venerdì 16 agosto 2024

Gatti vagabondi

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La carriera di Yoshiko Watanabe è stata segnata in maniera abbastanza indelebile da Osamu Tezuka. Questi, infatti, era uno dei suoi miti fumettistici, anche se in effetti lo era e ancora oggi lo è per moltissimi mangaka. Così, quando Tezuka fondò la sua casa di animazione, la Mushi Production, si fece avanti, ottenendo un contratto come animatrice dal 1963 al 1972. Nel corso di questo periodo lavorò a serie come Astro Boy, Kimba, La principessa Zaffiro e altre ancora. Poi, nel 1973, innamoratasi dell'Italia e, soprattutto, di un italiano, si trasferisce nella penisola, dove inizia a collaborare con varie riviste di fumetti italiane, tra cui Fumetti in TV, che trasportavano su carta per il pubblico italiano le serie animate giapponesi: di fatto contribuì alla nascita della via italiana del manga. Negli anni successivi ha anche collaborato ad alcuni lungometraggi italiani realizzati da Lanterna Magica, come per esempio La gabbianella e il gatto o Freccia azzurra, e poi ha anche realizzato alcuni libri a fumetti, uno dei quali, Nora Neko, letteralmente Gatti vagabondi, che poi è anche il sottotitolo del volume uscito nel 2016 per Editoriale Cosmo.
Racconta la storia di due gatti randagi, due ladri, che vivacchiano, tra una ruberia e l'altra, in un regno medievaleggiante popolato esclusivamente da funny animals. Le loro avventure li porteranno prima a stringere amicizia con un coleottero, quindi a venire coinvolti nell'ennesima guerra fatta per il potere, il possesso e l'avidità di pochi. Di fatto siamo di fronte a una storia antimilitarista e antipolitica (o meglio antipolitici), ricca di gag in puro stile tezukiano. Il tratto della mangaka, però, presenta anche alcune influenze disneyane, visto che alcuni dei personaggi, forse anche per via dell'ambientazione medievaleggiante, ricordano il Robin Hood della Disney. La composizione della pagina, molto dinamica, fonde la lezione giapponese con quella europea, mentre le scene di guerra sembrano richiamare le analoghe scene viste in Nausicaa di Hayao Miyazaki (che ho in lettura...).
Varrebbe la pena, quindi, provare a recuperarlo, nonostante gli 8 anni passati (eh già... è rimasto 8 anni nello scaffale prima che lo leggessi...), visto che sembra ancora disponibile sul sito dell'editore.

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