venerdì 3 maggio 2024
L'oceano di notte
Ebbi la precisa impressione che gli abitanti del mare scendessero in generale più in profondità durante il giorno che nottetempo e che la vita intorno a noi fosse tanto più abbondante quanto più la notte era scura. In due diverse occasioni uno sgombro serpente, il Gempylus, mai prima d'allora visto dall'uomo salvo per i resti scheletrici gettati sulla riva in Sudamerica e nelle Galapagos, usci nettamente con un balzo dall'acqua e arrivò dritto sulla zattera (una volta direttamente dentro il castello). A giudicare dagli occhi enormi e dal fatto che il pesce non era mai prima stato osservato, sono propenso a sospettare che si tratti di un pesce abissale che affiora alla superficie soltanto di notte.
Nelle notti scure potevamo vedere molte creature marine che non eravamo in grado di identificare. Sembrava che fossero pesci abissali che di notte si avvicinavano alla superficie. Generalmente li vedevamo come corpi vagamente fosforescenti, spesso con le dimensioni e la forma di un piatto da tavola, ma una notte almeno li vedemmo sotto l’aspetto di tre corpi immensi con sagoma irregolare e mutevole e con dimensioni che sembravano superare quelle della zattera (il Kon-Tiki misurava circa quattordici metri per sei). Oltre a queste masse più grandi occasionalmente osservammo grandi quantità di plancton fosforescente, contenente spesso copepodi luminescenti di lunghezza sino a un millimetro o più.
Thor Heyerdahl citato ne Il mare intorno a noi di Rachel Carson
Nessun commento:
Posta un commento