sabato 9 ottobre 2021

Una crisi per Superman

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Avevamo lasciato, ormai un paio di mesi fa, Superman all'inizio di uno dei team-up (o, in questo caso, mini crossover) più importanti del personaggio nell'era post-Crisis: l'incontro con la Legione dei Supereroi e con Superboy. La storia può in effetti essere definita come crossover visto che si sviluppa su tre albi, Superman e Action Comics di John Byrne e Legion of Super-Heroes di Paul Levitz per i disegni di Greg La Roque e Mike DeCarlo.
Il crossover ha in effetti un obiettivo particolare: correggere la presenza di Superboy nella storia della Legione. Con Byrne, infatti, Superman non è mai diventato Superboy, ma d'altra parte nel post-Crisis la Legion non ha subito alcun reboot, come era anche successo con Hawkman. La discrepanza con la Legion, però, risultava particolarmente fastidiosa, così Byrne e Levitz progettarono una storia che coinvolge uno dei nemici piu' insidiosi del supergruppo del futuro: il signore del tempo Time Trapper.
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Per l'occasione i due autori, tramite Trapper, idearono il concetto di "universo tasca", uno spaziotempo costituito da un numero limitato di mondi. Nel caso specifico quelli sufficienti per avere una Terra con un Superboy, una specie di copia della Terra silver age(1).
L'altro aspetto interessante sta, poi, nella caratterizzazione di Superboy: sebbene sia evidente il plagio subito da Time Trapper, il giovane eroe in alcune scene ricorda il Superboy Prime di Crisi Infinita o, ancora di più, quello di Death Metal, che proprio come il Superboy di Byrne e Levitz si mette dalla parte sbagliata animato da buone intenzioni (che poi è il motivo per cui Wonder Woman riesce a portarlo dalla sua parte contro il Batman che ride, ma questa è un'altra storia).
E' evidente, ad ogni modo, come gli autori delle tre testate abbiano anche messo a confronto due ere supereroistiche: la silver age e la dark age che stava iniziando proprio con il post-Crisis(2). Il confronto avveniva attraverso due versioni del personaggio più significativo del mondo supereroistico, Superman, preso in una versione adolescente e in una adulta. Il primo si mostra molto più potente, coerentemente con la descrizione fornita dagli autori della silver age, mentre il secondo più saggio, come giusto che sia vista l'età e l'esperienza. D'altra parte, come abbiamo visto in altri articoli dedicati alla serie DC Best seller: Superman di John Byrne, il fumettista canadese ha spesso inserito nelle sue storie elementi di scienza più che plausibile (e anche corretta), definendo un approccio ai supereroi meno fantasioso e per certi versi anche più in linea con la fantascienza tecnologica. Giusto perché vengono citate proprio da Byrne nella storia, nell'era pst-Crisis sono sparite le kryptoniti colorate dagli effetti diversi per restare con solo quella originale, la verde. E infatti le kryptoniti colorate non hanno alcun effetto sul "nostro" Superman. Per contro Superboy è in grado di abbattere le barriere del tempo, cosa che è effettivamente in grado di fare indipendentemente dal dirottamento temporale di Time Trapper tra il futuro e l'universo tasca di Superboy, continuamente in bilico verso la distruzione dovuta alla Crisi di Wolfmann e Perez. Questa capacità, peraltro, viene parzialmente ripresa, dimostrando l'amore di Grant Morrison per il Superman golden e silver age, nel Superman del futuro in One Million, che letteralmente prende a pugni le barriere del tempo per tornare dal passato (il nostro presente) nel presente (il nostro futuro).
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La storia, il cui episodio finale vede il confronto della Legione contro il Time Trapper, si conclude con una sequenza toccante che vede la morte di Superboy (una delle tante morti di Clark Kent nel costume rosso e blu) fino alla doppia splah page con il funerale nel lontano futuro a Il più grande fra tutti noi.
Le ultime curiosità riguardano proprio Legion #38: come già per il numero precedente, anche in questo caso nell'edizione Panini adattata per questa 8.a uscita saltano delle pagine dell'albo, nel dettaglio 2. Inoltre nel corso del confronto finale a un certo punto Time Trapper afferma I will not be denied, che viene tradotta da Francesco Vanagolli come Sono inevitabile, che richiama molto da vicino quell'Io sono ineluttabile (I am inevitable) di Thanos in Infinity War.
L'albo si chiude con la prima e ultima apparizione del Dottor Stratos, su Adventures #431, un fill-in scritto sempre da Marv Wolfman e disegnato da Erik Larsen. La storia ha un soggetto bondiano con il ricco Stratos che, usando la tecnologia (in particolare un fantascientifico satellite alla GoldenEye), millanta superpoteri con i quali minaccia le due superpotenze. La storia, per quanto non di grande qualità (e disegnata a mio giudizio piuttosto male: i personaggi, Superman incluso, non riescono ad avere lo stesso volto per più di un paio di pagine) risulta quindi non così banale visto l'ottima integrazione delle atmosfere da guerra fredda del periodo.
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  1. La silver age del fumetto supereroistico la si fa ufficialmente andare dal 1956 al 1970, anno di inizio della bronze age (vedi The ages of superhero comics), ma in questo articolo le considero come un'unica era, la silverage. ↩︎
  2. La dark age, così chiamata per via delle molte morti supereroistiche che l'hanno caraterizzata, in effetti era stata fondata su un approccio molto più realistico ai supereroi, come evidente ad esempio proprio dal Superman di Byrne. Forse sarebbe il caso di rinominare le ultime due ere, la dark age e la successiva modern age in termini un po' più distaccati e meno negativi. ↩︎

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