venerdì 29 ottobre 2021

Le grandi domande della vita: Domande da paura

Ho pensato bene, vista la vicinanza con Halloween, ricorrenza che, almeno in questi termini, abbiamo importato dagli Stati Uniti, di realizzare una versione "da paura" de Le grandi domande della vita.
Pesante come un corpo morto
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Un po' ispirato dall'atmosfera di fine ottobre, un po' perché mi seccava tornare dalla libreria senza un suo romanzo (ero alla ricerca del libro su cui era stata pubblicata La nebbia) ho acquistato quello che è il mio terzo romanzo di Stephen King, Pet sematary. Non scendo oltre nel dettaglio, anche perché ve li lascio a quando pubblicherò la recensione, ma vi basti sapere che, a un certo punto, il gatto della famiglia protagonista del libro muore. Il capo famiglia, il medico Loius Creed, in quel periodo solo a casa per qualche giorno, recupera il corpo dal prato per metterlo in un sacco dell'immondizia. Ed ecco l'osservazione che ha generato questa prima parte dell'articolo:
Il gatto sembrava pesante, come se la morte vi si fosse installata dentro come un peso materiale.
Quando poi il gatto ritornò a casa, Louis, stupito, lo prende in braccio constatando che
Pesa come prima di venire investito. Sì, è un peso vivo. Nel sacco era molto più pesante. Da morto pesava molto di più.
Questa osservazione, però, è fisicamente errata, visto che un corpo morto non può aumentare il suo peso, e anzi, per via della perdita dei liquidi, potrebbe anche pesare di meno. Il motivo principale di questa sensazione di maggior peso dovuto a un corpo morto (e la stessa cosa avviene per il corpo di una persona priva di sensi) è in quel peso vivo pensato dal dottor Creed. Il fatto che il gatto, Church, è vivo, implica che i suoi muscoli e le sue articolazioni si muovono per "aiutare" il padrone a farsi sollevare, riducendo, almeno all'inizio, la forza che spinge verso il basso il suo corpo (basta darsi una semplice spinta verso l'alto).
Quindi, più che altro, è un "corpo vivo" che riesce a rendersi più leggero aiutando chi lo sta sollevando.
Il primo vagito di una stella di neutroni
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Scatto di Hubble ai resti della supernova SN 1987A
Le stelle di neutroni, come dice il nome, sono costituite da neutroni e, visto il periodo, possiamo considerarle come il cadavere di una stella più grande che è esplosa. Generalmente quello di stella di neutroni è uno stadio che viene raggiunto da stelle dalla massa pari o superiore alle 8 masse solari. Una volta concluso il carburante nucleare che alimentava la stella, questa espelle più della metà della sua massa, attraverso una vera e propria esplosione (tipo supernova), mentre il nucleo continua a restare compatto e anzi riduce le sue dimensioni. Questo aumenta la temperatura innescando il processo di cattura elettronica: i protoni, cioé, catturano gli elettroni e diventano neutroni, emettendo una quantità piuttosto rilevante di neutrini \[p + e^- \rightarrow n + \nu_e\] E' quasi esclusivamente nel corso di questo processo di nascita che la stella di neutroni produce i neutrini, e questo perché i neutroni, così come all'interno del nucleo, risultano particolarmente stabili. Se, in effetti, paragoniamo una stella di neutroni a un gas degenere di neutroni, il tempo di vita medio di un neutrone dovrebbe passare dai caninici 15 minuti (o qualcosa del genere) ai 1000 anni.

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