giovedì 2 marzo 2023

WikiRitratti: Ipazia

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Ipazia in una illustrazione del 1908
di Jules Maurice Gaspard
Siamo nella seconda metà del IV secolo ad Alessandria d’Egitto. La città, fondata intorno al 330 a.C. da Alessandro Magno, ha ancora le sue due meraviglie, una ufficiale, il famoso faro di Alessandria, che delle sette meraviglie del mondo antico è quella a essere durata di più, crollata nel XIV secolo a causa di ben due terremoti. L'altra è la famosa biblioteca di Alessandria, troppo giovane per entrare nella lista delle meraviglie, che risale al III secolo a.C., mentre la biblioteca venne edificata intorno al 48 a.C. Ed è proprio tra le sale di quella perduta biblioteca che mi piace immaginare Ipazia, matematica, astronoma e filosofa dell’epoca, tenuta in così grande considerazione che le era persino concesso di avere degli allievi.
Figlia del filosofo e matematico Teone, gli succedete nell'insegnamento di tali materie. Non abbiamo molte informazioni dirette sui suoi specifici interessi di ricerca. Sappiamo, però, sia grazie agli scritti di storici come Esichio di Mileto, sia grazie alla testimonianza diretta di allievi come Sinesio, che Ipazia si interessò di geometria e in particolare delle coniche, scrivendo un commentario sulle Coniche di Apollonio di Perga e un altro sull'Arithmetica di Diofanto di Alessandria, il padre dell'algebra noto soprattutto per le equazioni diofantee, quelle che possono essere risolte solo con numeri interi.
Più difficile è, invece, essere certi che abbia scritto un Canone Astronomico, ma siamo assolutamente certi che si sia interessata anche di astronomia poiché Sinesio ha confermato che i miglioramenti all'astrolabio che ha apportato discendono proprio dagli insegnamenti ricevuti in quel campo da Ipazia. Tra l'altro se leggiamo ciò che Sinesio pensava di un astronomo come Claudio Tolomeo si ha la netta sensazione che l'astronomia, all'epoca, fosse molto meno chiusa sulle posizioni di quest'ultimo, evidentemente ritenute come una delle possibili interpretazioni matematiche dell'universo.
Forse è proprio per questo che Alejandro Amenábar in Agora, film del 2009 in cui Ipazia era interpretata da Rachel Weisz, si spinge a inserire esplicitamente il modello eliocentrico di Aristarco da Samo, fornendo così la visione di una studiosa attenta a ogni aspetto della conoscenza.
Inoltre, sempre con Sinesio come fonte principale, Ipazia si interessò anche di fisica, contribuendo alla progettazione e costruzione di un idroscopio.
Non mi spingo oltre nella ricorstruzione della vita di Ipazia: si potrebbe provare a raccontare il suo pensiero filosofico, su cui c'è forse anche più incertezza di quanto non accade sulla parte scientifica, né provo a raccontare i fatti sulla sua morte violenta. Ipazia viveva in un periodo piuttosto complesso per Alessandria, dove gli attriti tra il potere politico e quello religioso generarono un periodo piuttosto caotico per la città. Molto probabilmente, anche per il ruolo di un certo peso all'interno della cultura cittadina, Ipazia rimase "incastrata" nei giochi politici dei due capi cittadini, il prefetto Oreste e il vescovo Cirillo.
Per cui, l'ultima cosa che mi resta da fare è lasciarvi alla versione video, o forse audio, di questo piccolo ritratto, il cui testo è tratto, con la piccola aggiunta finale, dal cielo del mese di marzo 2023 su EduINAF.

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