Stomachion

venerdì 8 febbraio 2019

A cavallo della cometa

@astrilari @Pillsofscience @stefacrono @cosmobrainonair @malamiao @mediainaf
Visto il tema dell'ultimo fumetto/infografica che ho realizzato per Edu INAF, inizio una nuova serie di (probabilmente tre) articoli settimanali di scienza e musica, dedicati a uno dei progetti di progressive metal che preferisco in assoluto.
Mi piace pensare al progetto musicale Ayreon di Arjen Anthony Lucassen come una sorta di superband del progressive metal mondiale. Lucassen, infatti, con il brand degli Ayreon propone una serie di concept album dal forte impatto musicale e testuale, fortemente influenzati dalla fantascienza (e con l'aggiunta di riferimenti interni, come nelle migliori serie di romanzi del genere), come il caso dello stupendo 01011001, settimo album in studio del progetto, che presenta anche una lunga serie di spunti scientifici decisamente molto interessanti.
La storia
Suddiviso in due cd, 01011001, che è la rappresentazione binariua del numero ASCII della lettera Y, narra la storia dei Forever, gli abitanti acquatici del pianeta Y, che hanno scoperto il segreto della longevità. Il problema è che, insieme con un grande progresso tecnologico, i Forever hanno anche sviluppato una forte dipendenza dalle macchine, perdendo la capacità di provare emozioni. Così, grazie al passaggio ravvicinato di una cometa con il pianeta Y, i Forever decidono di spedire il loro DNA sulla Terra, che si trova in rotta di collisione con la cometa. Questa, dopo aver causato l'estinzione dei dinosauri (la quinta estinzione), conduce alla nascita del genere umano. All'inizio le cose sembrano andare per il meglio, ma poi i difetti dei Forever emergono anche nell'umanità, spingendo gli abitanti del pianeta Y a chiedersi se invece la sesta estinzione non sia la cosa migliore per il pianeta e i loro "figli".
Una nuova casa
Il primo cd, dal titolo Y, è sostanzialmente ambientato sul pianeta Y, a parte Connect the dots e Web of lies che narrano le vicende di alcuni abitanti della Terra e della loro sempre più forte dipendenza dalla tecnologia. Mi vorrei, però, concentrare su Ride the comet, il racconto del viaggio della cometa verso la Terra.
Con l'apporto vocale di Jørn Lande, Floor Jansen (attualmente cantante dei Nightwish, all'epoca degli After Forever), Tom Englund, Jonas Renkse, Bob Catley e Magali Luyten, presenta alcuni versi che ben riassumono gli elementi principali delle comete: struttura e ruolo giocato nella teoria della panspermia:
Find your way home, little extremophiles
Find your way home, donors of life
Ride your frozen ark
I versi, estratti dal testo della canzone, sono presentati nell'ordine in cui sono presenti nel testo stesso. Partiamo, però, dall'ultimo, Ride your frozen ark. Il riferimento è al fatto che le comete sono, in pratica, dei veri e propri pezzi di ghiaccio che viaggiano per il Sistema Solare. Oltre al ghiaccio (dunque acqua) sono presenti anche roccia e metalli e di vari altri gas, presenti anche sulla Terra, come monossido di carbonio, anidride carbonica, metano e ammoniaca. Sono anche presenti molecole organiche come metanolo, acido cianidrico, formaldeide, etanolo ed etano e, forse, molecole più complesse come idrocarburi e amminoacidi.
Questo ci porta direttamente al secondo verso del trittico che vi ho proposto poco sopra, Find your way home, donors of life. Le comete, infatti, giocano un ruolo fondamentale nella teoria della panspermia.
Sebbene i primi riferimenti risalgano al quinto secolo prima di Cristo e al filosofo Anassagora, è solo con il chimico Jöns Jacob Berzelius che la panspermia inizia ad assumere un aspetto più prettamente scientifico. A Berzelius si associano anche Hermann Richter, Lord Kelvin, Hermann von Helmholtz e soprattutto Svante Arrhenius che, forte anche della sua preparazione da fisico, propose nel 1903 una sorta di storia evolutiva dell'universo. La panspermia moderna, però, si basa soprattutto su Fred Hoyle e Chandra Wickramasinghe: nel 1974 i due astronomi proposero l'idea che alcune polveri nello spazio interstellare fossero per gran parte composte da molecole di tipo organico. Fu lo stesso Wickramasinghe, in una serie di articoli usciti all'inizio degli anni Ottanta del XX secolo, a fornire le prove della fondatezza di tale affermazione.
Successivamente, in particolare nel corso del primo decennio del III millennio, vennero condotti una serie di esperimenti mirati, sia sulla Stazione Spaziale Internazionale (e sull'esterno della Stazione stessa) sia all'insegumento delle comete. Particolarmente famoso è quello compiuto dalla sonda Stardust alla coda della cometa Wild 2: dopo aver percorso qualcosa come 4,6 miliardi di chilometri, la Stardust è riuscita, il 2 gennaio del 2004, a catturare alcuni grani provenienti dalla coda della cometa. Dopo l'esame dei dati raccolti, un gruppo di ricerca internazionale ha annunciato, nel 2006, la presenza tra i grani di alcune molecole organiche, le ammine per la precisione. Tale risultato è stato salutato, non solo dai ricercatori che si sono occupati della faccenda ma anche dai sostenitori della panspermia, come la prova definitiva a favore della teoria e dal ruolo fondamentale delle comete nel processo di diffusione della vita nell'universo.
Tra l'altro le comete potrebbero trasportare non solo molecole, ma anche micro-organismi più complessi in grado di sopravvivere ad ambienti estremi: sto parlando degli estremofili, citati nel primo verso di Ride the comet, Find your way home, little extremophiles.
Uno degli estremofili più noti è il tardigrado, in grado di restare in animazione sospesa per lunghi periodi, quindi adatto a compiere viaggi interstellari a bordo di una navicella spaziale molto particolare come una cometa.
D'altra parte vale la pena ricordare che proprio la cometa è stata indicata da Freeman Dyson come un possibile mezzo per abbandonare la superficie della Terra da parte di un'ardita colonia umana, sebbene il primo che ha immaginato qualcosa del genere è Jules Verne, anche se l'evento è frutto di una casuale collisione di una cometa con il nostro pianeta.
In qualche modo, allora, Ride the comet sintetizza insieme tutti questi spunti, scientifici e fantascientifici, per portare a termine un bel pezzo ottimamente integrato all'interno dell'atmosfera musicale di Y e con un uso coinvolgente del ritmo dettato dalla batteria e sottolineato dagli effetti elettronici che fornisce il senso di un viaggio senza respiro, l'avventura degli estremofili verso il vuoto interstellare.

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