Imperatore Cesare Vespasiano Augusto, detentore del potere tribunizio, console per la terza volta, pontefice massimo, Era imperatore da meno di un anno, e quelle parole gli facevano ancora fremere il cuore. Osservò l'immagine al centro ed emise un grugnito. Mostrava un uomo robusto, affetto da calvizie, con il mento sporgente e il naso adunco, rughe profonde attorno agli occhi e alla bocca, e solchi sulla fronte. (...) Vespasiano era duro, risoluto, retto, un uomo con i piedi per terra. Un romano vecchio stile.
La descrizione di
Vespasiano presente in questo passo tratto da
Il sigillo maledetto dei templari di
David Gibbins nella traduzione di
Valeria Leotta mi ha fatto quasi immediatamente pensare a
Benito Mussolini. E la strage sanguinaria e scientifica avvenuta successivamente nell'arena su ordine dello stesso Vespasiano ha reso questa similitudine ancora più forte, visto che i giustiziati erano ebrei.
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