Gloria Swanson è stata una delle più importanti e grandi attrici del cinema muto. La sua filmografia direi che è piuttosto vasta e conta anche film col sonoro, incluso quello che all'epoca venne progettato per essere un sentito omaggio proprio all'epoca del cinema muto: Viale del tramonto.
Uscito nel 1950, il film diretto da Billy Wilder presentava sin dall'inizio una piccola novità: la narriazione, infatti, era condotta dalla voce del morto, Joe Gillis, il cui cadavere vediamo galleggiare lungo il bordo di una piscina all'inizio della pellicola. A ucciderlo, come si scoprirà alla fine di questo noir, fu una vecchia gloria del cinema, Norma Desmond, il personaggio interpretato proprio da Gloria Swanson, anch'essa una vecchia gloria del cinema.
E proprio Tutti sospetti, la seconda storia a sommario, sono un sentito omaggio, che in qualche modo sia il direttore sia la redazione hanno probabilmente ignorato, che Niccolò Testi e Marco Mazzarello hanno realizzato nei cofronti di Gloria Swanson, di Viale del tramonto, ma anche del genere giallo e investigativo. Questo omaggio allargato, infatti, è evidente grazie all'introduzione di un nuovo personaggio, Leo Baskerville, detective privato di Rattville venuto aindagare sul furto di un monile avventuo nella villa di Vera Swan, il personaggio che disneyzza la Swanson.
Già il nome del personaggio presenta due omaggi, il primo a SHerlock Holmes e a uno dei suoi romanzi più iconici Il mastino dei Baskerville, e il secondo al giallista francese Léo Malet. Il risultato finale è un detective alla Humprey Bogart (che lo so non ha interpretato solo quel genere di ruolo lì, ma lo ha reso iconico) che si muove, in compagnia di Topolino, in un'atmosfera crepuscolare, tipica del genre: piove sempre!
Personalmente l'ho trovata la storia migliore del numero, non solo per la sceneggiatura di Testi, ma anche per i disegni di Mazzarello, devo dire molto... noir!
La storia d'apertura, invece, L'illustre fortunato, vede il ritorno del Gastone di Marco Nucci questa volta affiancato da Stefano Intini, impegnato insieme con la zia Olivia Duck in una ricerca araldica in Italia in cui scopriamo una insolita passione di Gastone per l'arte. E non solo come semplice appassionato di opere d'arte altrui!
Il numero si conclude con La caccia al tesoro nei secoli, storia di produzione egmontiana di una certa lunghezza e realizzata nel formato tipico di Topolino da Gorm Transgaard e Andrea Freccero. La storia inizia con la scoperta da parte dei nipotini di un cubo abbandonato, evidentemente tecnologia aliena, in grado di aprire portali nel passato. Da qui inizierà proprio la caccia al tesoro nel tempo anticipata dal titolo, non prima di aver sottratto dal flusso temporale uno pterodattilo e la versione disneyzzata di Amelia Earhart, la prima aviatrice della storia.
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