mercoledì 10 maggio 2023

La dittatura del calcolo

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Nonostante il titolo faccia pensare al contrario, La dittatura del calcolo di Paolo Zellini propone al lettore innanzitutto un punto di vista storico differente del calcolo, dell'algoritmica e, più in generale, della matematica, e solo dopo un punto di vista filosofico. D'altra parte, per poter giustificare la critica insita nel titolo stesso, raccontare lo sviluppo storico di queste discipline è, probabilmente, il modo migliore in assoluto.
Questo, in pratica, rende il testo di Zellini innanzitutto un ottimo testo di divulgazione matematica, sicuramente snello, visto che si concentra su una porzione della sua storia e su come questa abbia influenzato non solo la vita moderna, ma anche lo sviluppo stesso della ricerca in matematica.
Argomenti come l'infinito, la logica, la ricerca dei fondamenti, si ritrovano intrecciati con qualcosa che apparentemente sembra distante da essi come la ricerca della miglior procedura per portare a termine un calcolo, eppure, nonostante sia poco evidente, i primi sono stati fondamentali per lo sviluppo degli algoritmi, modificando il modo stesso di pensare dei matematici ben prima che gli algoritmi propriamente detti entrassero nel nostro linguaggio.
La critica insita nel testo, ad ogni modo, non è tanto centrata sugli strumenti dell'algoritmica e del calcolo digitale, ma sull'importanza che viene data a essi, ritenuta in qualche modo eccessiva nonostante la loro grande efficacia.

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