lunedì 18 aprile 2022

Topolino #3464: Nel vortice della magia

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Mi sarebbe piaciuto poter far uscire la recensione ieri, ma per molti motivi non sono riuscito. Il motivo è legato alla ricorrenza pasquale: nonostante la copertina, e in maniera decisamente molto soft e per nulla esplicita, la redazione è riuscita a ricordare la festività grazie alla seconda puntata de Il volo dell'albatro di Bruno Enna e Nicola Tosolini. Se per quel che riguarda la recensione, questa seconda puntata non fa che confermare quanto scritto una settimana fa, vale la pena soffermarsi proprio sulle vignette diciamo così "pasquali", quelle cioé della nascita del cucciolo di Diomede, l'albatro del titolo.
La bella immagine che Enna e Tosolini hanno lasciato ai lettori avrebbe, forse, meritato un articolo, giusto per ricordare ai lettori il significato delle uova pasquali.
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Il riferimento del titolo, invece, è alla copertina che anticipa la prima puntata de Le sette streghe vulcaniche, storia sempre di Enna ma per i disegni di Roberto Vian. L'esperto sceneggiatore, in questa prima puntata, recupera un vecchio personaggio di Francesco Artibani e Lello Arena, disegnato la prima volta da Giorgio Cavazzano, ovvero la Nonna Caraldina. In questo caso la simpatica nonna di Amelia è la semplice ascoltatrice delle confidenze della nipote, narratrice di tutta la storia.
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Enna, come evidente nel finale del primo episodio, parte da una delle vignette della storia d'esordio di Amelia, provando a chiedersi come la strega partenopea sia riuscita a ottenere le monete degli altri ricconi che mostra a Paperone in quel suo esordio barksiano. La risposta è che una giovane Amelia si era rivolta ad altre sette streghe, i cui antri si trovano vicino ad altrettanti vulcani, per ottenere informazioni sui multimiliardari delle loro zone e quindi recuperare le monete per la creazione dell'amuleto in grado di darle il famoso tocco di Mida. Il problema, per Amelia, è che il patto si stava per concludere senza che la strega si sia mai realmente avvicinata a ottenere la Numero Uno di Paperone.
La storia è intrisa al tempo stesso di malinconica, ma anche di momenti quasi di terrore, grazie soprattutto alla presenza di Irma, la strega di Yellowstone, colei che ha indirizzato Amelia proprio verso Paperone. Con quest'ultimo che comunque non gioca certo un ruolo da spettatore in tutta la vicenda.
Oltre alla citazione barksiana, forse una delle poche vignette di Vian peggiori non solo della storia in questione, ma anche della carriera del disegnatore, c'è una possibile citazione donrosiana, visto che si può accostare la scena di una giovane Amelia sulla nave che torna a Napoli piena di sogni e speranze, con quella quasi analoga presente nell'ultima pagina del quarto capitolo della $aga in cui abbiamo un Paperone altrettanto pieno di sogni e speranze in partenza da New York verso la Scozia per salvare il castello dei suoi avi.
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Nel complesso, poi, Vian porta a termine una delle sue prove migliori: il tratto leggero e le ombre al tratteggio risultano ottime sia per la pura e semplice descrizione, sia per le scene più evocative. Ottima anche la caratterizzazione delle streghe vulcaniche, mentre sempre efficace la realizzazione delle ambientazioni, sia quelle fantastiche sia quelle realistiche. A quanto pare, però, ci sono stati anche un paio di errori piuttosto grossolani.
Il primo, anche se forse avrei il dubbio che più che un errore sia una scelta narrativa, è nella sostituzione dei ferri da maglia con due giganteschi aghi da cucito. Il secondo, invece, è un piuttosto grossolano errore geografico, visto che Amelia, dopo l'ultima sconfitta contro Paperone, torna in Sicilia e non in Campania!
Mi sono abbondantemente dilungato sulla storia di Enna e Vian: l'unica cosa che mi resta da aggiungere è che proprio su queste due storie mi sono concentrato nel video settimanale della serie di Topolino Comics&Science, che finché dura il periodo vi consiglio di seguire.
Del resto del numero vi segnalo, però, la storia di chiusura, Minni e i furfanti del sottosuolo di Roberto Moscato e Marco Palazzi: non è solo un thriller d'azione come se nel leggono pochi su Topolino, ma soprattutto Minni viene messa in una situazione letteralmente mortale!
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