sabato 13 settembre 2025

Ultimate Spider-Man: Sposato con figli

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La lettura della recensione di Emilio Cirri del primo albo del nuovo Ultimate Spider-Man di Jonathan Hickman mi aveva incuriosito molto, ma poiché non volevo acquistare gli albetti nemmeno per scopi collezionistici, ho atteso la ristampa in volume, arrivata puntualmente in questa estate 2025.
Il primo volume, Sposato con figli, presenta i primi sei numeri, disegnati da Marco Checchetto, che era il disegnatore delle storie brevi di Spider-Man pubblicate sul Giornalino una ventina di anni fa, a parte i capitoli 4 e 5 disegnati da David Messina, suddivisi per mese a partire da gennaio, quando un messaggio di Tony Stark raggiunge un Peter Parker privo di poteri. Stark, oltre al messaggio, gli consegna il ragno che lo morde dandogli così i poteri dell'Uomo Ragno che era destinato a ottenere e un costume nanotecnologico modellabile dalla sua semplice volontà.
Già in questo inizio si capiscono le differenze rispetto all'universo Ultimate originale: non solo abbiamo un Peter adulto, sposato con Mary Jane e con due figli, in un vero ribaltamento anche rispetto all'universo usuale, ma dei due zii originali, quello sopravvissuto è lo zio Ben, che è tra l'altro collega di Jonah Jameson al Daily Bugle. E', dunque, anche un mondo completamente diverso, modellato dalla versione malvagia di Reed Richards che domina questo mondo in maniera tale da dare il controllo politico ed economico a criminali come Kingpin rendendo così la vita particolarmente difficile ai supereroi. A riannodare le fila ci pensa proprio Tony Stark, che in questo universo è raccontato dalla propaganda di Richards come il più pericoloso dei criminali.
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Non era, però, mio interesse affrontare la lettura di tutte le storie di questo nuovo universo Ultimate, ma solo del suo cardine narrativo, Spider-Man, innanzitutto perché in questo universo narrativo Peter è ancora sposato con Mary Jane, cosa che non è più nell'universo Marvel usuale, e poi proprio perché c'è Hickman, che ha progettato l'intero nuovo universo Ultimate, ai testi.
E se anche voi siete fan di Hickman vi avviso sin da ora: non siamo di fronte a una storia hickmaniana: niente di epico, nessuna considerazione sociale, niente di effettivamente memorabile, ma una semplice costruzione del mondo di Peter e della sua scoperta dei suoi poteri e delle capacità del suo costume che procede un albo dopo l'altro, semplicemente un passo alla volta. Un po' come camminare.
E in effetti alcune delle obiezioni che Simone Rastelli ha mosso all'intero primo anno di storie è anche abbastanza sensato, ma a mio modesto parere alla fine la scelta di Hickman è abbastanza sensata con l'idea di raccontare innanzitutto la storia di un uomo e della sua famiglia, che entro la fine di questo volume scopre tutto sulla sua identità supereroistica, altro elemento di rottura rispetto non solo allo Spider-Man originale, ma anche rispetto alla maggior parte dei supereroi in circolazione.
Ad ogni buon conto, anche se la narrazione in qualche modo rilassata della serie (ciò non vuol dire che non ci siano momenti adrenalinici grazie agli scontri con avversari come Bullseye o Kingpin) è al tempo stesso un punto debole e un punto di forza, una mano importante a rendere gradevole la lettura la danno i due disegnatori. Sia David Messina, con uno stile più netto, quasi stilizzato, e una struttura delle vignette tuttosommato ordinate, sia Checchetto, che personalmente gradisco di più per via del suo tratto più ricco di dettagli e più morbido, ma anche per una costruzione della pagina un po' più dinamica (anche se c'è da dire che i suoi episodi sono più ricchi d'azione).
Alla fine un buon inizio del nuovo Ultimate Spider-Man, che forse continuerò a leggere, ma che comunque non mi ha incuriosito più di tanto nel voler leggere il resto delle testate di questo universo narrativo.

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