sabato 4 maggio 2024

Yan: Da vendicatrice a supereroina

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A spingermi all'acquisto di Yan, manga del fumettista taiwanese Chang Sheng è stata innanzitutto la storia: la protagonista, infatti, è Yan Tieh-hua, attrice dell'opera tradizionale cinese, che torna una decina di anni dopo la morte per vendicarsi di chi l'ha ingiustamenbte incarcerata per la strage della sua famiglia. Il mistero più intrigrante, che in qualche modo rompe con la struttura di una qualsiasi opera soprannaturale, è legato all'età della Yan Tieh-hua ricomparsa improvvisamente: è più giovane di quella che è morta dopo venti anni di carcere. L'altro mistero, che si scopre leggendo la storia, è legato al carcere di massima sicurezza in cui è rinchiusa, in carcere interamente dedicato a lei.
In effetti Chang Sheng semina un paio di indizi significativi che lasciano intuire il mistero dietro la giovane età della protagonista, che nel corso dei sei tankobon passa abbastanza facilmente dallo status di vendicatrice ricercata dalle forze speciali a quello di supereroina quando compare sulla scena un adroide dall'intelligenza artificiale sopraffina che ha concluso che il genere umano va sterminato. Attenzione: non è il solito cliché dell'intelligenza artificiale impazzita alla Terminator, o se preferite è anche, perché in realtà, un po' come capita in PLuto, il germe del comportamento da sterminatore dell'androide viene inserito nella sua mente dall'essere umano che l'ha costruito.
Il movemnte di tale azione è spiegato in una battuta presente nell'epilogo, che lascia la vicenda aperta a possibili seguiti:
Solo se esistono nemici potenti, il mondo avrà bisogno di eroi ancora più potenti!
che ricorda molto i deliri e il movente dell'assassino dietro gli efferati omicidi in Origini segrete, film spagnolo del 2020 di David Galán Galindo.
Siamo quindi di fronte a un'opera squisitamente supereroica, in cui il mangaka ha costruito il personaggio principale, la giovane Yan, ne ha definito il carattere, reso esplicite le drammatiche origini, ma solo nel 5.o volume, e costruito intorno a essa una squadra, il più tipico supergruppo, per ora limitato a soli tre componenti, Yan inclusa.
Dal punto di vista del tratto, e qui veniamo al secondo motivo per cui Yan mi ha convinto all'acquisto, non siamo di fronte a un'opera squisitamente manga, ma piuttosto di chiara ispirazione europea: personalmente, infatti, il tratto mi ha ricordato alcuni numeri di Diabolik (e il formato e le copertine incentrate su un particolare personaggio hanno sicuramente aiutato in ciò), in particolare il grande Sergio Zaniboni. Ovviamente quest'ultimo non è stato inserito tra le ispirazioni di Chang Sheng nell'intervista di Davide Castellazzi pubblicata sul primo tankobon, ma alla fine quella prima sensazione mi ha permesso di scoprire un'opera decisamente molto ben fatta come ritmo e come costruzione dei personaggi, e retta su temi indubbiamente non banali che, al di là delle atmosfere e delle scene supereroistiche, spero siano passati, come appunto l'addestramento delle intelligenze artificiali, o la corruzione delle autorità pubbliche.
Se potete, è consigliabile il recupero!

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