- In Italia non ci sono atenei pubblici e privati ma statali e non-statali (in risposta alle molteplici stoccate nell'intervento della rappresentante degli studenti).
- E' inaccettabile la situazione del diritto allo studio.
- Pur consapevole del sottofinanziamento e sottodimensionamento del sistema universitario italiano, non è in grado di garantire un aumento del FFO in futuro.
- Le risorse bisogna cercarle in Europa, o più esplicitamente, prendiamo i soldi europei, soprattutto quelli finalizzati a progetti per fare avvicinare i giovani alle imprese (corollario del job act).
- L'abilitazione scientifica nazionale ha molti problemi, grazie anche all'operato delle commissioni. Prevede di modificarla (anche se non ha ancora tutte le idee chiare sul come) in qualcosa di più semplice e rapido.
- La gestione del reclutamento attraverso i punti organico non risponde alle esigenze del sistema.
- Prestiti d'onore: non ci saranno per pagare le tasse, ma serviranno solo se gli studenti vogliono iscriversi agli atenei di eccellenza, come quello di Padova.
- Le Università devono poter competere con gli altri atenei del mondo reclutando subito e con stipendi adeguati i giovani ricercatori che hanno vinto progetti europei. Quindi al momento sembra al momento l'unico criterio per reclutare.
martedì 11 marzo 2014
Prendi i soldi dell'Europa (e fuggi?)
Il ministro Stefania Giannini si confronta per la prima volta con il mondo accademico nell'Aula Magna dell'Università di Padova (resoconto su UNINEWS24). Il testo integrale dell'intervento è comunque disponibile on-line (pdf), però girano anche commenti di persone che hanno assistito dal vivo e che rappresentano delle semplificazioni e delle aggiunte a un discorso comunque abbastanza chiaro (e non molto confortante). Riassumo i punti qui sotto:
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