La quattordicesima uscita di Collezione Disney arriva ad appena un paio di settimane dall'uscita della precedente. Ho fatto tutto il possibile per riuscire a mettere on-line il video che state per vedere, poiché è dedicato a Walt Disney che, insieme con Ub Iwerks, ha creato proprio il personaggio di Topolino. Il tutto basato sul volume Fantastico Walt, meraviglioso volume curato da Luca Boschi alcuni anni fa in occasione del centenario di Disney e che alterna degli articoli di approfondimento, che di fatto propongono una biografia di Walt Disney, con delle storie a fumetti ispirate al mondo dell'animazione disneyana.
Vi lascio, quindi, al video, che è anche la chiusura perfetta per Disney 100 e il modo migliore per salutare questo 2023!
domenica 31 dicembre 2023
domenica 24 dicembre 2023
Topolino #3552: La lunga notte di Natale
Il Topolino #3552, la cui recensione arriva alla domenica, come accadeva ai bei tempi, è un numero squisitamente natalizio, sia per la conclusione de La lampada bisestile di Marco Nucci e Stefano Intini che riporta il Natale in Calisota, sia per la storia di chiusura, Paperinik e la minaccia del doppio Natale di Francesco Artibani e Arild Midthun. Ed è da quest'ultima storia che voglio partire per molti motivi, innanzitutto perché segna l'inizio, si spera, di una proficua collaborazione tra il fumettista egmontiano e Topolino in generale e Artibani in particolare.
Sulla storia c'è ben poco da dire: deliziosa e divertente, come sempre dinamica, riporta su Topolino il Paperinik-non-di-Gervasio che ultimamente è stato l'unico presente sul settimanale (e forse è anche il motivo per cui ultimamente sto acquistando regolarmente il mensile Paperinik). Artibani dimostra che è possibile riuscire a realizzare una storia di Paperinik gradevole e originale, senza dover necessariamente puntare sulle atmosfere martiniane, tra l'altro molto ben supportato da un ottimo Midthun, che esibisce un tratto dettagliato che, in alcuni personaggi di contorno e in Babbo Natale in particolare, mi ricorda Albert Uderzo.
Alla storia ho anche dedicato un video di Disney Comics&Science, motivo per cui ho deciso di iniziare proprio da questa l'articolo che state leggendo:
Sulla storia c'è ben poco da dire: deliziosa e divertente, come sempre dinamica, riporta su Topolino il Paperinik-non-di-Gervasio che ultimamente è stato l'unico presente sul settimanale (e forse è anche il motivo per cui ultimamente sto acquistando regolarmente il mensile Paperinik). Artibani dimostra che è possibile riuscire a realizzare una storia di Paperinik gradevole e originale, senza dover necessariamente puntare sulle atmosfere martiniane, tra l'altro molto ben supportato da un ottimo Midthun, che esibisce un tratto dettagliato che, in alcuni personaggi di contorno e in Babbo Natale in particolare, mi ricorda Albert Uderzo.
Alla storia ho anche dedicato un video di Disney Comics&Science, motivo per cui ho deciso di iniziare proprio da questa l'articolo che state leggendo:
sabato 23 dicembre 2023
Un paio di video natalizi
due video sono un po' diversi uno dall'altro. Inizierei da un video classico, quello dedicato a uno dei miei acquisti di Lucca Comics 2023, ovvero Lo scrigno di Zio Paperone, una elegante scatola con all'interno... Scopritelo vedendo questo primo video:
mercoledì 20 dicembre 2023
A cena con l'assassino
Nonostante il titolo originale, The Christmas murder game, sia molto più vicino alla trama del romanzo, A cena con l'assassino riesce comunque a essere un titolo intrigante e interessante. Scritto da Alexandra Benedict, mi ricorda stilisticamente e per caratterizzazione della protagonista, un po' Scarlett Thomas. La storia, infatti, vede una sarta che torna nella casa in cui è nata, e dove si è suicidata la madre, per volere della zia che dopo quel tragico evento l'ha cresciuta. L'obiettivo è risolvere una serie di indovinelli per ottenere il possesso della casa stessa. L'imprevisto, però, è alle porte, e i cugini di Lily Armitage iniziano a morire uno alla volta, rendendo così la risoluzione del gioco ideato dalla zia non solo una questione di eredità, ma anche di vita o di morte.
Il ritmo appassionante e la sfida insita all'interno degli indovinelli disseminati per il romanzo alla fine tengono incollato il lettore alle pagine, coinvolto anch'esso nella ricerca di ben due assassini, uno nel presente e l'altro nel passato.
Il ritmo appassionante e la sfida insita all'interno degli indovinelli disseminati per il romanzo alla fine tengono incollato il lettore alle pagine, coinvolto anch'esso nella ricerca di ben due assassini, uno nel presente e l'altro nel passato.
martedì 19 dicembre 2023
Topolino #3551: Bene, ma anche no...
Confesso di essere stato indeciso se scrivere o meno le classiche due righe sul #3551 del Topo, ma non certo per la storia d'apertura, la seconda puntata de La lampada bisestile. Marco nucci, molto ben supportato da Stefano Intini, fa un lavoro egregio nel muovere il nostro Paperone in un mondo a lui inusuale in cui gli altri hanno una visione del personaggio completamente differente da quella che abbiamo noi lettori che ne leggiamo le avventure da anni (e anche dalla visione che Paperone ha di se stesso, ovviamente!).
Al fianco delle running gag che ormai Nucci riesce sempre a tirare fuori in ogni sua storia, e soprattutto che riesce a utilizzare sempre con personaggi che solitamente non sono avvezzi a essere protagonisti di running gag, lo sceneggiatore mette in scena anche una interessantissima caratterizzazione del genio della lampada bisestile, che diventa quasi una specie di tentatore da un lato per Paperone, visto che gli fa notare che in questo modo sembra riuscire a ottenere la tanto agognata vita insieme a Doretta, ma anche sembra piuttosto stupido, visto che pungola Paperone con la ricerca della soluzione alla sparizione del Natale.
E le mie perplessità non vengono nemmeno dal sommario, dove mi piace citare il doppio Tito Faraci, in particolare quello di Battista e l'amico fenomenale disegnata da Federico Butticè che vede protagonista addirittura Babbo Natale, anche se non sa di essere Babbo Natale, il che in qualche modo è in linea con l'instabilità della magina della lampada (ma non con le sparizioni dei nati il 25 dicembre, ma questo è un altro discorso legato alla supervisione delle storie), ma dalla storia di Cornelius, Il giorno del cuore, di Alessandro Sisti e Simona Capovilla. Il problema è che ho sbirciato la vignetta conclusiva. E leggere del 32 dicembre mi ha generato un moto di rigetto e mi sono rifiutato di leggerla. E quindi non avevo neanche molta voglia di scrivere le classiche due righe sul Topo. Ma alla fine l'ho fatto...
Al fianco delle running gag che ormai Nucci riesce sempre a tirare fuori in ogni sua storia, e soprattutto che riesce a utilizzare sempre con personaggi che solitamente non sono avvezzi a essere protagonisti di running gag, lo sceneggiatore mette in scena anche una interessantissima caratterizzazione del genio della lampada bisestile, che diventa quasi una specie di tentatore da un lato per Paperone, visto che gli fa notare che in questo modo sembra riuscire a ottenere la tanto agognata vita insieme a Doretta, ma anche sembra piuttosto stupido, visto che pungola Paperone con la ricerca della soluzione alla sparizione del Natale.
E le mie perplessità non vengono nemmeno dal sommario, dove mi piace citare il doppio Tito Faraci, in particolare quello di Battista e l'amico fenomenale disegnata da Federico Butticè che vede protagonista addirittura Babbo Natale, anche se non sa di essere Babbo Natale, il che in qualche modo è in linea con l'instabilità della magina della lampada (ma non con le sparizioni dei nati il 25 dicembre, ma questo è un altro discorso legato alla supervisione delle storie), ma dalla storia di Cornelius, Il giorno del cuore, di Alessandro Sisti e Simona Capovilla. Il problema è che ho sbirciato la vignetta conclusiva. E leggere del 32 dicembre mi ha generato un moto di rigetto e mi sono rifiutato di leggerla. E quindi non avevo neanche molta voglia di scrivere le classiche due righe sul Topo. Ma alla fine l'ho fatto...
domenica 17 dicembre 2023
Collezione Disney #13: Maestri e Tesori Disney
In questo tredicesimo episodio della serie collezionistica Disney andiamo alla scoperta di due testate ricche di storie preziose: Maestri Disney e Tesori Disney. Queste due testate hanno presentato, in maniera ragionata e ricca di approfondimenti, alcuni degli autori più importanti e delle saghe più belle realizzate in ambito disneyano, sia in Italia sia all'estero. Andiamo a scoprire le incarnazioni di queste storiche tetate curate da Luca Boschi.
Il prossimo appuntamento, che spero di far uscire entro la fine dell'anno (vorrei provare proprio con l'ultimo dell'anno, a dire il vero), andrà a esplorare le origini della magia. O del mito, che dir si voglia!
E ora il nuovo episodio:
Il prossimo appuntamento, che spero di far uscire entro la fine dell'anno (vorrei provare proprio con l'ultimo dell'anno, a dire il vero), andrà a esplorare le origini della magia. O del mito, che dir si voglia!
E ora il nuovo episodio:
lunedì 11 dicembre 2023
Topolino #3550: Natale? No, grazie.
L'intero Topolino #3550 ruota intorno a un evento molto particolare, raccontato nel primo episodio de La lampada bisestile di Marco Nucci e Stefano Intini: Paperone desidera la sparizione del Natale. A causare questo desiderio è la lampada bisestile del titolo, affittata a Paperone alla modica cifra di un dollaro per una sfregatina dall'ineffabile dottor Piuma, che sta diventando un personaggio sempre più ricorrente all'interno delle storie di Nucci. La conseguenza più grossa del desiderio è che Paperone perde tutte le sue sostanze e si ritrova in un mondo in cui è un papero medio, per quanto benestante. Anche le altre storie a sommario sono, poi, congegnate in maniera tale da non avere più il Natale come festività. Il punto è che non è sparito solo il Natale, ma anche il 25 dicembre, con alcune conseguenze ancora più illogiche e surreali esplorate nella storia di chiusura, Topolino nel mondo senza Macchia, scritta dallo stesso Nucci e disegnata da Casty e che, si spera, possano indicare la strada per il baco all'interno dell'incantesimo del genio che ha gettato il mondo di Paperone e di Topolino nel caos.
Delle storie intermedie le mie preferite, perché catturano il piglio surreale dell'idea, altrimenti gestita in maniera troppo seriosa da Nucci, sono Paperina, ti presento Paperino di Sergio Badino e Silvia Ziche, e 32 ne fa dicembre di Giorgio Fontana e Donald Soffritti appartenente alla serie Newton e Pico in Viaggio nel sapere. In questo caso la surrealità della storia sta nel fatto che il mancato uso del 25 dicembre nasce da una leggenda superstiziosa secondo cui questo giorno viene continuamente cancellato dopo la sua aggiunta in qualunque calendario, e non si capisce perché allora non si tronca dicembre al 24!
Per assurdo alla fine proprio la storia che mi ha suggerito i principali difetti del progetto de La lampada bisestile è anche la mia storia preferita del numero, proprio per questo suo piglio ridanciano e surreale.
Delle storie intermedie le mie preferite, perché catturano il piglio surreale dell'idea, altrimenti gestita in maniera troppo seriosa da Nucci, sono Paperina, ti presento Paperino di Sergio Badino e Silvia Ziche, e 32 ne fa dicembre di Giorgio Fontana e Donald Soffritti appartenente alla serie Newton e Pico in Viaggio nel sapere. In questo caso la surrealità della storia sta nel fatto che il mancato uso del 25 dicembre nasce da una leggenda superstiziosa secondo cui questo giorno viene continuamente cancellato dopo la sua aggiunta in qualunque calendario, e non si capisce perché allora non si tronca dicembre al 24!
Per assurdo alla fine proprio la storia che mi ha suggerito i principali difetti del progetto de La lampada bisestile è anche la mia storia preferita del numero, proprio per questo suo piglio ridanciano e surreale.
mercoledì 6 dicembre 2023
Il diavolo nella cattedrale
Il romanzo d'esordio di Frank Schatzing, Il diavolo nella cattedrale, arriva dopo il suo best seller, Il quinto giorno, pratica spesso utilizzata dagli editori italiani cui non fece eccezione nemmeno Dan Brown.
Il romanzo, un poderoso volume di 450 pagine, può essere tranquillamente classificato come giallo storico, ricco comunque di elementi presi dal noir e dall'hard boiled. Il protagonista è Jacop detto la volpe per via dei capelli rossi. E' un ladruncolo che vivacchia per le strade della Colonia del 1260 e assiste alla morte di Gerhard Morart, versione romanzata di Mastro Gerardus, l'architetto che progettò la cattedrale della cittadina tedesca. E che non morì nel 1260 ma undici anni più tardi.
E' proprio la sua presenza imprevista, che rischia di portare alla luce un complotto politico dietro la morte dell'architetto, a fornire il motore della vicenda, un lungo inseguimento quasi senza respiro tra l'assassino, che ha uno sguardo paragonato da Jacop a quello del diavolo, e lo stesso giovane, personaggio tratteggiato da Schatzing come in fuga continua, dalle forze dell'ordine di Colonia, dall'assassino stesso e, in ultima istanza, da se stesso.
Nel corso della storia, però, Jacop trova dei compagni di viaggio che lo aiutano: il tintore Goddert, la sua giovane e affascinante figlia Richmodis, e soprattutto Jaspar, un monaco erudito che ricorda non poco il Guglielmo da Bskerville de Il nome della rosa di Umberto Eco.
E d'altra parte Il diavolo nella cattedrale, per accuratezza storica, atmosfera e ritmo narrativo (nonostante la foliazione, si lascia leggere in pochi giorni), è paragonabile proprio al romanzo del grande scrittore italiano.
Il romanzo, un poderoso volume di 450 pagine, può essere tranquillamente classificato come giallo storico, ricco comunque di elementi presi dal noir e dall'hard boiled. Il protagonista è Jacop detto la volpe per via dei capelli rossi. E' un ladruncolo che vivacchia per le strade della Colonia del 1260 e assiste alla morte di Gerhard Morart, versione romanzata di Mastro Gerardus, l'architetto che progettò la cattedrale della cittadina tedesca. E che non morì nel 1260 ma undici anni più tardi.
E' proprio la sua presenza imprevista, che rischia di portare alla luce un complotto politico dietro la morte dell'architetto, a fornire il motore della vicenda, un lungo inseguimento quasi senza respiro tra l'assassino, che ha uno sguardo paragonato da Jacop a quello del diavolo, e lo stesso giovane, personaggio tratteggiato da Schatzing come in fuga continua, dalle forze dell'ordine di Colonia, dall'assassino stesso e, in ultima istanza, da se stesso.
Nel corso della storia, però, Jacop trova dei compagni di viaggio che lo aiutano: il tintore Goddert, la sua giovane e affascinante figlia Richmodis, e soprattutto Jaspar, un monaco erudito che ricorda non poco il Guglielmo da Bskerville de Il nome della rosa di Umberto Eco.
E d'altra parte Il diavolo nella cattedrale, per accuratezza storica, atmosfera e ritmo narrativo (nonostante la foliazione, si lascia leggere in pochi giorni), è paragonabile proprio al romanzo del grande scrittore italiano.
lunedì 4 dicembre 2023
Topolino #3549: Mondi fantastici
Ovviamente il primo mondo fantastico è quello di Ducktopia, con la seconda stagione che va a concludersi con L'ultimo portale di Francesco Artibani, Licia Troisi e Francesco D'Ippolito. La storia si conclude, come giusto che sia, con la consapevolezza da parte di tutti dei propri errori. E' un messaggio importante vista l'aria che tira in questo periodo, che viene ulteriormente enfatizzato dalla collaborazione finale con cui si cerca di riportare tutto alla normalità. Se poi a queste aggiungiamo anche le implicazioni ecologiche, ecco che la storia si congeda dal lettore con decisamente molti spunti interessanti, incluso il tema dell'eroismo e del sacrificio con cui si conclude questa seconda stagione. Il finale, tra l'altro, molto più della prima stagione, da appuntamento al lettore verso una terza stagione.
domenica 3 dicembre 2023
Vite di scienza #7: Premi Nobel 2023
Ritorna il podcast Ritratti. Vite di scienza, con un settimo episodio speciale dedicato ai premi nobel per la fisica e per la chimica 2023. D'altra parte l'uscita dell'episodio va a ridosso con la "settimana da Nobel" che va dal 6 al 12 dicembre, durante la quale verranno effettivamente consegnati i premi Nobel. Per intanto eccovi il nuovo episodio, anche per questa volta solo su YouTube nell'attesa che trovi una nuova casa tradizionale al podcast:
sabato 2 dicembre 2023
Ranking of Kings: Un protagonista che non ti aspetti
Il motivo per cui inizio a "parlarvi" di Ranking of Kings ora che è uscito da poco il 4.o tankobon dell'edizione italiana è che, semplicemente, ho recuperato da poco questi primi quattro volumetti. Il motivo del recupero recente è essenzialmente legato al fatto he solo da poco ho visto il #1 e così, letto del primo volume, mi sono fatto un'idea e deciso di proseguire con la lettura (d'altra parte era difficile sarebbe accaduto il contrario visto l'interesse iniziale).
Il primo aspetto su cui vorrei soffermarmi è quello estetico. Sousuke Toka, infatti, si presenta con un tratto che, personalmente, mi ricorda quello di Steven Universe, la serie animata statunitense creata da Rebecca Sugar nel 2013, mentre alcuni dei personaggi di contorno mi fanno pensare a Chobin, vedi per esempio Desha, il Re dell'Otlretomba.
Della storia, però, a colpire più che l'ambinetazione fantasy è il protagonista, Bojji, primogenito dell'immenso re Bosse, un gigante, che è sordomuto, oltre che privo di qualsiasi forza. Farà presto amicizia con Kage, quella che definisco come una macchia di inchiostro, o di buio, che si muove strisciando a terra e che, come si scopre nel corso di questi 4 volumi, appartiene a un'antica razza di sicari che venne sterminata per impedire loro di confessare il mandante di un omicidio particolarmente poco gradito. Questo per dire che lo stesso Kage ha avuto una vita piuttosto complicata, sempre in fuga e a nascondersi, e che in qualche modo riesce a comprendere Bojji, ammirandone la forza d'animo e il suo riuscire a non abbattersi mai, nonostante la sua condizione di debolezza. Non dimentichiamo, poi, che Bojji deve ogni giorno confrontarsi con il fratello minore, nato dal secondo matrimonio del padre. Daida, infatti, è un bimbetto molto più forte e, soprattutto, è fortemente determinato a prendere il posto del padre come re, cosa che effettivamente farà alla morte di Bosse. In questo progetto è affiancato dalla madre, Hiling, che ha anche poteri da guaritrice.
Il primo aspetto su cui vorrei soffermarmi è quello estetico. Sousuke Toka, infatti, si presenta con un tratto che, personalmente, mi ricorda quello di Steven Universe, la serie animata statunitense creata da Rebecca Sugar nel 2013, mentre alcuni dei personaggi di contorno mi fanno pensare a Chobin, vedi per esempio Desha, il Re dell'Otlretomba.
Della storia, però, a colpire più che l'ambinetazione fantasy è il protagonista, Bojji, primogenito dell'immenso re Bosse, un gigante, che è sordomuto, oltre che privo di qualsiasi forza. Farà presto amicizia con Kage, quella che definisco come una macchia di inchiostro, o di buio, che si muove strisciando a terra e che, come si scopre nel corso di questi 4 volumi, appartiene a un'antica razza di sicari che venne sterminata per impedire loro di confessare il mandante di un omicidio particolarmente poco gradito. Questo per dire che lo stesso Kage ha avuto una vita piuttosto complicata, sempre in fuga e a nascondersi, e che in qualche modo riesce a comprendere Bojji, ammirandone la forza d'animo e il suo riuscire a non abbattersi mai, nonostante la sua condizione di debolezza. Non dimentichiamo, poi, che Bojji deve ogni giorno confrontarsi con il fratello minore, nato dal secondo matrimonio del padre. Daida, infatti, è un bimbetto molto più forte e, soprattutto, è fortemente determinato a prendere il posto del padre come re, cosa che effettivamente farà alla morte di Bosse. In questo progetto è affiancato dalla madre, Hiling, che ha anche poteri da guaritrice.