
Stilisticamente il volume sembra costituito da tanti piccoli saggi slegati uno all'altro, in particolare nella prima parte che risulta quasi ripetitiva, quasi invitando a interrompere la lettura. Superato lo scoglio della prima parte, la seconda risulta un po' più organica e interconnessa e quindi permette anche di cogliere qualche spunto interessante, come la critica all'antropocentrismo o l'invito a recuperare una dimensione umana più reale, sincera in qualche modo, e non mediata dall'influenza capitalistica e consumistica.
E' fuori di dubbio che il libro è inq ualche modo stato superato nel corso degli ultimi anni: basti pensare alle industrie automobilistiche europee che stanno già iniziando a premere sul governo continentale per tornare parzialmente indietro sull'elettrificazione. dei mezzi di trasporto. Per contro l'idea di criticare in maniera totale le politche ambientali è forse un po' eccessivo, non riuscendo nemmeno a lodare quel poco che si è cercato e si sta cercando di fare.
Un libro ricco di passaggi che lasciano un po' perplessi, tanto che ho persino cercato in tutti i modi di non scriverci su nemmeno le righe che avete appena letto!
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