Nel mio percorso di recupero dei romanzi di Stephen King non poteva mancare La zona morta, avendo seguito in maniera anche abbastanza assidua le vicende dello John Smith televisivo, interpretato da Anthony Michael Hall nel corso di sei stagioni trasmesse in Italia tra il 2003 e il 2009. Se la memoria non mi inganna, ho anche visto il film del 1983, uscito cioé 4 anni dopo il romanzo, diretto da David Cronenberg, che dovrebbe essere più fedele al romanzo rispetto alla serie televisiva.
Quest'ultima ripropone i personaggi principali del romanzo, ovvero lo stesso John Smith, quindi Sarah Bracknell, che era fidanzata di Johnny prima dell'incidente che lo portò in coma per alcuni anni, suo marito Walt Bannerman, sceriffo nella serie televisiva, avvocato e politico nel romanzo, e Bruce Lewis, il suo terapista. Inoltre anche i nomi dei personaggi subiscono qualche variazione.
E poi c'è Greg Stillson, il politico in ascesa che, secondo le visioni di John Smith, avrebbe portato alla rovina gli Stati Uniti e con essi il mondo intero.
Johnny, infatti, dopo essersi svegliato dal coma, scopre di essere in grado di prevedere eventi del futuro, per lo più luttuosi, che però cerca di usare, per quanto con una certa riluttanza, per aiutare le persone. In realtà, come ci racconta King nel prologo, questo potere non viene dall'incidente e dal coma, ma risale all'infanzia di Johnny, ma il nostro non lo ricorda e, quindi, lo riscopre in età adulta e solo la serie televisiva lo associa in maniera esplicita con l'incidente.
L'aspetto più interessante del libro, a parte la tematica, è però nella caratterizzazione di Stillson, che anticipa di diversi decenni un approccio alla politica molto simile a quello di Trump o di Salvini, e che oggi classifichiamo come populismo. Inoltre la facciata da uomo qualunque e persona perbene nasconde un politico arrivista disposto a tutto pur di salvare se stesso e preservare la sua carriera politica e la sua scalata al potere.
In definitiva ancora una volta un romanzo che nasconde qualcosa di più della storia di un veggente che cerca solo di tornare alla sua vita precedente di insegnante.
Stomachion
martedì 25 luglio 2023
lunedì 24 luglio 2023
Topolino #3530: Sfide
Le storie presenti a sommario presentano delle sfide interessanti per i loro protagonisti, iniziando dalla cover story, Orizzonti infiniti, storia in due tempi della serie Topolino giramondo. Per l'occasione a scrivere la storia troviamo Francesco Vacca che, affiancato da un Roberto Vian particolarmente in forma, spedisce Topolino nella steppa sulle tracce delle ultime popolazioni nomadi del mondo. Sembra di essere in qualche modo ritornati nelle atmosfere delle sue Giovani Marmotte, ma con Topolino come protagonista. Ha ben poca importanza, in ogni caso, andare a raccontare i dettagli sulla trama: basti sapere che, come per la maggior parte delle storie della serie, il mistero che aleggia tra le pagine ha una spiegazione in qualche modo "normale" e non criminale. Inevitabile, poi, il confronto con le storie del creatore della serie, Giuseppe Zironi, e personalmente preferisco lo stile di Vacca, che alleggerisce la narrazione togliendo le didascalie con i passi tratti dall'articolo di Topolino, lasciando quelle necessarie, tutte in terza persona, ma soprattutto, avendo a disposizione Vian, realizza anche delle poetiche sequenze mute.
sabato 22 luglio 2023
Un Sole di pongo
Come avevo anticipato nella recensione del Topolino #3529, da metà settimana sono stato a Bologna per un nuovo incontro dal vivo della didattica e divulgazione INAF. L?ultimo si era svolto nell'ottobre del 2019, pochi mesi prima dell'emergenza Covid-19 e si erano toccati alcuni argomenti tra loro piuttosto vicini come il coding, il tinkering, gaming e gamification. In quell'occasione avevo scritto un post per ciascuna giornata, cosa che invece questa volta non ho avuto le forze di fare, essenzialmente per il caldo (che unito alla stanchezza mi ha tolto la voglia di scrivere ieri), che, sebbene non sia stato quasi insopportabile come a Milano (come, per esempio, in questo momento mentre vi sto scrivendo), si è fatto sentire abbastanza.
Sono stati toccati diversi argomenti, su tutti uno dei più interessanti quello dell'open science e dell'impatto delle licenze open access sulle interazioni con gli editori e con i diversi modelli di business che questi ultimi hanno introdotto. La parte in qualche modo innovativa dell'incontro di quest'anno è stata, però, la giornata centrale, dedicata a quattro laboratori/workshop, due al mattino e due al pomeriggio, proposti in sessioni parallele. E come era avvenuto nel 2019, anche quest'anno ho condotto uno di questi con la collaborazione di Rachele Toniolo, Caterina Boccato e Sandro Baardelli. In particolare il workshop si è concentrato su una discussione intorno a due attività presenti su astroEdu, una dedicata alle potenze di 10 e l'altra costruzione con il pongo di un Sole a strati. La discussione èstata piuttosto ricca e animata e si è concentrata, come in qualche modo prevedibile, soprattutto su quest'ultima. Molti gli spunti interessanti, di miglioramento non solo per le schede presenti su astroEdu, ma anche per il lavoro di tutti.
Qui sotto un brevissimo sunto degli intensi 10 minuti che sono stati necessari per produrre i Soli (e qualcuno è anche andato oltre!):
Sono stati toccati diversi argomenti, su tutti uno dei più interessanti quello dell'open science e dell'impatto delle licenze open access sulle interazioni con gli editori e con i diversi modelli di business che questi ultimi hanno introdotto. La parte in qualche modo innovativa dell'incontro di quest'anno è stata, però, la giornata centrale, dedicata a quattro laboratori/workshop, due al mattino e due al pomeriggio, proposti in sessioni parallele. E come era avvenuto nel 2019, anche quest'anno ho condotto uno di questi con la collaborazione di Rachele Toniolo, Caterina Boccato e Sandro Baardelli. In particolare il workshop si è concentrato su una discussione intorno a due attività presenti su astroEdu, una dedicata alle potenze di 10 e l'altra costruzione con il pongo di un Sole a strati. La discussione èstata piuttosto ricca e animata e si è concentrata, come in qualche modo prevedibile, soprattutto su quest'ultima. Molti gli spunti interessanti, di miglioramento non solo per le schede presenti su astroEdu, ma anche per il lavoro di tutti.
Qui sotto un brevissimo sunto degli intensi 10 minuti che sono stati necessari per produrre i Soli (e qualcuno è anche andato oltre!):
mercoledì 19 luglio 2023
Attenti a quei tre!
Tornano i video dedicati a Disney 100. E con loro anche l'ospite d'eccezione, Andrea Bramini! Era da diverso tempo che con Andrea pensavamo di realizzare un video insieme, nel senso di insieme nella stessa stanza. E finalmente, un mesetto fa, siamo riusciti a trovare l'occasione per registrare il video che state per vedere. Devo dire che siamo stati anche piuttosto bravi: i tagli per correggere errori e quant'altro non sono stati eccessivi, almeno come tempo totale. E' stato comunque divertente riuscire a mettere tutto insieme, iniziando proprio dal vedersi finalmente dopo un annetto!
Venendo al dettaglio: nel video abbiamo affrontato una selezione di cortometraggi con Topolino, Paperino e Pippo, incluso quel Boat builders che ha ispirato il Costruttori spaziali di Francesco Artibani, Alessandro Sisti e Claudio Sciarrone uscito sul Topolino #3529. Buona visione!
Venendo al dettaglio: nel video abbiamo affrontato una selezione di cortometraggi con Topolino, Paperino e Pippo, incluso quel Boat builders che ha ispirato il Costruttori spaziali di Francesco Artibani, Alessandro Sisti e Claudio Sciarrone uscito sul Topolino #3529. Buona visione!
martedì 18 luglio 2023
Topolino #3529: Paura!
Il ritardo di qeusta settimana è dovuto essenzialmente al semplice fatto che ho concluso la lettura... oggi. Se a questo aggiungiamo le lungaggini del nuovo video disneyano (che volevo far uscire oggi, ma vista l'ora lo programmo per domani) e i preparativi per la partenza per Bologna di domani per il nuovo workshop di didattica e divulgazione INAF, il quadro è completo.
Mi limiterò in questa recensione alle due storie d'arteura del numero, iniziando con la cover story, Geoffrey e il mistero del mal di Luna di Giulio Gualtieri e Graziano Barbaro, nuova storia della serie de L'ora del terrore di Lord Hatequack. La storia nel complesso è risultata molto poco efficace, e non certo per le limitazioni che una storia dell'orrore si porta dietro quando finisce su Topolino, ma soprattutto per l'incapacità della sceneggiatura di riuscire a creare la giusta tensione tipica del genere. Non hanno neanche aiutato i disegni di Barbaro, che nonostante non sia uno dei miei disegnatori preferiti, di solito comunque trovo sempre piuttosto efficace. Salvo in questo caso, dove peraltro ha ritratto un Topolino ubiquo. Il dubbio che fosse un errore della sceneggiatura piuttosto che del disegnatore, comunque non è consolante.
Mi limiterò in questa recensione alle due storie d'arteura del numero, iniziando con la cover story, Geoffrey e il mistero del mal di Luna di Giulio Gualtieri e Graziano Barbaro, nuova storia della serie de L'ora del terrore di Lord Hatequack. La storia nel complesso è risultata molto poco efficace, e non certo per le limitazioni che una storia dell'orrore si porta dietro quando finisce su Topolino, ma soprattutto per l'incapacità della sceneggiatura di riuscire a creare la giusta tensione tipica del genere. Non hanno neanche aiutato i disegni di Barbaro, che nonostante non sia uno dei miei disegnatori preferiti, di solito comunque trovo sempre piuttosto efficace. Salvo in questo caso, dove peraltro ha ritratto un Topolino ubiquo. Il dubbio che fosse un errore della sceneggiatura piuttosto che del disegnatore, comunque non è consolante.
lunedì 17 luglio 2023
Vite di scienza #5: Peter Higgs
Per la prima volta nella breve avventura di Ritratti. Vite di scienza, il podcast che ha la pretesa di raccontare la scienza attraverso la vita dei suoi protagonisti, la puntata del podcast esce a ridosso dell'articolo cui la puntata stessa fa riferimento. In questo caso mi sono occupato di Peter Higgs, di cui quest'anno ricorre il decennale dall'assegnazione del Premio Nobel per la fisica, avvenuto proprio nel 2013. Oltre al ritratto, ha fatto da base per la puntata anche Il credito dovuto a Peter Higgs. Inoltre, come approfondimento accessorio, vi segnalo Un bosone per domarli.
Siamo quindi pronti ad ascoltare questa quinta puntatache, per chi preferisce, è come al solito disponibile anche su YouTube:
Siamo quindi pronti ad ascoltare questa quinta puntata
domenica 16 luglio 2023
Alice in Borderland: il senso della vita
Dopo aver visto entrambe le stagioni della serie televisiva di Shinsuke Satō è venuto il momento di scrivere qualcosa sul manga di Haro Aso, la cui riedizione da parte della J-Pop di è conclusa da poco. Ristampata in 9 volumi che riproponevano ognuno 2 tankobon originali, ha raccontato la storia di Arisu, Usagi e del gruppo di personaggi che gli sono ruotati intorno all'interno di un paese violento, Borderland, in cui erano stati rapiti dopo aver visto dei fuochi d'artificio nel cielo di Tokyo. I giocatori, o player, erano costretti a partecipare a una serie di giochi, spesso mortali, per poter rinnovare il visto di permanenza in Borderland, alla cui scadenza si veniva colpiti da un laser sparato dal cielo sopra la città, che era una Tokyo abbandonata, quasi post-apocalittica.
La struttura iniziale del manga era quindi abbastanza interessante, ma Aso, applicando uno stile narrativo alla Lost (anche se questo stile è abbastanza tipico di molti manga), ha approfondito nel corso dei volumi i pvari personaggi, sia i due protagonisti principali, sia gli altri caratteristi cui i due si sono legati man mano che la vicenda è stata sviluppata. Lo stesso Aso ha poi, sapientemente, svelato un po' alla volta quasi tutti i misteri dietro a Borderland, avendo però come obiettivo principale della sua opera quello di cercare il senso della vita. Ed è un obiettivo molto alto, detto così, ma, asciugando tutto dagli elementi avventurosi, splatter, ecc. è anche un percorso di scoperta di se stessi. Che alla fine ha molto in comune con Lost, tranne il finale, che nonostante non risolva tutto quel che c'è da risolvere su Borderland, è sicuramente molto più soddisfacente.
E comunque è stata annunciata l'edizione italiana del seguito!
La struttura iniziale del manga era quindi abbastanza interessante, ma Aso, applicando uno stile narrativo alla Lost (anche se questo stile è abbastanza tipico di molti manga), ha approfondito nel corso dei volumi i pvari personaggi, sia i due protagonisti principali, sia gli altri caratteristi cui i due si sono legati man mano che la vicenda è stata sviluppata. Lo stesso Aso ha poi, sapientemente, svelato un po' alla volta quasi tutti i misteri dietro a Borderland, avendo però come obiettivo principale della sua opera quello di cercare il senso della vita. Ed è un obiettivo molto alto, detto così, ma, asciugando tutto dagli elementi avventurosi, splatter, ecc. è anche un percorso di scoperta di se stessi. Che alla fine ha molto in comune con Lost, tranne il finale, che nonostante non risolva tutto quel che c'è da risolvere su Borderland, è sicuramente molto più soddisfacente.
E comunque è stata annunciata l'edizione italiana del seguito!
sabato 15 luglio 2023
Paperino e la ricerca della felicità
Dopo le folli avventure nominalmente dedicate a Topolino, Lewis Trondheim e Nicolas Keramidas tornano con una nuova storia fintamente ritrovata in vecchi e dispersi albi disneyani ormai dimenticati e, come già nell'episodio precedente, strutturata come una serie di 42 ingiallite pagine domenicali con Paperino protagonista. In questo caso i due autori propongono una trama di base quanto mai collaudata: Paperone che manda Paperino a recuperare un tesoro per suo conto. O almeno è quello che sembra succederà fino a che Paperino non fa un accenno alla felicità. E così Paperone decide di botto:
Alla fine di questa ricerca per interposto personaggio, i due autori comunicano al lettore che in fondo la felicità è qualcosa di personale che si può ottenere con le piccole cose. Quelle che ci stanno più a cuore.
Ti ordino di trovare il segreto della felicità.Ne esce fuori un divertente, a volte anche esilarante viaggio filosofico ricco di gag, ma anche di considerazioni non banali. Se da un lato Paperino, grazie al suo compito, diventa una sorta di guida attraverso i punti di vista di personaggi come Nonna Papera, Ciccio, Gastone, Pico de Paperis, dall'altro la porzione più interessante della storia è quella ambientata in Brutopia, che Carl Barks creò ispirandosi all'Unione Sovietica di Krusciov e che, purtroppo, è in qualche modo ancora molto attuale. Trondheim, in questo caso, propone una sua lettura, per quanto comica, delle motivazioni che mantengono bloccati i popoli soggiogati da una qualsiasi dittatura, ma grazie al brutopiano che Pico e Paperino hanno liberato, alcune pagine più avanti inserisce anche una non tanto velata critica alla società consumistica, di cui giusto un paio di pagine prima del suo ritorno a Paperopoli, proprio Paperino si rivela un perfetto rappresentante.
Alla fine di questa ricerca per interposto personaggio, i due autori comunicano al lettore che in fondo la felicità è qualcosa di personale che si può ottenere con le piccole cose. Quelle che ci stanno più a cuore.
giovedì 13 luglio 2023
Il club dei delitti del giovedì
Acquistato come lettura estiva, Il club dei delitti del giovedì di Richard Osman si è rivelato, come peraltro mi aspettavo, una lettura divertente e stimolante.
Come impianto narrativo siamo di fronte a un giallo classico i cui protagonisti sono un gruppo di 4 pensionati benestanti che ogni giovedì si riuniscono in una delle sale messe a disposizione del centro di riposo dove soggiornano per discutere vecchi casi irrisolti presi dall'archivio di una delle due fondatrici del gruppo, finita in coma in ospedale.
La storia inizia quando Elizabeth arruola la neo arrivata Joyce nel gruppo, completato da Ibrahim e Ron. Da lì in poi, però, i 4 si ritrovano coinvolti in due omicidi che, ovviamente, cercheranno di risolvere con delle indagini parallele a quelle ufficiali della polizia.
La storia procede essenzialmente sui binari dell'ironia, cui lo stile leggero di Osman ben si sposa. I due intrighi risultano sufficientemente intricati da essere degli ottimi enigmi anche per i lettori, che vengono continuamente stimolati a risolverli, cercando di cogliere quei dettagli che poi si riveleranno risolutivi.
Come impianto narrativo siamo di fronte a un giallo classico i cui protagonisti sono un gruppo di 4 pensionati benestanti che ogni giovedì si riuniscono in una delle sale messe a disposizione del centro di riposo dove soggiornano per discutere vecchi casi irrisolti presi dall'archivio di una delle due fondatrici del gruppo, finita in coma in ospedale.
La storia inizia quando Elizabeth arruola la neo arrivata Joyce nel gruppo, completato da Ibrahim e Ron. Da lì in poi, però, i 4 si ritrovano coinvolti in due omicidi che, ovviamente, cercheranno di risolvere con delle indagini parallele a quelle ufficiali della polizia.
La storia procede essenzialmente sui binari dell'ironia, cui lo stile leggero di Osman ben si sposa. I due intrighi risultano sufficientemente intricati da essere degli ottimi enigmi anche per i lettori, che vengono continuamente stimolati a risolverli, cercando di cogliere quei dettagli che poi si riveleranno risolutivi.
lunedì 10 luglio 2023
Topolino #3528: Ingrana la marcia!
Con uno spettacolare quarto episodio in due tempi si conclude Full Circle, seconda stagione di Fast Track Mickey. Come già nella prima, anche in questa seconda stagione Claudio Sciarrone ha infuso nella storia tutta la sua passione per gli sport motoristici, inclusa una versione disneyana di Max Verstappen, che però non è alla guida di una Formula 1, visto che le corse come la 24h di Topolinia sono dedicate alla categoria endurance.
La cronaca della gara, che Sciarrone riesce a rendere già di per sé appassionante, dimostrando di aver imparato molto bene la lezione da prodotti cinematografici dello stesso genere (e più in generale di genere sportivo), viene in qualche modo "disturbata" da Gambadilegno e Thunder, che aumentano il movimento della vicenda presentando al lettore un dietro le quinte generalmente insolito per le gare automobilistiche.
Una saga convincente da parte di un autore che ormai ha ben poco da dimostrare anche come scrittore. E non dimentichiamo che a questa storia dedicherò il prossimo video della serie Disney Comics&Science che spero di pubblicare prima dell'uscita del #3529...
La cronaca della gara, che Sciarrone riesce a rendere già di per sé appassionante, dimostrando di aver imparato molto bene la lezione da prodotti cinematografici dello stesso genere (e più in generale di genere sportivo), viene in qualche modo "disturbata" da Gambadilegno e Thunder, che aumentano il movimento della vicenda presentando al lettore un dietro le quinte generalmente insolito per le gare automobilistiche.
Una saga convincente da parte di un autore che ormai ha ben poco da dimostrare anche come scrittore. E non dimentichiamo che a questa storia dedicherò il prossimo video della serie Disney Comics&Science che spero di pubblicare prima dell'uscita del #3529...
domenica 9 luglio 2023
Trese: Tribunale di mezzanotte
Budjette Tan e Kajo Baldisimo con i primi quattro volumi di Trese ci hanno abituato a una serie di storie autoconclusive che più o meno potevano essere lette in un qualsiasi ordine scelto dal lettore. Anche l'eccezione a questa regola, il terzo volume, Omicidi di massa, presentava due racconti su cinque che potevano tranquillamente essere letti separatamente dai tre più strettamente legati. Non deve stupire, quindi, che con il quarto volume , Dopo mezzanotte, la storia torna sui classici binari delle storie autoconclusive, ma è solo un momento di passaggio. Dopo una serie di piccoli incubi, in qualche modo L'incontro dell'anno, ultimo racconto del volume, ci prepara a quello che ci aspetta nel quinto volume: un eroe.
E' inevitabile non confrontare in qualche modo il pugile Manuel, che si prende sulle spalle il destino del suo paese contro l'arrivo dei mostri, con il protagonista del quinto volume, Tribunale di mezzanotte: il Giudice.
E' inevitabile non confrontare in qualche modo il pugile Manuel, che si prende sulle spalle il destino del suo paese contro l'arrivo dei mostri, con il protagonista del quinto volume, Tribunale di mezzanotte: il Giudice.
sabato 8 luglio 2023
Super Mickey
Come avrete notato, sto leggendo e quindi recensendo il Topo francese della Glenat un po' a caso. E non necessariamente nell'ordine di lettura, visto che per Caffé Zombo non sono riuscito ad attendere prima di scrivere le classiche due righe sui due volumi letti in precedenza. Di questi due oggi vorrei concentrarmi su Super Mickey di Pieter De Poortere, prolifico fumettista belga specializzato in particolare in fumetti muti (ma non solo). Ed è proprio in quest'ultima categoria che ricade il suo contributo al Disney d'autore della Glenat.
De Poortere, in particolare, decide di rivolgersi alla tradizione dei comic book di Paul Murry e colleghi. Non ho citato a caso Murry, visto che è stato uno degli autori più importanti non solo per Topolino, ma anche per SuperPippo. De Poortere, infatti, inizia la storia narrando nuovamente le origini dell'alias supereroistico del buon Pippo, riprendendo anche la tradizione tipica dei superpoteri con superguai e superrisate!
La vicenda è, poi, strutturata in quattro parti, introdotte ognuna da una specie di copertina, mentre le prime tre si concludono con la classica pagina dei giochi e con una striscia di Donald Duck in fondo. Nel complesso la storia risulta divertente, scorrevole e ampiamente comprensibile nonostante l'assenza di dialoghi e didascalie. Forse l'unica cosa che lascia perplessi è l'ambientazione, che sembra un coacervo di epoche differenti, anche se in fin dei conti è anche una scelta molto disneyana. De Poortere, poi, si permette anche di lanciare un messaggio interessante al lettore, suggerendogli che l'eroismo non sta nei superpoteri, ma nelle intenzioni di chi prova a fare la differenza.
Ultima chiosa sul tratto, molto vicino a quello degli ultimi cartoni di Mickey Mouse: d'altra parte De Poortere non ha nemmeno dovuto modificare più di tanto il suo tratto rotondo per l'occasione.
De Poortere, in particolare, decide di rivolgersi alla tradizione dei comic book di Paul Murry e colleghi. Non ho citato a caso Murry, visto che è stato uno degli autori più importanti non solo per Topolino, ma anche per SuperPippo. De Poortere, infatti, inizia la storia narrando nuovamente le origini dell'alias supereroistico del buon Pippo, riprendendo anche la tradizione tipica dei superpoteri con superguai e superrisate!
La vicenda è, poi, strutturata in quattro parti, introdotte ognuna da una specie di copertina, mentre le prime tre si concludono con la classica pagina dei giochi e con una striscia di Donald Duck in fondo. Nel complesso la storia risulta divertente, scorrevole e ampiamente comprensibile nonostante l'assenza di dialoghi e didascalie. Forse l'unica cosa che lascia perplessi è l'ambientazione, che sembra un coacervo di epoche differenti, anche se in fin dei conti è anche una scelta molto disneyana. De Poortere, poi, si permette anche di lanciare un messaggio interessante al lettore, suggerendogli che l'eroismo non sta nei superpoteri, ma nelle intenzioni di chi prova a fare la differenza.
Ultima chiosa sul tratto, molto vicino a quello degli ultimi cartoni di Mickey Mouse: d'altra parte De Poortere non ha nemmeno dovuto modificare più di tanto il suo tratto rotondo per l'occasione.
giovedì 6 luglio 2023
Ritratti: Peter Higgs
Era il 4 luglio del 2012 e tra il pubblico c'era un vecchio signore di 83 anni. Le indiscrezioni dicevano che sarebbe stato dato un annuncio importante. Legato a qualcosa che quel vecchio signore aveva previsto. Con grande emozione, in una sala gremita di ricercatori, sotto la guida di Rolf Heuer, i due spokesperson dei due esperimenti ATLAS e CMS, annunciano la scoperta di un nuovo bosone, le cui caratteristiche sono compatibili con quelle della particella descritta da quel signore lì. Che scoppia in lacrime.
Quel signore era Peter Higgs:
Quel signore era Peter Higgs:
mercoledì 5 luglio 2023
Stipendio senza lavoro?
Sono appena tornato dopo aver visto After work di Erik Gandini. Film decisamente molto interessante, che consiglio di vedere. Presenta un punto di vista in qualche modo critico (e condivisibile, almeno dal mio punto di vista) sulla cultura del lavoro su cui si basa la nostra società. Si conclude con una domanda. Qualcosa del tipo: "Se ti pagassero comunque anche senza dover lavorare, cosa faresti?" Nessuno di quelli con cui il film si è concluso ha risposto. Nella mia testa ho pensato "probabilmente farei qualcosa di non molto diverso da ciò che faccio ora".
martedì 4 luglio 2023
Topolino #3527: Sulla strada
Con il video dedicato a L'inghippo del muone di Marco Bosco e Giampaolo Soldati ancora in lavorazione (e speriamo che riesco a pubblicarlo domani...), ecco puntualmente in ritardo la recensione del Topolino ancora per poco in edicola (almeno quelle ancora aperte a quest'ora...).
La storia d'apertura, introdotta da una meravigliosa cover di Stefano Zanchi, è il terzo episodio de La via della storia di Francesco Artibani e Alessandro Perina, l'avventura temporale ambientata lungo la via Appia con Topolino e Pippo impegnati nella difficile operazione di recupero di uno Zapotec disperso tra gli antichi romani. Al di là della parte storica, che viene approfondita nell'intervista a Giuseppe Ceraudo pubblicata subito dopo, la storia presenta alcuni elementi interessanti cui vale la pena soffermarsi.
Innanzitutto la pubblicazione diluita, non si sa bene perché, trova però una qual certa giustificazione nel tempo che nel presente devono impiegare Topolino e Pippo per recuperare gli indizi che dal passato Zapotec ha lasciato loro. Inoltre Artibani ha anche introdotto un elemento interessante: se la macchina del tempo riesce a trasportare Topolino e Pippo in un altro tempo, allora deve poter fungere anche da teletrasporto. E in effetti la quantità di energia necessaria per un viaggio nel tempo dalla Terra alla Terra è paragonabile, se non superiore, proprio a quella necessaria per un teletrasporto. Quindi la cosa avrebbe senso (oltre a risultare molto meno problematica nell'ottica dei paradossi, ma questo è un altro discorso).
La storia d'apertura, introdotta da una meravigliosa cover di Stefano Zanchi, è il terzo episodio de La via della storia di Francesco Artibani e Alessandro Perina, l'avventura temporale ambientata lungo la via Appia con Topolino e Pippo impegnati nella difficile operazione di recupero di uno Zapotec disperso tra gli antichi romani. Al di là della parte storica, che viene approfondita nell'intervista a Giuseppe Ceraudo pubblicata subito dopo, la storia presenta alcuni elementi interessanti cui vale la pena soffermarsi.
Innanzitutto la pubblicazione diluita, non si sa bene perché, trova però una qual certa giustificazione nel tempo che nel presente devono impiegare Topolino e Pippo per recuperare gli indizi che dal passato Zapotec ha lasciato loro. Inoltre Artibani ha anche introdotto un elemento interessante: se la macchina del tempo riesce a trasportare Topolino e Pippo in un altro tempo, allora deve poter fungere anche da teletrasporto. E in effetti la quantità di energia necessaria per un viaggio nel tempo dalla Terra alla Terra è paragonabile, se non superiore, proprio a quella necessaria per un teletrasporto. Quindi la cosa avrebbe senso (oltre a risultare molto meno problematica nell'ottica dei paradossi, ma questo è un altro discorso).
domenica 2 luglio 2023
Trese: Storie di Manila
Mi sono reso conto di non aver mai pubblicato la recensione del primo volume di "Trese". Visto che ho in progetto quella del quinto volume, ho ripescato quelle note, rielabolandole per integrare anche i due volumi successivi.
L'arrivo della serie animata filippina Trese mi aveva a suo tempo incuriosito, scoprendo che era tratta dall'omonimo fumetto di Budjette Tan e Kajo Baldisimo. Il fumetto esordì in patria il 22 ottobre del 2005, ma solo successivamente è riuscito prima a ottenere un'edizione cartacea quindi a varcare i confini filippini grazie al crowdsourcing prima e alla Ablaze poi (è lo stesso editore che ha portato negli Stati Uniti Zerocalcare e Mirka Andolfo). Con quest'ultimo editore sono usciti sei volumi negli Stati Uniti. Ed è proprio questa edizione che Star Comics, a partire dal 2021, ha iniziato a portare in Italia.
Omicidio in Balete Drive pubblica le prime quattro storie della serie in parte modificate in occasione di questa edizione in volume e con la terza e la quarta storia ribaltate rispetto all'ordine d'uscita filippino.
La serie segue le vicende di Alexandra Trese, una detective del paranormale che si accompagna a due kambal, due esseri mistici di aspetto umano che fanno parte del folklore filippino, insieme con tutti gli altri esseri mistici con cui Alexandra ha a che fare nel corso delle sue indagini. La giovane viene coinvolta in questo genere di casi grazie al capitano Guerrero della polizia locale.
Ogni capitolo, oltre a raccontare l'indagine di Alexandra, viene concluso da alcune pagine dal diario del professor Alexander Trese, nonno di Alexandra, in cui vengono fornite alcune informazioni di approfondimento su una delle entità raccontate nella storia.
Omicidio in Balete Drive pubblica le prime quattro storie della serie in parte modificate in occasione di questa edizione in volume e con la terza e la quarta storia ribaltate rispetto all'ordine d'uscita filippino.
La serie segue le vicende di Alexandra Trese, una detective del paranormale che si accompagna a due kambal, due esseri mistici di aspetto umano che fanno parte del folklore filippino, insieme con tutti gli altri esseri mistici con cui Alexandra ha a che fare nel corso delle sue indagini. La giovane viene coinvolta in questo genere di casi grazie al capitano Guerrero della polizia locale.
Ogni capitolo, oltre a raccontare l'indagine di Alexandra, viene concluso da alcune pagine dal diario del professor Alexander Trese, nonno di Alexandra, in cui vengono fornite alcune informazioni di approfondimento su una delle entità raccontate nella storia.
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sabato 1 luglio 2023
Café Zombo
Era dal 2016/17 (in Francia è uscito a fine anno, ma era stato annunciato prima) che aspettavo l'arrivo in Italia di Café Zombo di Regis Loisel. Per disegni, ambientazione e struttura delle pagine era evidente che il cartoonist francese, di cui ho letto Peter Pan e Le grand mort (anche se quest'ultimo credo di aver perso l'uscita italiana degli ultimi volumi), si ispirava alle striscie di Floyd Gottfredson. E la cosa è anche confermata nella lunga dedica che Loisel indirizza ad altri fumettisti di tutte le epoche, tra cui, oltre a Gottfredson, anche i "nostri" Romano Scarpa e Giorgio Cavazzano, che hanno i posti di onore subito prima di Albert Uderzo. E quindi, come potrete intuire, alla fine è arrivato proprio grazie a Panini Comics che aveva ripreso la pubblicazione dei volumi della Giunti, saltando però proprio Café Zombo (da qui in poi Caffé Zombo).
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