Stomachion

venerdì 3 maggio 2024

L'oceano di notte

20240503-concrete-traversata-oceano
dalla versione originale de La traversata transatlantica di Paul Chadwick, pubblicata in Italia sul primo volume dell'omnia di Concrete - ed.Panini Comics
Soprattutto di notte, ma talvolta in pieno giorno, un banco di piccoli calamari schizzava fuori dell'acqua esattamente come pesci volanti, planando in aria sino a due metri dalla superficie, fino a perdere la velocità accumulata sott’acqua e ricadere debolmente. Nel loro volo planato con i deflettori fuori, da lontano assomigliavano talmente a piccoli pesci volanti che noi non ci rendemmo conto di vedere alcunché d’insolito sino a quando un calamaro vivo volò proprio contro un membro dell’equipaggio e ricadde sul ponte. Quasi ogni notte ne trovavamo uno o due sul ponte o sul tetto del castello di bambù.
Ebbi la precisa impressione che gli abitanti del mare scendessero in generale più in profondità durante il giorno che nottetempo e che la vita intorno a noi fosse tanto più abbondante quanto più la notte era scura. In due diverse occasioni uno sgombro serpente, il Gempylus, mai prima d'allora visto dall'uomo salvo per i resti scheletrici gettati sulla riva in Sudamerica e nelle Galapagos, usci nettamente con un balzo dall'acqua e arrivò dritto sulla zattera (una volta direttamente dentro il castello). A giudicare dagli occhi enormi e dal fatto che il pesce non era mai prima stato osservato, sono propenso a sospettare che si tratti di un pesce abissale che affiora alla superficie soltanto di notte.
Nelle notti scure potevamo vedere molte creature marine che non eravamo in grado di identificare. Sembrava che fossero pesci abissali che di notte si avvicinavano alla superficie. Generalmente li vedevamo come corpi vagamente fosforescenti, spesso con le dimensioni e la forma di un piatto da tavola, ma una notte almeno li vedemmo sotto l’aspetto di tre corpi immensi con sagoma irregolare e mutevole e con dimensioni che sembravano superare quelle della zattera (il Kon-Tiki misurava circa quattordici metri per sei). Oltre a queste masse più grandi occasionalmente osservammo grandi quantità di plancton fosforescente, contenente spesso copepodi luminescenti di lunghezza sino a un millimetro o più.
Thor Heyerdahl citato ne Il mare intorno a noi di Rachel Carson

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