleanno.
Al di là della storia specifica, divertente e ricca di gag, alcune anche al limite del surreale, ma anche con alcuni momenti di suspance, a colpire è proprio la semplicità con cui Tove Jansson descrive i vari personaggi, sia quelli della famiglia Mumin, sia le varie spalle presenti nel corso della vicenda. Ognuno di loro, infatti, è mosso da motivazioni tutto sommato semplici, ma che al tempo stesso rendono i loro caratteri complessi. Per esempio il padre, che è spinto dal desiderio di scrivere un romanzo, a un certo punto si rende conto che forse un romanzo sul mare non è esattamente ciò che avrebbe voluto scrivere.
La famiglia dei Mumin, però, presenta anche una caratteristica singolare, almeno per queste latitudini, perché il figlio Mumin non solo ha una fidanzata, ma quest'ultima vive insieme a lui persino sotto lo stesso tetto con i suoceri: una cosa decisamente inimmaginabile nella nostra piccola Italia. E che, personalmente, è l'ennesima dimostrazione di quanto abbiamo da imparare dalla Scandinavia.
A parte queste considerazioni, però, i Mumin sono decisamente dei personaggi simpatici e divertenti, ma anche piuttosto irriverenti e, un po' come tutti i personaggi delle comic strip, danno il meglio di se quando sono utilizzati per enfatizzare i difetti degli esseri umani.

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