Sono rientrato a casa dall'avventura di Cartoomics 2022 già da un po'. Sto ancora smaltendo un po' la fatica di questi due giorni e mezzo, iniziati con il venerdì pomeriggio e poi proseguiti con un sabato stellare con l'intervista a Humberto Ramos, persona squisita e gentilissima, e quindi con una domenica dedicata ai fumettisti dell'area self, quest'anno curata da Rachele Bazoli de Lo Spazio Bianco.
Devo dire che l'area self a Cartoomics è sempre stata particolarmente interessante. Quest'anno, però, ha anche avuto uno spazio adeguato, molto più arioso di altri anni. La selezione è stata anche piuttosto interessante, sia per gli artisti singoli presenti (un paio anche storici, e questo secondo me è un successo, la diminuzione degli storici, intendo, perché è bene vedere anche volti nuovi), sia per alcuni collettivi particolarmente interessanti. E due di questi, su suggerimento di Rachele (eravamo, per LSB, in 3: oltre al sottoscritto anche Andrea Bramini e Amedeo Scalese), li abbiamo anche intervistati, nelle fihure di Elisa Castellano e Lucio Perrimezzi.
La prima, di Spaghetti Comics, ho avuoto l'onore e l'onere di intervistarla. E ho anche acquistato Oltre le camelie, che racconta una bellissima storia che, per ora, classificherei nel genere "fantascienza", ma sarò più preciso quando la recensirò. Dico solo che, a mio giudizio, da uno sguardo molto interessante su un sottogenere particolare della fantascienza, mostrando alcune sue potenzialità nascoste nel raccontare i personaggi. Che poi, in fondo, è quel che deve fare una buona storia.
Il secondo (anche in questo caso ho fatto acquisti, nello specifico Astaroth e Il sesto), invece, è stato intervistato da Amedeo, con cui ci eravamo confrontati poco prima che affrontasse l'intervista. Un dettaglio non marginale: nella chiacchierata che abbiamo fatto sabato per prendere gli accordi per l'intervista di oggi, Lucio con la sua Green Moon Comics, ha anche mostrato un obiettivo molto ambizioso, considerando la regione di appartenenza: riuscire a creare un movimento unitario!
Entrambi i progetti mi hanno entusiasmato, al punto che sono certo sono qui per restare molto, molto a lungo!
Stomachion
domenica 27 novembre 2022
giovedì 24 novembre 2022
Nello spazio con Kerbal Space Program
Visto che avevo un po' di vecchi video che avevo realizzato a suo tempo per la prima edizione del Focus festival e per altre attività connesse con i Cosmo Explorers, ho colto l'occasione del lancio di Artemis per realizzare un veloce video dedicato a Kerbal Space Program. Spero che risulti chiaro e interessante, soprattutto sulle potenzialità dell'introduzione dei videogiochi (opportunamente scelti, ovviamente) nello studio:
mercoledì 23 novembre 2022
Mercoledì
Non c'è giorno migliore per iniziare a vedere Mercoledì di Tim Burton. Il primo episodio è decisamente molto interessante: abbiamo un'adolescente ribelle, Mercoledì Addams, che viene cacciata dalla scuola per tentato omicidio contro alcuni bulli che hanno pestato il fratello Pugsley (ovviamente solo lei ha l'esclusiva dei tormenti del fratello). Mercoledì cerca di essere diversa dai genitori, senza rendersi conto che è già molto simile a loro, ma è anche una ragazza brillante e intelligente, come emerge molto bene dal primo episodio. Questo presenta l'ambientazione, l'Accademia Nevermore, e i personaggi, non solo i componenti della famiglia Addams, ma anche gli altri personaggi che animano l'accademia e la cittadina che la ospita. La serie, creata da Alfred Gough e Miles Millar, già creatori di Smallville, è diretta da Tim Burton e vede Jenna Ortega nel ruolo di Mercoledì. In effetti la serie sembra che si regga soprattutto su di lei, non solo perché Mercoledì è la protagonista della serie, ma soprattutto perché risulta la migliore per distacco, anche se forse la cosa è dovuta anche al fatto che Mercoledì è il personaggio scritto meglio. Certo, essendo il primo episodio le cose potrebbero migliorare e molti personaggi, che mostrano qualche potenziale interessante, potrebbero evolvere in direzioni interessanti nel resto della serie.
Una delusione certa che difficilmente verrà recuperata nel seguito sono, invece, il resto dei componenti della famiglia Addams. In sintesi Gomez, interpretato da Luis Guzmán, sembra una specie di tenente Garcia; Morticia, interpretata da Catherine Zeta Jones, è tutto fuorché l'elegante ed eterea signora Addams (insomma: Raúl Juliá e Angelica Huston continuano a restare decisamente inarrivabili); e infine Pugsley, interpretato da Isaac Ordonez, sembra un ragazzino depresso col... riporto! Per cui immaginate cosa sarebbe Mercoledì con un casting e un trucco più azzeccati!
Ultima menzione per Christina Ricci, che interpeta il personaggio di Marilyn Thornhill, e che interpretò Mercoledì proprio nei due film del 1991 e del 1993 di Barry Sonnenfeld.
Una delusione certa che difficilmente verrà recuperata nel seguito sono, invece, il resto dei componenti della famiglia Addams. In sintesi Gomez, interpretato da Luis Guzmán, sembra una specie di tenente Garcia; Morticia, interpretata da Catherine Zeta Jones, è tutto fuorché l'elegante ed eterea signora Addams (insomma: Raúl Juliá e Angelica Huston continuano a restare decisamente inarrivabili); e infine Pugsley, interpretato da Isaac Ordonez, sembra un ragazzino depresso col... riporto! Per cui immaginate cosa sarebbe Mercoledì con un casting e un trucco più azzeccati!
Ultima menzione per Christina Ricci, che interpeta il personaggio di Marilyn Thornhill, e che interpretò Mercoledì proprio nei due film del 1991 e del 1993 di Barry Sonnenfeld.
lunedì 21 novembre 2022
Topolino #3495: Che vinca il migliore!
Mentre la copertina è dedicata al nuovo episodio de La ciurma del Sole Nero, la storia d'apertura è la prima puntata della Fridonia's World Cup, Il futuro è qui. La saga di Marco Nucci, che si svilupperà su un totale di cinque episodi, vede il ritorno ai disegni di Donald Soffritti, mentre in panchina ritroviamo Ribbling, che purtroppo ha una delusione sin dalla prima partita: una sonora sconfitta contro la squadra di casa. Nucci, quindi, mette subito in difficoltà il Calisota, ed evidentemente l'idea è quella di mostrare la reazione della squadra alle difficoltà poste sul loro cammino. E' interessante, ad ogni modo, esservare una qual certa somiglianza tra l'allenatore del Fridonia, Arnold C. Driftwood, e Groucho Marx, e non è nemmeno da escludere che questa somiglianza non sia intenzionale, vista la passione per il cinema di Nucci.
sabato 19 novembre 2022
Mandala, o dei demoni nipponici
Sayoko Hoshi è una bambina piuttosto inquietante. Nuova arrivata a scuola, viene pescata da un compagno a mangiare un verme. Il motivo è semplice: è l'ultima discendente dei demoni giapponesi e viaggia sulla Terra alla ricerca di una reliquia che le permetterebbe di ripristinare il mondo demoniaco nipponico, contrastando così quello occidentale.
Con Mandala from Hell Hideshi Hino ci racconta una storia dal punto di vista del demone, ma non come il tormentatore del genere umano, bensì come il protagonista di una specie di quest, che però non è di genere fantasy, ma horror. Questo alla fine porta il lettore a parteggiare per Mandala/Sayoko, in una storia in cui il ritmo si fa sempre più serrato e la tensione sempre più alta. Il mangaka, poi, apre una piccolissima porta verso il mondo dei mostri giapponesi, ma è un vero e proprio spiraglio, e questo è, forse, il difetto principale del volumetto, che alla fine cita giusto qualcosa e non approfondisce nulla. E', però, un difetto tutto sommato veniale, visto che comunque il racconto ha in sé tutto per piacere agli amanti del genere.
Con Mandala from Hell Hideshi Hino ci racconta una storia dal punto di vista del demone, ma non come il tormentatore del genere umano, bensì come il protagonista di una specie di quest, che però non è di genere fantasy, ma horror. Questo alla fine porta il lettore a parteggiare per Mandala/Sayoko, in una storia in cui il ritmo si fa sempre più serrato e la tensione sempre più alta. Il mangaka, poi, apre una piccolissima porta verso il mondo dei mostri giapponesi, ma è un vero e proprio spiraglio, e questo è, forse, il difetto principale del volumetto, che alla fine cita giusto qualcosa e non approfondisce nulla. E', però, un difetto tutto sommato veniale, visto che comunque il racconto ha in sé tutto per piacere agli amanti del genere.
venerdì 18 novembre 2022
Un apocalittico progetto alchemico
Dopo nemmeno una settimana dall'uscita, datata 11 novembre, sono qui per "parlarvi" dell'ultimo progetto degli Epica, la band olandese di symphonic death metal di cui ho già scritto in altre occasioni. L'ultima uscita della band è un EP The alchemy project. Che poi, per lunghezza, quello che per gli Epica è un EP per un'altra band è un vero e proprio CD, ma questi sono dettagli.
L'album presenta tre caratteristiche principali: innanzitutto in tutti i pezzi gli Epica propongono delle collaborazioni con altri artisti, incluso Tommy Karevik, l'attuale voce dei Kamelot, cosa che sancisce ancora una volta la vicinanza tra i due gruppi; c'è poi un evidente interesse di sperimentazione musicale, visto che si trovano anche tracce di blues o di rock propriamente detto; e infine è un quasi concept album, visto che in praticamente tutti i testi c'è un riferimento alle guerre e alla fine della razza umana. Emblematici dell'atmosfera dell'EP, ad ogni modo, sono The final lullaby, nata dalla collaborazione con gli Shining, e Wake the World, che oltre alla presenza di Kaverik vede anche Phil Lanzon degli Uriah Heep.
Prendiamo per esempio i primi versi di The final lullaby:
L'album presenta tre caratteristiche principali: innanzitutto in tutti i pezzi gli Epica propongono delle collaborazioni con altri artisti, incluso Tommy Karevik, l'attuale voce dei Kamelot, cosa che sancisce ancora una volta la vicinanza tra i due gruppi; c'è poi un evidente interesse di sperimentazione musicale, visto che si trovano anche tracce di blues o di rock propriamente detto; e infine è un quasi concept album, visto che in praticamente tutti i testi c'è un riferimento alle guerre e alla fine della razza umana. Emblematici dell'atmosfera dell'EP, ad ogni modo, sono The final lullaby, nata dalla collaborazione con gli Shining, e Wake the World, che oltre alla presenza di Kaverik vede anche Phil Lanzon degli Uriah Heep.
Prendiamo per esempio i primi versi di The final lullaby:
Mirror, mirror on the wall
Who will be the one to destroy us all?
lunedì 14 novembre 2022
Topolino #3494: Viaggio in Italia
Innanzitutto devo scusarmi, perché anche questa settimana sia la recensione sia il video slittano di un giorno, ma devo confessarvi che avevo la necessità di staccare completamente, per cui alla fine mi sono tenuto lontano dal computer e dalla rete per qualcosa come un giorno e mezzo. E alla fine eccomi qui a scrivere del Topolino ancora per poco in edicola. Partiamo dalla cover story, Il segreto dei Sassi di Francesco Artibani per i disegni di Giampaolo Soldati.
La storia porta Topolino e Rock Sassi in Italia, a Matera, luogo d'origine della famiglia Sassi, e diventa anche l'occasione per raccontare un altro pezzo d'Italia, cosa in cui Artibani è particolarmente esperto, e non solo per la storia pubblicata sul #3491. Su tutti in particolare mi vengono da citare le due storie con Topalbano, ambientate in Sicilia, e in qualche modo questo Segreto dei Sassi ne è un fratello spirituale. Il motivo è che Artibani mette in scena una vera e propria faida tra famiglie criminali rivali, ovviamente edulcorata di tutti gli elementi sanguinosi che una vicenda del genere si porta dietro. Questo, però, non impedisce ai due autori di inserire nella storia porzioni che raccontano le bellezze di Matera e dei famosi sassi (non la famiglia di Rock!), regalandoci un interessante viaggio sui monti al confine tra Basilicata e Calabria. Un viaggio che, chissà quando, è destinato a proseguire!
La storia porta Topolino e Rock Sassi in Italia, a Matera, luogo d'origine della famiglia Sassi, e diventa anche l'occasione per raccontare un altro pezzo d'Italia, cosa in cui Artibani è particolarmente esperto, e non solo per la storia pubblicata sul #3491. Su tutti in particolare mi vengono da citare le due storie con Topalbano, ambientate in Sicilia, e in qualche modo questo Segreto dei Sassi ne è un fratello spirituale. Il motivo è che Artibani mette in scena una vera e propria faida tra famiglie criminali rivali, ovviamente edulcorata di tutti gli elementi sanguinosi che una vicenda del genere si porta dietro. Questo, però, non impedisce ai due autori di inserire nella storia porzioni che raccontano le bellezze di Matera e dei famosi sassi (non la famiglia di Rock!), regalandoci un interessante viaggio sui monti al confine tra Basilicata e Calabria. Un viaggio che, chissà quando, è destinato a proseguire!
sabato 12 novembre 2022
Batmanga: Una conclusione
Vi ho lasciato in attesa per la conclusione delle recensioni dedicate al Batmanga di Jiro Kuwata per tutta l'estate e questo inizio di autunno, ma alla fine arriviamo alla conclusione. Innanzitutto eccovi i link alla prima e alla seconda parte. Passiamo quindi al terzo volume.
Rispetto ai due precedenti c'è ben poco da aggiungere. Le storie sono leggermente più fantastiche e fantascientifiche, soprattutto quella conclusiva ambientata su un pianeta alieno la cui trama ricorda da vicino alcuni degli episodi di Star Trek. Inoltre è in questo volume che è pubblicata la storia d'esordio dell'Uomo d'Argilla di Kuwata. Questa pubblicazione di sordinata, ad ogni modo, trova una spiegazione nel redazionale conclusivo, il più ricco di informazioni.
Rispetto ai due precedenti c'è ben poco da aggiungere. Le storie sono leggermente più fantastiche e fantascientifiche, soprattutto quella conclusiva ambientata su un pianeta alieno la cui trama ricorda da vicino alcuni degli episodi di Star Trek. Inoltre è in questo volume che è pubblicata la storia d'esordio dell'Uomo d'Argilla di Kuwata. Questa pubblicazione di sordinata, ad ogni modo, trova una spiegazione nel redazionale conclusivo, il più ricco di informazioni.
giovedì 10 novembre 2022
I rompicapi di Alice: Il cubo di Rubik
Questo articolo, in origine, sarebbe dovuto uscire lunedì abbinato con il video dedicato al cubo. Alla fine, come molte cose in questo periodo, è arrivato puntualmente in ritardo!
Il cubo di Rubik può essere considerato come la versione tridimensionale dei classici quadrati magici. Di questi ultimi le versioni più note sono basate su numeri o lettere, mentre i cubo di Rubik su cubetti con facce colorate con colori differenti.
Venne inventato dall'architetto e scultore ungherese Ernő Rubik nel 1974 e chiamato dal suo creatore Magic Cube, quasi a confermare l'ispirazione iniziale dei quadrati magici. Il nome con cui è diventato noto nel mondo, Rubik's Cube, venne inveve proposto dalla Ideal, la ditta che, a partire dal 1980, lo ha commercializzato come rompicapo.
Il cubo venne anticipato da due precursori, entrambi datati 1970: un primo brevetto venne infatti ottenuto nel marzo del 1970 dal creatore di rompicapi Larry Nichols, che propose un cubo 2x2x2 di cubi in grado di muoversi grazie a dei piccoli magneti (ottenne anche un secondo brevetto, questa volta negli Stati Uniti - il primo lo aveva ottenuto in Canada - nel 1972); ad aprile, invece, Frank Fox, chiese il brevetto per un altro rompicapo scorrevole, questa volta sferico (alla fine ottenne il brevetto nel 1974 in Gran Bretagna).
Il cubo di Rubik può essere considerato come la versione tridimensionale dei classici quadrati magici. Di questi ultimi le versioni più note sono basate su numeri o lettere, mentre i cubo di Rubik su cubetti con facce colorate con colori differenti.
Venne inventato dall'architetto e scultore ungherese Ernő Rubik nel 1974 e chiamato dal suo creatore Magic Cube, quasi a confermare l'ispirazione iniziale dei quadrati magici. Il nome con cui è diventato noto nel mondo, Rubik's Cube, venne inveve proposto dalla Ideal, la ditta che, a partire dal 1980, lo ha commercializzato come rompicapo.
Il cubo venne anticipato da due precursori, entrambi datati 1970: un primo brevetto venne infatti ottenuto nel marzo del 1970 dal creatore di rompicapi Larry Nichols, che propose un cubo 2x2x2 di cubi in grado di muoversi grazie a dei piccoli magneti (ottenne anche un secondo brevetto, questa volta negli Stati Uniti - il primo lo aveva ottenuto in Canada - nel 1972); ad aprile, invece, Frank Fox, chiese il brevetto per un altro rompicapo scorrevole, questa volta sferico (alla fine ottenne il brevetto nel 1974 in Gran Bretagna).
domenica 6 novembre 2022
Topolino #3493: Ritorno a Verdemare
Come già per il numero precedente, anche la copertina del #3493 non è dedicata alla storia principale del numero, questo perché la redazione ha deciso di puntare in particolare sulle variant cover. Quella del #3492 era infatti dedicata alla storia del brivido con Zio Paperone, mentre quella di questa settimana è dedicata a Il prigioniero di Verdemare, storia fantasy di Francesco Artibani e Silvio Camboni, che mancava dalle pagine di Topolino da diversi anni (dal 2016, a quanto pare).
La storia ideata da Artibani è il seguito de La scarpa magica, storia serializzata sui quotidiani statunitensi tra giugno e ottobre del 1953. Scritta da Bill Walsh per i disegni di Floyd Gottfredson, racconta di un viaggio in Irlanda di Topolino per dare una mano al piccolo popolo del regno di Verdemare. E anche la storia in due tempi pubblicata su Topolino #3493 inizia con le stesse premesse. La storia ci conduce, quindi, in un mondo di creature fantastiche, mentre la nuova regina di Verdemare, la potentissima Lady Moira, cerca di conquistare non solo il mondo dei folletti, ma anche quello degli esseri umani. Nonostante la minaccia incombente e il ritmo crescente, Artibani riesce anche inserire nella storia situazioni comiche, che alleggeriscono la tensione, ma comunque mantengono il lettore attaccato alle pagine. Oltre all'espicito riferimento alla storia di Walsh e Gottfredson, troviamo un secondo riferimento questa volta visivo: Lady Moira, infatti, ricorda per aspetto (e un po' anche per caratterizzazione) la Regina Rossa di Alice nel Paese delle Meraviglie di Tim Burton.
La storia ideata da Artibani è il seguito de La scarpa magica, storia serializzata sui quotidiani statunitensi tra giugno e ottobre del 1953. Scritta da Bill Walsh per i disegni di Floyd Gottfredson, racconta di un viaggio in Irlanda di Topolino per dare una mano al piccolo popolo del regno di Verdemare. E anche la storia in due tempi pubblicata su Topolino #3493 inizia con le stesse premesse. La storia ci conduce, quindi, in un mondo di creature fantastiche, mentre la nuova regina di Verdemare, la potentissima Lady Moira, cerca di conquistare non solo il mondo dei folletti, ma anche quello degli esseri umani. Nonostante la minaccia incombente e il ritmo crescente, Artibani riesce anche inserire nella storia situazioni comiche, che alleggeriscono la tensione, ma comunque mantengono il lettore attaccato alle pagine. Oltre all'espicito riferimento alla storia di Walsh e Gottfredson, troviamo un secondo riferimento questa volta visivo: Lady Moira, infatti, ricorda per aspetto (e un po' anche per caratterizzazione) la Regina Rossa di Alice nel Paese delle Meraviglie di Tim Burton.
sabato 5 novembre 2022
Paperinik #70: Una nespola per domarli
Eh lo so che oggi è prevista l'uscita di Paperinik #71, e quindi sono in ritardo, che ci volete fare, però, visto che sto recensendo The wacky knight, mi sembrava poco carino saltare il quinto capitolo, scritto da Alessandro Gatti per i disegni di Marco Mazzarello. La storia è abbastanza semplice: gli equivalenti medievaleggianti di Paperone e Rockerduck si sfidano per il possesso di una nespola magica. O almeno così narra la leggenda. A quel punto, invece di una bella guerra, ecco un torneo tra i migliori cavalieri dei due re. E' fuor di dubbio che il principale merito della storia sta proprio nella trama, che alla fine propone una interessante lettura: c'è sempre un'alternativa!
Il resto del sommario presenta un altro paio di storie particolarmente interessanti, come Terrore nel castello, divertente avventura, anche questa medievaleggiante, della serie Quando Paperinik mangia pesante di Tito Faraci e Giuseppe Ferrario e soprattutto L'anello del male, probabilmente la storia migliore dell'albo. Scritta da Nino Russo per i disegni di un ottimo Danilo Barozzi, è stata originariamente pubblicata su Paperinik e altri supereroi #61 del 1998 e racconta di come Paperinik abbia dovuto affrontare un suo doppio malvagio e fantasmatico generato dalla maledizione di uno sciamano indiano. Una sfida senza respiro che dimostra come, sulla spinta di PKNA, anche il Paperinik classico riusciva a tirare fuori delle storie con tematiche non molto differenti e altrettanto valide.
Il resto del sommario presenta un altro paio di storie particolarmente interessanti, come Terrore nel castello, divertente avventura, anche questa medievaleggiante, della serie Quando Paperinik mangia pesante di Tito Faraci e Giuseppe Ferrario e soprattutto L'anello del male, probabilmente la storia migliore dell'albo. Scritta da Nino Russo per i disegni di un ottimo Danilo Barozzi, è stata originariamente pubblicata su Paperinik e altri supereroi #61 del 1998 e racconta di come Paperinik abbia dovuto affrontare un suo doppio malvagio e fantasmatico generato dalla maledizione di uno sciamano indiano. Una sfida senza respiro che dimostra come, sulla spinta di PKNA, anche il Paperinik classico riusciva a tirare fuori delle storie con tematiche non molto differenti e altrettanto valide.
giovedì 3 novembre 2022
Collezione Disney #3: I pensieri di Pippo, ed. Oscar Mondadori
Eh già! Sistemando la mia collezione questa estate ho ri-scoperto l'edizione originale de I pensieri di Pippo, che forse alla fine avrei potuto decidere di non prendere quella Panini, ma forse alla fine mi sarei lasciato convincere comunque perché questa edizione qui che state per vedere nel video sotto non è buona come quella che de Le follie di Eta Beta che ho trovato a Milano:
Inizio a mettervi un minimo di link per recuperare i post relativi alle uscite precedenti:
Iscriviti a:
Post (Atom)