domenica 7 agosto 2022

Topolino #3480: Fuga dall'Isola di Corallo

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La cover story del numero è dedicata a Topolino e il pianeta ramingo, storia di Francesco Vacca e Marco Mazzarello con cui si chiude il numero stesso. La storia è ad alto tasso astronomico e infatti ho dedicato a essa il video della serie Disney Comics&Science che uscirà domani sera. La storia propone un Pippo in una versione solo apparentemente inusuale, quella di provetto astrofilo. In effetti nell'introduzione del video ricordo come in un'occasione relativamente recente si era già interessato all'osservazione del cielo. Nelle prime tre pagine della storia, Pippo cita tre oggetti celesti effettivamente presenti nel cielo che possiamo osservare nel cielo notturno, e non sono i soli riferimenti astronomici. In questo Vacca compie un ottimo lavoro di approfondimento, per cui non posso che essere decisamente molto contento del risultato finale.
La storia, alla fine, si rivela però una specie di prologo per Minaccia dallo spazio, che verrà pubblicata tra due settimane. Un'attesa che speriamo venga ripagata dall'esito finale. Nel frattempo già sappiamo che saranno della partita Atomino Bip-Bip e il professor Enigm, che vediamo nella Dimensione Delta, con Enigm come al solito difficile da contattare, ma anche Trudy e Gambadilegno, che si sono messi alle calcagna di Topolino. Gli elementi per una storia interessante ci sono tutti e questo Pianeta ramingo non può che stuzzicare. Sarebbe stato interessante abbinare alla storia un articolo con qualche spunto o suggerimento per osservare il cielo. Troverete, ad ogni modo, una serie di consigli nella descrizione del video in uscita domani. Qui vi segnalo questo articolo di Andrea Bernagozzi.
Ultima considerazione: il telescopio disegnato da Corrado Mastantuono è in qualche modo antiquato, visto che presenta tutta una serie di elementi tipici dei telescopi dell'Ottocento. Il telescopio disegnato da Mazzarello, quello di Pippo ovviamente, è invece molto più simile agli strumenti normalmente utilizzati dagli astrofili al giorno d'oggi.
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Del resto del sommario, mi soffermo solo sulle due storie a puntate. Iniziamo con L'incubo dell'Isola di Corallo, che ho già citato nel titolo di questo articolo. La storia, sostanzialmente, si conclude più o meno come mi aspettavo, con Topolino che fugge dalla prigione sull'Isola di Corallo. E anche il piano di Macchia Nera era abbastanza evidente, ma ovviamente non sono stati questi gli elementi della storia di Marco Nucci e Casty ad abbassare la qualità della storia. Anzi l'essere stato in grado di aver intuito a sommi capi l'esito del terzo episodio, mi ha fatto apprezzare molto di più la storia rispetto a un tentativo degli autori di sviare il lettore dalla strada tracciata. Questo perché spesso, in questo genere di storie, uscire fuori rischia di deludere più che stupire. D'altra parte il punto forte di questo terzo episodio è il suo ritmo narrativo e la tensione che i due autori riescono a costruire pagina dopo pagina, in quella che a tutti gli effetti è una variazione de Il fuggitivo di Andrew Davis del 1993 con Harrison Ford.
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L'elemento magico della vicenda viene, invece, lasciato non chiarito, e la cosa in qualche modo risulta una scelta opportuna: una sua possibile spiegazione avrebbe rischiato di rovinare l'intero impianto della storia. Una sola cosa, personalmente, mi lascia perplesso: il fatto che la cappa magica data a Macchia Nera dal dottor Piuma sembra non sia entrata in gioco nel corso della storia, almeno non nei termini che mi aspettavo.
Prosegue con il secondo episodio La torre d'oro, nuova storia di Paperinik di Alex Bertani, Marco Gervasio e Emmannuele Baccinelli. Se da un lato quest'ultimo continua a mostrare un'ottima gestione dei personaggi (a puro titolo di esempio vi farei notare il sindaco di Paperopoli), dall'altro abbiamo una storia che punta molto sull'atmosfera. I paperopolesi, infatti, primi fra tutti Paperone, Rockerduck e Red Duckan, cercano di passare la notte al Castello delle Tre Torri per poterne ottenere il possesso. Il punto, infatti, è che all'interno del castello c'è una pendola con un sistema di "timbratura del cartellino" che va utilizzato ogni ora per dimostrare di aver passato tutta la notte all'interno del castello.
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Quasi scontato alla fine che Paperinik, non sapendo che i tre multimiliardari non sono stati spaventati dai marchingegni costruiti da Archimede, si dimentica di puntare la sveglia per l'ultima timbratura, così viene escluso dal possesso del castello stesso, trovandosi così nella necessità di dover nascondere il fatto di aver trasferito nel castello il suo rifugio in via momentanea.
La storia, indubbiamente ben scritta, ritorna dopo la sfida con Cuordipietra alle storie personalistiche di Paperinik abbandonando nuovamente la dimensione del giustiziere. Inoltre Paperinik si lascia andare alla classica battuta martiniana:
La sfortuna di Paperino mi ha scovato anche nei panni di Paperinik!
E no! Non è stata la sfortuna. Per nulla.
In definitiva una storia, che ancora non si è conclusa, che riporta indietro il personaggio dopo averci fatto credere che lo si sarebbe fatto evolvere.

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