domenica 13 agosto 2023

Topolino #3533: Torniamo a parlare di cose belle (più o meno)

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Dopo aver saltato due numeri, il #3531 e il #3532 (quest'ultimo perché l'ho letto sul treno mercoledì scorso mentre viaggiavo verso la Calabria), ritorno a scrivere le solite due righe sul Topolino in edicola. La storia d'apertura è Il seminatore di discordie, che segna il ritorno di Wizards of Mickey su Topolino. Personalmente ho atteso questa storia con grandi aspettative, questo perché la storia porta la firma di Luca Barbieri, in questa occasione affiancato da un ottimo Marco Palazzi. Barbieri, infatti, è l'autore che, su Topolino fuoriserie, prese in mano WoM realizzando una storia bella e appassionante che è riuscita anche a far passare senza troppi storicimenti di naso tutti quegli elementi pessimi della saga originale. Per cui potete immaginare la delusione a leggere una storia breve, scritta decisamente un po' troppo di fretta, e ricca di così tante idee che sarebbe stata decisamente più efficace come saga a puntate e non come episodio autoconclusivo di, peraltro, una ventina di pagine.
Finisono qui le cose non tanto belle del numero. Le due chicche di questo #3533 sono sicuramente il secondo episodio de Il cieli di Farmtown e il quinto e ultimo episodio di Blue Peaks Valley.
La prima storia, di Marco Nucci e Stefano Zanchi, ci riporta al nuovo Gastone approfondito da Nucci ormai diverso tempo fa. In questo caso il bravo sceneggiatore, che anche in questa occasione conferma di essere degno erede di Goscinny, introduce un nuovo parente per Gastone, la fortunatissima zia Olivia, la cui sola presenza rende Gastone sfortunato. Ed è proprio sul suo desiderio di essere sfortunato che ruota la storia, visto che vuole dissuadere Priscilla dal restare a Paperopoli, dove apre una libreria insieme con lo stesso Gastone. La storia pone un nuovo interessante tassello nel percorso di crescita del personaggio.
Il numero si conclude con Un barbiere, ultimo episodio della serie di Corrado Mastantuono, che come ormai è diventato cifra stilistica dell'autore, riesce a unire perfettamente l'ironia e il mistero attraverso la solita inchiesta del Papersera. La serie, infatti, ha scavato nelle origini del quotidiano di Paperone, ed è soprattutto quest'ultimo la grande scoperta della serie, visto che ci fornisce una visione abbastanza personale e fuori (ma non troppo) dal canone donrosiano che alla fin della fiera risulta molto interessante.
Chiudo l'articolo con l'unboxing delle carte di Topolino, che quest'anno sono state disegnate proprio da Mastantuono. Per una serie di coincidenze in parte sfortunate, l'unboxing di entrambi i mazzi lìho fatto contemporaneamente giusto un paio di giorni fa:

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