venerdì 26 gennaio 2024

Il tram Carrelli 1928

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A dispetto della c maiuscola, il tram Carrelli non venne progettato da un ingegnere di nome Carrelli, ma da Giovanni Cuccoli, che nel 1927, dopo un viaggio a Cleveland per vedere e toccare (letteralmente, visto che se ne tornò a Milano con alcuni componenti elettrici) il tram progettato da Peter Witt, progettò un tram che si poggiava sopra due carrelli. Da cui, appunto, il nome.
Il primo prototipo, immatricolato con il numero 1501, venne realizzato nel 1927, mentre il secondo, il 1502, risale all'anno successivo, quando inizia effettivamente a entrare in esercizio tra le vie milanesi. La novità, che sfruttava ovviamente l'energia elettrica che era arrivata in Italia relativamente da poco, il 1883 con la prima centrale elettrica, costruita proprio a Milano in via Santa Radegonda, si fece anche un piccolo viaggietto prima in Europa. Questi tram, infatti, con le opportune modifiche legate alle particolarità delle reti locali, sono state in servizio per periodi di tempo più o meno limitati in città come Bruxelles (1932), Madrid (1935), Francoforte (1929). Qui, però, non fece un serivizio pubblico vero e proprio ma venne utilizzata per la durata del congresso dell'Unione Internazionale delle Ferrovie Locali e Tranvie. Il più grande successo del tram Carrelli, però, è San Francisco, dove è entrato in servizio nel 1983.
Vi racconto tutto questo perché, il n.1565, uno di quelli che fa (o per meglio dire faceva) servizio lungo la linea 1, è stato spostato dai depositi ATM al padiglione ferroviario del Museo Nezionale Scienza e Tecnologia "Leonardo Da Vinci". E' in qualche modo una cornice perfetta per un tram storico, nonché simbolo della città, che è stato "inaugurato" nella sera del 25 gennaio. Insieme con Laura Barbalini sono stato alla festa, perché in un certo senso proprio di festa si può parlare. E' stato, infatti, organizzato un vero e proprio spettacolo con attori che hanno ricreato le atmosfere della fine degli anni '20 del XX secolo, con tanto di balletto iniziale. Inoltre, per tutto il tempo che il gruppo di ospiti ha passato intorno e dentro il tram, gli attori hanno continuato a interpretare la loro parte, creando così dei piccoli "quadretti animati d'epoca" anche divertenti.
Ovviamente, nonostante prendere questo genere di tram sia più o meno all'ordine del giorno, sono comunque salito a bordo: qui sono state mantenute le obliteratrici nuove, mentre sono stati installati dei piccoli pannelli con informazioni storiche che i visitatori possono leggere. Ulteriori informazioni, con video d'epoca, vengono poi fornite da uno schermo interattivo che si trova a lato del tram.
Alla fine ho raccolto alcune impressioni anche nel video che trovate qui sotto e che spero possa completare al meglio questo piccolo resoconto della visita al tram (purtroppo manca l'avviso Non sputare che probabilmente si trova nella parte posteriore della vettura, quella che in origine era adibita ai fumatori: l'avviso, infatti, serviva per ricordare a questi ultimi di non sputare il tabacco fuori dal finestrino per non colpire i passanti, o almeno così mi pare che me l'hanno raccontata):

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