sabato 9 marzo 2024

Da Lang a Tezuka: Metropolis

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Metropolis è il secondo capitolo di una trilogia che comprende Lost World (1948, due volumi) e Next World (1951). Questi tre titoli, in qualche modo ispirati agli omonimi romanzi o film, tutti di Osamu Tezuka, mostrano l'ammirazione del mangaka per i progressi tecnologici e scientifici che, presumibilmente, si potrebbero incontrare nel futuro, ma anche la sua preoccupazione relativa alla propensione della razza umana nel cerare guerre e conflitti. Non dimentichiamo che, alcuni anni prima, si era conclusa la seconda guerra mondiale, durante la quale Tezuka aveva vissuto la forte militarizzazione e la carenza di alimenti nel suo paese, così come la successiva sconfitta dello stesso. Tali riflessioni sull'uso corretto o scorretto degli avanzamenti tecnologici del futuro avrebbero trovato poco dopo un maggiore sviluppo in Astro Boy e in altri manga di tema fantastico di sua creazione.
Metropolis, come facilmente intuibile, è evidentemente ispirato dalla pellicola omonima diretta nel 1927 da Fritz Lang, anche se ha poco a che fare con il suo soggetto: sebbene Tezuka fosse un consumato cinefilo per tutta la sua vita, in realtà aveva visto solo un fotogramma di detta pellicola al momento di realizzare il suo manga; uno dei protagonisti dello stesso, il robot Michi, è basato su quest'unica immagine. Sull'aspetto estetico, Metropolis esibisce la onnipresente passione che Tezuka aveva per Walt Disney e i suoi disegni "rotondi", ma ugualmente l'influenza di altri nordamericani come George McManus, pioniere della "linea chiara".

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