mercoledì 22 gennaio 2014

Fiesta

1926. Parigi. Tra un ristorante e una balera, tra la compagnia di una ragazza incontrata a un caffè e un gruppo di amici, tra giorni che passano con il lavoro e notti in compagnia di una donna che sta aspettando l'arrivo del suo futuro marito dall'Inghilterra: passa così la vita di Jake Burns, giornalista e, probabilmente, alter ego di Hemingway, in uno dei primi romanzi del grande scrittore statunitense.
Esce uno spaccato della società europea, tra Francia e Spagna, del periodo tra le due guerre mondiali. Luci, balli, alcol, feste fino a tardi, rapporti al limite del legale (per l'epoca) dove sono le donne a comandare, in particolare Bret, innamorata di Jake, ma che non riesce a fermarsi per lui. E' un romanzo indubbiamente urbano, Fiesta, ma l'Hemingway degli spazi aperti e solitari, della vita semplice e a contatto con la natura esce fuori nella parte spagnola, quando c'e' da raccontare della pesca in riva al fiume: e sembra quasi di essere lì, tra i flutti dell'acqua che colpiscono i sassi, e i pesci che vengono gettati nel cesto mentre ancora si dibattono, e l'odore della loro carne mentre viene cotta al fuoco.
Poi però la fiesta finisce, e si torna, con calma, verso casa, in Francia, ed ecco uno dei passaggi più significativi:
Non puoi mai sapere se un cameriere spagnolo ti dirà grazie. Ma in Francia ogni cosa ha chiaramente una base finanziari. E' il paese dove è più semplice vivere. Nessuno complica le cose diventando amico tuo per qualche oscura ragione. Se vuoi essere simpatico alla gente, devi soltanto spendere un po' di soldi. Io spesi un po' di soldi e il cameriere mi prese in simpatia. Apprezzò le mie nobili qualità. Sarebbe stato felice di rivedermi e mi avrebbe voluto a uno dei suoi tavoli. E la sua simpatia sarebbe stata sincera perché avrebbe avuto una base solida. Ero di nuovo in Francia.(1)
Sembra quasi che Hemingway preferisca i rapporti basati sul denaro, ritenendoli più sinceri. E forse era una posizione condivisa da molti, quella che per certi versi e' diventata importante anche oggi.
Nell'anno del centenario dell'inizio della Grande Guerra, forse ragionare su quel periodo può essere utile, e Fiesta ne è un piccolo spaccato, con il pregio di essere raccontato da un grande della letteratura mondiale.
(1) Traduzione di Ettore Capriolo

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