sabato 28 settembre 2024

Il ritorno di Superior Spider-Man

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Quando ho scritto l'articolo dedicato all'esperimento del Dottor Octopus, la mia idea era anche quella di far uscire dopo poco anche la recensione dei numeri della miniserie che ha visto il ritorno di Superior Spider-Man. La cosa, però, l'ho rinviata di un po' per via di alcuni imprevisti, ma anche del cercare di capire se scrivere le righe che seguiranno per LSB: alla fine, il fatto che la saga si è conclusa ad agosto con in mezzo l'uscita di un nuovo numero che di fatto avrebbe reso la recensione un po' datata, mi ha convinto a dirottare il tutto qui senza ulteriori pensieri.
La storia si è sviluppata su 4 numeri del quindicinale italiano Amazing Spider-Man, dal #44 al #48 (che poi sono i numeri dall'#844 all'#848 de L'Uomo Ragno, storico nome della storica testata dell'arrampicamuri). Prima di calarci nella saga, un breve recap di chi sia Superior Spider-Man.
Di quando Peter Parker non era Peter Parker
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All'epoca, qualcosa come 10-11 anni fa, Dan Slott non era il mio ragno-scrittore preferito e non vedevo l'ora che cedesse il posto a qualcun altro (Bendis o Hickman, per esempio), però erano ormai alcuni anni che leggevo regolarmente L'Uomo Ragno per cui non me la sentivo di abbandonarlo, anche se c'ero molto vicino. Poi, in concomitanza con il #600 di UR arriva la saga Desiderio di morte, che culmina con un evento sconvolgente: il Dottor Octopus, il cui corpo sta morendo, scambia la sua mente con quella di Peter Parker. Così mentre quest'ultimo, apparentemente, muore insieme con il corpo di Doc Ock, lo storico avversario dell'Uomo Ragno prende il posto di Peter, assumendo anche la sua più grande respoinsabilità: essere Spider-Man.
Otto Octavius, però, da buon scienziato arrogante (e ce ne sono anche troppi pure nella realtà, come ben raccontato da Licia Troisi nel suo giallo astronomico), decide di voler essere superiore, un Superior Spider-Man, appunto!
La fine di quella saga ristabilisce lo status quo di Peter, mentre Otto Octavius sembra indirizzato verso quel destino che aveva scongiurato con lo scambio delle menti, avvenuto apparentemente con successo. Dopo diverse vicissitudini, anche piuttosto improbabili (ma siamo nel mondo dei supereroi), il buon Dottor Octopus ritorna a tormentare Spider-Man, avendo però perso la memoria della sua identità segreta e, soprattutto, di averne preso il posto per un (bel) po' di tempo. Parte di queste storie non le ho lette, ma il secondo ritorno del Superior Spider-Man, quanto meno la prima parte, l'ho letta e, dimenticandosi effettivamente di come e perché sia tornato, sono comunque storie che vale la pena leggere, inclusa, ovviamente, la saga originale di Slott, che oserei riassumere in questo modo: la batmanizzazione di Spider-Man.
A voler essere cattivi, si potrebbe pensare che il più grande desiderio di Slott sia sempre stato scrivere Batman e i personaggi della DC, cosa che per fortuna fino a questo momento è stata scongiurata!
Veniamo, però, alla miniserie di recente pubblicazione.
Celebrazioni
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L'idea alla base della miniserie era quella di celebrare i dieci anni del personaggio. Così Dan Slott, dopo aver parlato con Christos Gage, lo sceneggiatore della seconda miniserie di cui vi ho accennato poco sopra, per progettare una serie di storie celebrative, che all'inizio dovevano rientrare dentro la scatola dei What if...?, ma che poi, per espressa indicazione della Marvel, è stato convertito in una storia in continuity. E così ecco Superior Spider-Man Returns di fine 2023 che riunisce il team creativo originale, ovvero Slott insieme con Gage ai testi e con i disegnatori Ryan Stegman, Humberto Ramos e Giuseppe Camuncoli, a cui si è aggiunto Mark Bagley, che ha alla fine disegnato tutti gli episodi della miniserie.
Questo primo albo, un vero e proprio prologo alle storie successive, riporta i lettori (vecchi e, perché, no nuovi) alle atmosfere batmaniane della serie di Slott. Nelle prime pagine, disegnate, così come quelle conclusive, da Bagley, vediamo Octopus che, dopo aver "rivisto" le sue origini, cerca di ricordare una sua pericolosissima invenzione legata all'esperimento che ha dato il via alla sua carriera criminale. I ricordi si confondono e così, alla fine, gli autori ci regalano una specie di avventura mai narrata del Superior Spider-Man originale, che ci riporta nelle atmosfere di dieci anni fa e ci introduce alla miniserie in otto numeri che Panini Comics è riuscita a tradurre a ridosso dell'uscita dell'ultimo numero originale, senza intervallare i vari numeri con le uscite regolari.
Ritrovarsi
In questi dieci anni (o qualcosa meno, ovvero da quando ho mollato l'acquisto di UR), le cose per Peter Parker sono cambiate molto, a parte una, essere diventato un ricercatore con un suo laboratorio indipendente. A tenermi lontano dal quindicinale italiano, però, ma non troppo dalle news sul personaggio, sono intervenuti due fatti: il primo è che Peter e Mary Jane non sono più sposati, e questo è un colpo, considerando che la loro solidità come coppia era seconda solo a quella di Lois e Clark e di Reed e Susan, per citare le due più famose; il secondo, invece, è qualcosa che non è cambiato, la permanenza di Slott nel team dei ragno-scrittori. Il fatto che questa fosse una storia legata a una delle poche cose scritte da Slott che mi sono piaciute, mi ha fatto interrompere il digiuno e, nonostante le mancanze di continuity che ho avuto in questi dieci anni, sono comunque riuscito a calarmi nell'avventura senza grossi problemi, anche grazie agli ottimi articoli di Max Brighel, che è ancora, e per fortuna, alla guida della rivista.
La storia, magistralmente disegnata da Bagley (salvo qualche piccola incertezza qua e là), è stata una vera e propria cavalcata senza respiro, soprattutto leggendola quasi senza interruzioni (in due tappe in due giorni distinti, a dirla tutta), che ha messo in discussione soprattutto i due protagonisti, Otto Octavius e Peter Parker.
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Da un lato, infatti, abbiamo lo storico avversario di Spider-Man che, in qualche modo, deve fare i conti con il suo passato eroico, che lo spinge in una direzione, mentre le sue tendenze criminali lo spingono verso un'altra. In questo senso è un vero peccato che il finale della saga riporti Octavius al suo usuale satus di Octopus, facendogli perdere quella profondità che aveva ottenuto grazie a Slott e Gage, di fatto una delle poche cose positive della ragno-gestione del buon Dan.
Dall'altro, invece, abbiamo Peter che, in effetti, per la prima volta fa i conti con il suo passato da Superior, sebbene non ne abbia alcuna, vera responsabilità. Lo sappiamo, però, come è fatto Peter, per cui nonostante tutte le difficoltà che Slott e Gage gli mettono sul suo cammino, in qualche modo il nostro amichevole Uomo Ragno di quartiere non può fare altro che stupirci restando se stesso. Dimostrando, in poche parole, e ancora una volta, la sua umanità.
Devo dire che, però, continuo ancora una volta a preferire il costume di Superior rispetto a quello originale, sebbene quest'ultimo sia stato ideato niente meno che da Jack Kirby, ma sono solo uno dei moltissimi ragno-fan del mondo, che evidentemente per la maggior parte preferiscono il costume classico. D'altra parte sono uno di quelli che non ha mai amato la decisione di far morire la figlia di MJ e Peter da neonata, salvo poi renderla protagonista di una serie What if...? E non amo nemmeno la creazione di un sidekick, tale Spider-Boy, ma magari di quest'ultimo potrei parlarne in futuro, soprattutto perché l'idea del suo inserimento nella continuity non è, ma questo non mi stupisce, originale di Dan Slott, ma presa, guarda un po', dalla DC Comics. E di questa sicuramente ne scriverò in futuro!

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