domenica 24 ottobre 2021

Topolino #3439: Confronti

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Il numero di Topolino di questa settimana vede una serie di confronti: quello tra uno sceneggiatore all'inizio della sua carriera dinseyana con un disegnatore ormai giunto al rango di maestro; quello di un personaggio eterno secondo con il suo più acerrimo rivale; quello di due ragazzi che non riescono a fare pace; quello dell'uomo con la natura. E ovviamente il primo di questi confronti, quello più pubblicizzato, è proprio in apertura: La ballata di John D. Rickerduck.
La goccia
Nel corso della sua carriera, Carl Barks ideò moltissimi rivali per Paperone. Di questi, però, solo una manciata ottennero un successo per certi versi paragonabile a quello di Paperone. Su tutti indubbiamente Cuoridipietra Famedoro, che si ritagliò un posto nella mitica serie animata di Duck Tales, ma anche Soapy Slick e, soprattutto fuori dagli Stati Uniti, Rockerduck.
Quest'ultimo aveva esordito nel 1961 sulle pagine di Walt Disney's Comics and Stories #255 nella storia da noi nota come La superbenzina. Il personaggio si rivelò sin da subito come più giovane di Paperone, suggerendo così un confronto tra generazioni diverse di affaristi, ma soprattutto il livello dello scontrò non fu semplicemente affaristico, ma esplicitamente fisico. I due, infatti, vennero alle mani sin dall'esordio del buon Rockerduck.
Probabilmente fu proprio questa caratteristica che ispirò gli autori italiani nell'adozione sempre più sistematica del personaggio, a partire da IL kiwi volante di Abramo e Giampaolo Barosso per i disegni di Giorgio Bordini.
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Utilizzato come eterno secondo, ha sempre rivestito il ruolo di perdente ogni volta che incrociava la strada con Paperone. Non tutti gli autori, però, sono mai riusciti a far percepire da Rockerduck un livello di minaccia pari a quello di Famedoro. La cosa è maggiormente evidente quando confrontiamo il ruolo che i due personaggi hanno rivestito nel corso della Saga di Don Rosa o nella semplice consatatzione che quest'ultimo ha preferito il rivale sudafricano e senza scrupoli a quello più giovane nel resto delle altre storie. In alcuni rari casi, però, gli sceneggiatori hanno cercato di lavorare sul personaggio in maniera meno ovvia del solito, come ad esempio ne Il più ricco del reame Bruno Concina su disegni del Francesc Bargadà Studio, spinse Rockerduck ad abbandonare Paperopoli, o, in tempi più recenti, mi viene da pensare a La spiaggia della rivalsa di Vito Stabile e Massimo Fecchi.
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A questo mini-elenco possiamo già aggiungere, anche se siamo solo alla prima puntata, La ballata di John D. Rockerduck di Marco Nucci e disegnata da Giorgio Cavazzano, scelta quanto mai opportuna per una storia che, come evidente, ha l'obiettivo di proporre un punto di vista nuovo sul personaggio, che in effetti ne è protagonista. Nucci pone l'accento, in questo primo episodio, non solo sul confronto con Paperone, che era presente nella sua vita sin dall'infanzia per via dell'amicizia con il padre Howard Rockerduck, ma anche con i suoi stessi illustri avi, padre incluso. In questo caso, però, la situazione viene aggravata dall'ultimo tracollo che spinge Rockerduck a una decisione ancora più radicale di quella presa ne Il più ricco del reame: ritirarsi dagli affari.
Al di là dello stile di Nucci e della sua capacità di unire umorismo e dramma in maniera efficace, ciò che colpisce in maniera immediata è come finalmente i genitori di uno dei personaggi principali del cast disneyano vengano mostrati e abbiano un ruolo narrativo anche in una storia italiana, che, strano a dirsi, sembra essere uno dei paesi più refrattari nel voler rappresentare le famiglie dei personaggi disneyani, almeno di quelli principali. Queste premesse risultano più che sufficienti per attendere con curiosità e alte aspettative il seguito della storia, che spero risulterà di ben altra pasta rispetto a quella dedicata a Gastone.
In mare con le tartarughe
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Evidentemente pensata per uscire su due numeri differenti, alla fine L'arcipelago delle tartarughe, nuova avventura esotica delle Giovani Marmotte, compare in due tempi proprio sul Topolino #3439. La storia, disegnata da Mario Ferracina, inizia con un riferimento alle difficoltà tra Beth e Qui risalenti al #3426 e che però, sul finale della storia, verranno risolte da Francesco Vacca quando "costringerà" i due personaggi ad ammettere i propri errori, anche in virtù di come è andata la missione.
La storia, come suggerisce il titolo, vede le Giovani Marmotte andare a soccorrere le tartarughe di mare, il cui habitat soffre a causa dell'inquinamento. Rispetto alle missioni precedenti, questa è indubbiamente la più marmottesca: non c'è nessun elemento bondiano nella trama, ma semplicemente l'idea di concentrarsi sul messaggio più semplice possibile: avere cura dell'ambiente, in particolare di quegli spazi che condividiamo con gli altri esseri che vivono su questo pianeta.
Insomma: una storia bella, forse non mozzafiato, ma che certamente colpisce diretta al cuore del problema.
Il numero si chiude, poi, con L'ingombrante sgombero, storia "casalinga" di Topolino e Pippo che aiutano Minni a ripulire la sede del club di lettura. A dirigere le operazioni di sgombero e arredamento, però, ci pensa soprattutto Pippo! Davide Aicardi mostra un divertente esempio del tipico pensiero laterale di Pippo, relizzato in maniera abbastanza classica, forse troppo, da Marco Mazzarello, visto che né Topolino né Pippo hanno minimamente indossato abiti da lavoro come invece solevano fare in simili situazioni fino a una ventina di anni fa.
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