mercoledì 2 dicembre 2009

Operazione Bicocca, parte 1

Alla Bicocca, una delle università milanesi dall'architettura piuttosto simile a quella dell'Università della Calabria, ma senza ponte (per fortuna!) è stato indetto un concorso per 68 (se non ricordo male) assegni di ricerca(1) in varie discipline e tematiche con scadenza oggi 2 dicembre alle 12:00 (fa fede l'arrivo e non la partenza: questo per spiegarvi perché sono andato agli uffici della Bicocca questa mattina, come accennavo nei commenti sul blog di Peppe). Presenti anche fisica e matematica.
A questo punto arriva la prima assurdità: una sola tematica per fisici teorici, molto specifica sull'LHC, materia in cui, nonostante la tesi di laurea in collisioni relativistiche, non mi sento preparato. A quel punto ho dato un'occhiata agli assegni a matematica ed ecco la scoperta sconcertante: lì fanno più ricerche di fisica teorica di quante non ne facciano a fisica!
A quel punto scelgo Algebra come tematica (e gruppo), più che altro perché la mia formazione nel dottorato di ricerca mi potrebbe consentire un passaggio al gruppo molto più semplice in caso di
1) selezione per partecipare al concorso;
2) (improbabile) vittoria dell'assegno.
E veniamo agli eventi della mattina:
Mi organizzo decidendo innanzitutto di andare in Bicocca e poi di passare dalla Stazione Centrale per acquistare i biglietti per tornare a Cosenza per questo ponte lungo dell'Immacolata. La domanda l'avevo già spedita il 30 novembre, però controllando sul sito delle Poste ieri mattina, lo stato della raccomandata è: in mano al postino, o qualcosa del genere. Mi preoccupo, e mi faccio ristampare ogni cosa da mia sorella, poi questa mattina, mentre preparo il CD con le tesi, controllo di nuovo sul sito della Posta e leggo che la raccomandata è stata consegnata.
Mi rilasso e penso: magari chiamo e risparmio tempo. Raffino un po' il pensiero: mi segno il numero dell'ufficio e prima di uscire passo dalla cassetta postale e verifico se mi è stata recapitata la ricevuta di ritorno. Non c'è! Ritorno a preoccuparmi un po', non troppo: la paura è che sia stato recapitato all'ufficio sbagliato, così ritorno a chiedermi: Sarà meglio chiamare?
Per fortuna una sorta di illuminazione, una di quelle che possono capitare solo agli italiani abituati alle assurdità della burocrazia del loro paese, mi convince a rispettare l'idea originaria. Quindi mi infilo nella metropolitana, poi salgo sul tram, e infine arrivo in Bicocca dove, chieste informazioni, vado all'edificio dove si trova l'Ufficio Protocollo.
Qui parlo con una signora (o signorina, non so) che innanzitutto verifica l'arrivo della domanda e il fatto che sia stata protocollata e poi nota una cosa: non ho redatto la domanda nello stile imposto dal bando!
Questo genera in lei confusione: non riesce a trovare la frasetta chiave chiedo di partecipare e così mi stampa la scannerizzazione della domanda protocollata per portarla in un altro ufficio, quello del personale mi pare, per chiedere lumi a chi, poi, le domande dovrà smistarle (immagino). Il giovane, un romano, osserva la domanda ed esprime i dubbi sulla forma della stessa, proprio perché non redatta con il modello proposto nel bando. A quel punto, gentilmente, mi ristampa quel modellino e me lo consegna per farmelo compilare in modo corretto, così da poter completare nei termini del bando la richiesta di partecipazione al concorso (ovviamente ripassando dall'Ufficio Protocollo per poi tornare dal tipo di cui sopra): nota positiva in tutto questo la gentilezza degli addetti, cosa rara soprattutto l'ultimo giorno di un concorso con così tanti assegni come questo.
Finita l'avventura bicocchesca intorno alle 11:30 (quindi abbondantemente entro i termini del bando), mi avvio verso la Stazione Centrale, sperando che l'operazione Bicocca possa proseguire con una nuova puntata.

Vedi anche: Operazione Padova parte 1 e parte 2

(1) Come al solito l'avviso è ben nascosto nel sito dell'Università (vedi quello che scrive Jacopo sul concorso di Padova) e se non fossi iscritto al gruppo dei matematici della Bicocca, difficilmente avrei scoperto del concorso!

3 commenti:

  1. se vuoi entrare in un gruppo non puoi che fare algebra...

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  2. Questa mi sa che l'hanno capita solo i teorici e i matematici!

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  3. mamma mia che tragedia! o forse meglio dire: che vergogna!!
    Ma si può vivere bene in un paese che non ci apre le porte a lavori di ricerca che possano darci prestigio e onore?
    Perchè si ostinano tutti a distruggere questo spirito?
    Oramai i lavori ritenuti onorevoli sono l'imprenditore e l'avvocato. E le facoltà che ti consigliano tutti per trovare lavoro sono infatti economia e commercio e giurisprudenza. Che guarda un pò te sono proprio i lavori che molto (ma molto molto) probabilmente ti porteranno un giorno ( o forse prima ) a rubare i soldi alla povera gente.


    (prof, sono maria. Non so cosa sia l' "url" e quindi mi firmo anonimo. hahah che figuraccia.

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