venerdì 24 marzo 2023

Video-divulgazioni

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Qualche giorno fa Davide Passaro su Math is in the air ha pubblicato un lungo sfogo relativamente alla divulgazione video in stile tik tok. All'articolo, segnalato su twitter, hanno risposto in molti, alimentando così una discussione con l'autore. Tra gli altri, Giovanni Organtini, ha condiviso la sua posizione con il "vecchio" sistema del blog.
Nel complesso, forse perché su YouTube ci sono anche io da un po' di tempo, pur condividendo le preoccupazioni per una deriva semplicistica della divulgazione della scienza, la vedo molto più come Giovanni (che spero mi perdonerà per la confidenza che mi sono preso!).
Devo, però, anche confessare che ogni volta che cerco di andare oltre le righe che avete letto poco sopra, mi trovo sempre in un qual certo imbarazzo, essenzialmente per un motivo: nonostante si discuta abbastanza periodicamente di uno stile di divulgazione che, personalmente, non mi appartiene (d'altra parte i miei punti di riferimento sono gli stessi di Davide), non vedo in che modo si possa definire in maniera univoca un modo giusto o un modo sbagliato di raccontare la scienza.
Nello specifico le preoccupazioni di Davide, che, ripeto, condivido, personalmente mi hanno spinto a ricordarmi perché, a un certo punto, ho iniziato a usare anche i video per raccontare la scienza. E' utile, quindi, fare un ricapitolo di quel che era e poi è diventata la mia presenza su YouTube, anche se ciò, apparentemente, mi porterà lontano dal cuore della discussione.
Ho iniziato a caricare video su questa piattaforma a novembre 2009 con due letture di Stefano Benni tratte da quello che all'epoca era il suo ultimo libro, Pane e tempesta (me lo sono fatto autografare!). Poi ho proseguito, molto sporadicamente, con i video girati nel corso dei concerti. Però il mio pallino era comunque quello di mettere "cose" di scienza, e lì arrivano due video di successo, che in realtà, come moltissimi video su YouTube di allora e di oggi, erano il re-upload di video presi da altri siti: mi riferisco a due video del 2011 dedicati alla famosa cascata di Escher, che ovviamente mi sono serviti per l'articolo che vi ho appena linkato. E tranne qualche rara eccezione, anche gli altri video sono stati sostanzialmente caricati con la stessa idea.
Ho continuato a brancolare un po' così, tra un cambio dell'algoritmo e l'altro, fino a che non è arrivato marzo 2021 con la "sfida" del Meganumero preferito lanciata da MaddMaths! e soprattutto Alberto Saracco, che è sicuramente il primo che doevo ringraziare perché senza quella spinta non avrei nemmeno iniziato a provare. L'idea, in effetti, l'ho sempre avuta, ma c'era effettivamente bisogno di quella spinta, quel "cogliere la palla al balzo".
Da lì è stato uno sperimentare continuo, con un concentrarmi sempre più e in maniera sempre più regolare sulla serie Disney Comics&Science con la quale provo a raccontare fisica e matematica in particolare partendo dalle storie disneyane come gancio iniziale. Non mancano anche i video puramente fumettistici o quelli puramente scientifici, ma in ogni caso non c'è mai stata una vera regolarità. Questa inizia ad arrivare ancora una volta a marzo 2022 e ancora una volta per via del pi day, anche se non sembrerebbe a ben vedere, visto che il primo video di quel mese era dedicato a una costellazione, anche se le costellazioni sono sempre state un altro mio pallino. Lo stimolo di diventare sempre più regolare arriva infatti sempre grazie ad Alberto e all'annunciata uscita (poi rinviata) del Topolibro della matematica da lui curato.
Da lì in poi diciamo che è storia, con almeno un video a settimana pubblicato. Tutto questo ricapitolo, però, mi serve per giungere a una domanda che ho anche posto a me stesso e alla sua risposta: cosa mi spinge a mantenere questa costanza?
Inanzitutto la considerazione che senza costanza, non c'è nemmeno possibilità di crescere, lenta o veloce che sia questa crescita. Poi c'è anche un meccanismo molto particolare, che un po' per via del covid, un po' per via di altre situazioni, mi è mancato: l'adrenalina del mettersi in gioco raccontando la scienza. Da lì, ovviamente, il passo verso il "protagonismo" è breve, ma per fare questo salto bisogna anche avere la costanza di autopromuoversi, cosa che al momento non ho e mi interessa relativamente, proprio per via della gioia che ho nel condividere, anche solo a "distanza" con un video le cose che conosco e che mi interessa raccontare.
Ecco: a me pare che nella discussione di cui sopra questo aspetto delle emozioni del condividere in prima persona, mettendoci la faccia, mettendosi in gioco con modi e sistemi di comunicazione differenti, che possono e devono essere complementari uno all'altro, anche ridondanti se necessario, mi sembra che sia mancata proprio. E poi, alla fine della fiera, il mio mettermi in gioco in maniera sempre più costante è proprio la risposta che ho dato a me stesso a una serie di lamentele che mugugnavo tra me e me in quel periodo. E alcune di quelle lamentele (non tutte) erano simili a quelle da cui è partito Davide per il suo sfogo.
E spero che, alla fine, non sia andato poi troppo fuori tema, anche se l'ho presa un po' larga.
P.S.: non sono iscritto su tiktok e al momento non mi interessa, giusto per aggiungere un ulteriore elemento per contestualizzare il tutto.

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