La storia
disneyana che più viene in mente quando si pensa a
Il fantasma dell'opera di
Gaston Leroux è
I misteri della cattedrale di
Carl Barks, in originale
The Phantom of Notre Duck. Pubblicata negli USA su
Uncle Scrooge #60 del 1965, arriva in Italia su
Topolino #550 l'anno dopo. Vede Paperone e nipoti affrontare un personaggio sfuggente, detto appunto il "fantasma di Notre Duck", che a dispetto dell'ispirazione che sembra essere quella del gobbo di Notre Dame, ricorda molto di più l'Erik di Leroux, sia per via degli abiti neri che gli permettono di confondersi con le ombre, sia per via dell'uso dei passaggi segretio che gli permettono di muoversi velocemente all'interno e sotto la cattedrale paperopolese.
Ci sono state, però, anche delle esplicite parodie del romanzo, in particolare
Topolino e il fantasma dell'opera di
Alessandro Bencivenni e
Luciano Gatto, pubblicata sui numeri 1486 e 1487, che però è ambientata nel tempo presente. Per cui
Il fantasma dell'opera di
Francesco Vacca e
Mario Ferracina è la prima vera parodia in costume del romanzo gotico di Leroux. I due autori, però, non guardano solo alla materia letteraria, ma anche alla tradizione fumettistica
disneyana (anche se, in effetti, l'ironia nel romanzo di Leroux è ben presente). Stilisticamente, infatti, sia nella narrazione sia nel tratto adottato da Ferracina si respira l'aria delle parodie di
Giovan Battista Carpi, cui i due autori tributano esplicito omaggio, in particolare a
Il mistero dei candelabri, parodia de
I miserabili di
Victor Hugo, che è il titolo dell'opera che viene messa in scena sul palco dell'
Opera Paperopoulaire. Tra i caratteristi, poi, si trova, peraltro anche omaggiato nella copertina di
Andrea Freccero, troviamo il corvo poliziotto presente in quella parodia.
Al di là delle reinterpretazioni e degli omaggi
disneyani, la parodia di Vacca e Ferracina resta sostanzialmente fedele alla trama, almeno in questo primo episodio, e alle idee di Leroux, che ricordiamo era un ex-giornalista.