La città di Babilonia, capitale della Mesopotamia, nonostante da alcune evidenze sembrerebbe sorta dopo altre città come Kish, Uruk, Ur, ha di fatto identificato la civiltà mesopotamica anche come
civiltà babilonese. E tra le punte di diamante di questa antica cultura c'era l'astronomia: d'altra parte il concetto di costellazioni ci deriva direttamente da Babilonia passando per gli Antichi Greci.
Buona parte delle costellazioni greche sono, infatti, di derivazione babilonese. Mentre per alcune i greci svilupparono dei miti indipendenti da quelli originali, per altre rimasero tracce e indizi, come ad esempio per due costellazioni del cielo primaverile ed estivo: Sagittario e Ofiuco.
Divinità celesti
Il
Sagittario è un gruppo di stelle caratterizzato da un asterismo centrale a forma di teiera che al giorno d'oggi identifichiamo con un centauro dotato di un arco. Tale identificazione viene, però, contestata: ad esempio
Eratostene faceva notare che i centauri non usano l'arco come arma da caccia, ma la clava. Per cui, secondo il matematico e astronomo, l'identificazione più corretta sarebbe con il satiro Crotus, figlio di Pan, e inventore del tiro con l'arco. Tra l'altro Crotus andava a caccia, sempre dotato di arco, in groppa a un cavallo.
Però nella tradizione babilonese la costellazione del Sagittario era probabilmente un centauro: il dio Nergal, infatti, viene a volte rappresentato proprio come un centauro dotato di ali e armato di arco e frecce.
Anche la vicina
costellazione dell'Ofiuco potrebbe essere di derivazione babilonese. Lo studioso
Gavin White ritiene che quella costellazione identifichi il dio Nirah, rappresentato con parte superiore umana e parte inferiore (in particolare i piedi) serpentina.
Questa immagine, in un certo senso, è rimasta, trasformata, nei due miti più antichi legati all'Ofiuco. Nel primo la costellazione viene identificata con Apollo che lotta contro il serpente posto a guardia dell'Oracolo di Delfi. Nel secondo mito, invece, lo si identifica con il troiano Lacoonte che sta lottando contro i serpenti di mare inviatigli dal dio Poseidone come punizione.
Se il mito più noto identifica l'Ofiuco con Asclepio mentre si confronta con i due serpenti che gli permetteranno di scoprire il segreto della resurrezione, personalmente il mito che preferisco è quello di Lacoonte, essenzialmente perché in questo modo fa dell'Ofiuco una delle costellazioni più drammatiche e dinamiche del cielo stellato.