martedì 6 agosto 2024

Rompicapi di Alice: La storia dietro il percorso

Alcuni mesi fa vi proposi una conferenza del filosofo Nicola Donti in cui, a un certo punto, per fornire un esempio di come ragionano i bambini rispetto agli adulti, fece l'esempio di unire due punti su un foglio bianco. Gli adulti andrebbero con una linea retta, il percorso più breve che unisce, appunto, quei due punti. Un bambino scarabocchierebbe una linea contorta e, all'ovvia obiezione dell'adulto, probabilmente inizierebbe a raccontare la storia dietro quel percorso.
In effetti era da un po' che volevo riprendere quell'idea, lasciata lì un po' in sospeso. Intanto perché la ricerca del percorso migliore tra due punti è un qualcosa di molto più creativo, anche quando diventa un atto formale, rispetto alla semplice linea retta. Basti pensare, per esempio, al percorso più breve che unisce due punti dell'universo, che non è una linea retta (o se preferite lo è se siamo molto fortunati). Oppure se pensiamo ai due punti sul balcone lungo i quali stendiamo i panni ad asciugare: in quel caso la corda prende la forma di una curva matematica chiamata catenaria. Entrambi gli esempi hanno un elemento in comune: la forza di gravità che deforma a causa della sua presenza quella che geometricamente sarebbe una retta.
Se poi andiamo sulla superficie di una sfera, affrontando quindi il problema in maniera più geometrica, due qualsiasi punti sono uniti da un arco di circonferenza, e se vogliamo già solo questa constatazione romperebbe con qualsiasi discorsi di geometria euclidea.
In ogni caso tutte queste idee, rivoluzionarie a loro modo, sono state dei veri e propri atti creativi non scontati. Però qualcosa di ancora più simile a quanto fanno i bambini quando uniscono due punti su un foglio e senza alcun vincolo sono le storie dei "disegni truccati" di Lewis Carroll, come per esempio la storia di Mr. C e Mr. T, recuperato fino a noi nella sua ultima edizione all'interno de Il libro dei rompicapi di Alice (ispiratore di questa piccola rubrica) di John Fisher.
Nell'immagine, abbiamo un gatto in cui al posto della testa c'è la bella casa di Mr. T, mentre la punta della coda è il punto di partenza di Mr. C che intraprende un percorso tortuoso per raggungere la casa dell'amico. Solo alla fine, quando si affaccia da una delle finestre del secondo piano, si rende conto che c'è una strada diretta (piuttosto che dritta) per raggiungere l'amico!
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Quella di Mr. C e Mr. T non è l'unica storia di Carroll basata su un disegno, né gli unici animali strani disegnati dall'autore di Alice nel Paese delle Mraviglie. Ne sono stati ritrovati un paio dall'artista Graham Ovenden, un gatto, che è una delle versioni del racconto già citato, e quella che dovrebbe essere una specie di scrofa letterata!
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Carroll, però, ha anche utilizzato l'espediente del "disegno capovolto", ovvero quel disegno che, ruotato di 180°, assume un significato differente. In effetti ai primordi del fumetto, quando le sperimentazioni erano in un certo senso all'ordine del giorno, Gustave Verbeek nella sua serie Upside-Downs proponeva ai suoi lettori delle storie su due strisce che, proprio come i disegni di Carroll, tgiunte all'ultima vignetta, proseguivano ribaltando il giornale di 180° e ricominciando la lettura dalla nuova prima vignetta. La "magia" di questi disegni stava nella semplice osservazione che i personaggi e gli ambienti si trasformavano (o si mantenevano gli stessi) in maniera coerente con la storia narrata nella versione "dritta". I due protagonisti principali della storia sono Little Lady Lovekins e Old Man Muffaroo disegnati in maniera tale che uno prende il posto dell'altra nella versione "capovolta". Nel capovolgimento, poi, a volte poteva succedere che alcuni dei personaggi secondari cabiavano ruolo, come per esempio nella storiella che vi propongo qui sotto in cui in una delle vignette la sirena, girata la pagina, si trasforma in un gufo.
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