giovedì 1 settembre 2011

Webit 2011: un commento che si è perso...

...ma che per fortuna si è ritrovato!
Marco, infatti, ha provato a commentare sul post con cui provo a raccontarvi dell'importanza di aiutare Annarita nel contest del Webit versione 2011, però, chissà come, chissà perché, il commento non è mai giunto e me lo ha mandato via e-mail. A questo punto, piuttosto che inserirlo come commento nel post, lo pubblico come se fosse un vero e proprio post!
A voi la lettura delle sue considerazioni:
Intanto grazie per la tua correttezza ed onestà intellettuale, conoscevo il tuo pensiero sul contest informatico a cui ho partecipato e l’ho apprezzato già allora. Riguardo al Webit, sono con te, le cose sono ben diverse. Non sto qui a scrivere sono d’accordo, sono d’accordo… punto per punto (perché è questo che dovrei fare visto che è la verità), diciamo solo che probabilmente il punto centrale del tuo articolo mi sembra quello in cui prendi in esame la situazione dei blogger scientifici italiani. In questo "mondo isolato", da lettore, mi ci sono ritrovato circa un anno fa. Appassionato di Scienza, per caso mi sono imbattuto sui blog di Annarita e da lì mi si è aperta una realtà fino ad allora sconosciuta: la blogsfera ed in particolare quella scientifica. Ho avuto modo di apprezzare i contenuti di blogger scientifici (non faccio elenchi) che ancora oggi mi accompagnano verso un cammino, spero, di crescita e in qualche modo saziano la mia curiosità ed il mio desiderio di sapere. Fa male sentire che persone che dedicano tempo, passione e competenza a creare contenuti di qualità, non ricevano il giusto merito. Proprio ieri (mi sembra) scambiavo due chiacchiere con Paopasc su quelli che potevano essere i motivi per cui articoli che richiedono ore di preparazione e scrittura, che propongono contenuti ed informazioni di ottima qualità, non ricevano i feedback che meritano o addirittura non ne ricevono affatto. Opinioni, solo opinioni. Una cosa è certa, noi lettori dovremmo essere un po’ meno “egoisti”; leggere, quindi ricevere e poi scappare non mi sembra un atteggiamento corretto nei confronti del blogger che ha condiviso con noi informazioni, competenze ed a volte anche emozioni. Gli strumenti per dare un segnale di apprezzamento (ma anche no) ci sono. Commenti e pulsanti social sono li apposta, non usarli è come aver detto: "questo articolo non merita". Frustrante per il blogger vedere che oggi sono passati 30 (es.) lettori e nessuno ha avuto nulla da dire o nessuno ha ritenuto che l’articolo meritasse di essere condiviso con qualche amico. Non dando feedback questo è il messaggio che lasciamo. Certo non è la qualità dei contenuti a non meritare, credo che tutto sia imputabile alla nostra pigrizia e qualche volta egoismo. Sembra che tutto ci sia dovuto; perché “abbassarsi” a ringraziare? Anche i blogger (alcuni) dal canto loro, potrebbero fare qualcosa in più dal punto di vista comunicativo. Mi sto allungando, scusa. Arrivo al dunque. I feedback sono importantissimi sia perché “ricaricano” il blogger, sia perché permettono la diffusione dei contenuti anche in altri contesti (ecco qui che arriva la tanto sperata visibilità) e sia perché sono segnali che gli algoritmi dei motori di ricerca tengono in considerazione per spingere pagina ed articolo verso posizioni superiori nelle serp (anche qui, visibilità). Ora la domanda è: perché i blogger scientifici (ma non solo) non ricevono i feedback che meritano e quindi la visibilità ed autorevolezza che gli spetterebbe? Da qui in poi ognuno potrebbe scrivere pagine intere… Tra le tante pagine scritte probabilmente uscirà fuori anche qualcuno che lamenterà una poca coesione e collaborazione tra blogger scientifici; è dimostrato che quando c’è (vedi carnevali ad esempio), qualche risultato migliore viene fuori. Quest’ultima provocazione, solo (ma non solo) per riallacciarmi al motivo del tuo articolo, il Webit e la sponsorizzazione di Annarita quale "rappresentante della categoria" da votare (io l’ho fatto e mi sono anche sottoscritto). Certo, qualcuno potrebbe pensare che ci sono altri nomi meritevoli, ma in certe occasioni è meglio lasciar perdere individualismi e provare ad essere coesi. E allora vediamo se riusciamo ad esserlo, clicchiamo su http://bit.ly/cjn3FL e votiamo, poi facciamo girare l’URL chiedendo di fare altrettanto anche agli amici.
Riguardo ai "voti non anonimi" ovvero quelli provenienti da coloro che si sottoscrivono alla "piramide" di Annarita, è proprio come tu pensi, hanno un peso maggiore e soprattutto contribuiscono ad allargare la base della piramide stessa aggiungendo in modo frazionario (1/2, 1/4, 1/6 …) quote di voto a chi si trova sullo "scalino" superiore. Ecco perché, oltre al voto, è importante anche sottoscriversi, in questo modo si da un apporto sicuramente maggiore ad Annarita ed allo stesso tempo si può "gareggiare" in prima persona.

Un salutone
Marco
E colgo anche l'occasione per pubblicare qui il commento lasciato, nello stesso post di cui sopra, da Annarita:
L'analisi che hai esposto nel tuo articolo è convincente e, in particolare, trovo molto vero quanto scrivi circa il "dorato" isolamento dei blogger scientifici e l'opportunità di cogliere l'occasione, come questa del webit, di uscire allo scoperto. E' fondamentale essere uniti e cooperare a sostegno l'uno dell'altro, superando i personalismi. A tal fine, il voto e la sottoscrizione sono molto importanti come pure la diffusione attraverso tutti i canali, pratica poco seguita dai blogger scientifici putroppo, ma molto diffusa presso le altre categorie di blogger. Questi ultimi fanno tam tam continuo, contribuendo a portare avanti notevolmente i loro rappresentati, anche nella competizione del webit.
Dovremmo fare come loro.

Grazie ancora. Aspetto la tua partecipazione attiva al contest.
Annarita
Tra i due commenti ci sono molte osservazioni interessanti, che meriterebbero un post apposito per essere approfondite, non so però se lo farò, dipende da molti fattori (primo fra tutti il tempo e alcuni post e articoli che vorrei pubblicare nei prossimi giorni).
Vedremo. Intanto una buona giornata a tutti (e a me un buon ritorno a Milano!)

3 commenti:

  1. Sarebbe interessante una discussione in merito.
    Magari qualche volenteroso a cui sta a cuore la comunicazione/divulgazione scientifica potrebbe provare a dire la sua (qui sui commenti) rispetto a 3 semplici domande:

    1) Come mai, in genarale, i feedback (commenti e condivisioni social) sugli articoli scientifici (ma non solo) sono così pochi e spesso addirittura nulli?

    2) Quali sono i consigli che potremmo dare al blogger per "migliorare" l'interazione con i lettori e quindi aumentare i feedback?

    3) Sarebbe auspicabile e realizzabile una collaborazione duratura tra blogger scientifici? ne gioverebbe qualcuno?

    Sarebbe interessante conoscere le diverse opinioni in merito, magari approfondendo anche punti diversi da quelli proposti.

    AAA. Volenterosi interessati cercasi

    Un salutone
    Marco

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  2. Marco
    non so rispondere alla tua domanda 1) ma noto, sui social, anche quelli nuovi, che i post di argomenti leggeri ricevono molti più feedback di quelli più impegnati.

    per la 2) rispondo: non so se è solo un problema dal versante produttore. Non si possono svilire o impoverire i contenuti solo per inseguire il successo. Certo che nessuno scrive sul blog come scriverebbe per una rivista scientifica. Un bel concorsino a premi abbinato alla lettura? (ironico)

    alla 3): siccome siamo una specie collaborativa, e lo sviluppo delle società umane lo dimostra, è quasi automatico che la collaborazione porta risultati positivi. Si guardi al Post, e al suo immediato successo.

    In linea generale non ne farei una questione di metodi ma di campi: la scienza raccoglie poco, rispetto ad altre discipline. Tra i primi 10 blog italiani ce n'è uno, forse due,e se guardi i primi 20 ce n'è tre, insomma una minoranza, e comunque di divulgazione settoriale. Chiaro che blogbabel non rappresenta tutta la rete dei blog.

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  3. @ Paopasc
    Parlando di feedback cominciavo a preoccuparmi non ricevendone, soprattutto mi preoccupavo che l'argomento non fosse sentito, poi, visto che la colpa è sempre meglio darla a qualcun altro e non a se stessi, ho pensato che il problema fosse l'articolo di Gian poco letto (poca visibilità forse?). Poi è arrivato il tuo commento. Intanto uno.
    Per non rimetterci a dialogare ancora una volta io e te da soli, preferisco non risponderti ed aspettare altri volenterosi (la speranza è l'ultima a morire).
    Alcuni oggi sono impegnati in una discussione non da poco ed anche lì è venuta fuori l'esigenza di provare a fare qualcosa per i blog scientifici. Sto seguendo con attenzione sia qui da Gian che da Peppe.
    Una cosa però almeno sulla tua prima risposta voglio provare a dirla: è vero che post con argomenti "leggeri" ricevono maggiori feedback (e già questo porta a conclusioni preoccupanti), ma non solo. Ho notato che anche "la provocazione", "il sensazionalismo" ed a volte "la baruffa", sono mezzi che vengono usati con meticolosa preparazione al momento della stesura di un post o nell'impostazione dei commenti, già sapendo che ci sarà una reazione e quindi feedback. Beh, credo che questi siano mezzucci di cui la comunicazione scientifica può e dovrebbe fare a meno.
    Un saluone
    Marco

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