In prima approssimazione si può dire che
Alessandro Viani ha realizzato un testo chiaro e sufficientemente semplice da seguire per farsi un'idea sul tipo di matematica che viene utilizzata nello studio dei mercati. Il problema grosso, almeno per quel che mi riguarda, è che i mercati finanziari andrebbero eliminati: d'altra parte mi ha dato molto fastidio l'uso positivo del termine "speculazione" che viene fanno nel corso del testo. Questo, ovviamente, non vuole essere un giudizio sulla qualità del contenuto: come ho ribadito sin dall'inizio, da quel punto di vista non c'è nulla da eccepire. D'altra parte il testo di viani si concentra per una larga parte sul modello di Black-Scholes, che è stato in qualche modo involontario protagonista della crisi del 2008. In occasione di quella crisi, l'equazione di Black-Scholes ha mostrato tutta la sua inadeguatezza nel prevedere l'andamento del mercato in situazioni in qualche modo estreme. Il modello è stato in effetti superato da altri modelli, però, di fatto, la sua fallacia era prevedibile già da diversi anni prima, come racconta
Ian Stewart nell'ultimo capitolo de
Le 17 equazioni che hanno cambiato il mondo.
Confrontandosi con quel testo, ma anche con la figura raccontata da
Veronica Giuffré nella sezione biografica, ciò che manca al testo di Viani è proprio una sorta di voce critica, solo parzialmente compensata dalla biografia di
Bruno De Finetti.
Personalmente, nonostante la chiarezza espositiva, sono rimasto insoddisfatto. E questa insoddisfazione è proseguita anche nella sezione dei giochi, dove Viani non solo ha proposto due giochi già presentati da Maurizio in volumi precedenti, ma altri due giochi erano stati approfonditi in volumi precedenti di
Paolo Caressa, e non come giochi. Di questi 4 forse solo uno è il più interessante, risultando una variazione alle estreme conseguenze di uno dei temi precedentemente trattati.
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