Stomachion

mercoledì 31 dicembre 2003

Conan (6): mondo naif

la malinconia è rivoluzionaria se il mondo mi fa schifo tutto il progresso salta in aria la malinconia che è amica mia la malinconia ha dentro un'utopia la malinconia è sintomatologia se il mondo intorno muore io come faccio a starci
mondo naif mondo di consumatori felici mondo naif a nord della morte a ovest del niente

(dalla registrazione allegro pogo morto, 1995, dei tre allegri ragazzi morti)

Ah! Prima di dimenticarmi: Auguri per la festa di stasera e per il Nuovo Anno prossimo venturo.

martedì 30 dicembre 2003

A un giorno (poco più) dalla fine...

Queste ultime settimane dell'anno sono state caratterizzate dal terremoto Parmalat in Italia e da quello che ha distrutto la cittadina di Bam in Iran.
Due situazioni molto diverse, ma entrambe terribili e difficili da gestire. Il primo per i molti soggetti che sono coinvolti (lavoratori, azionisti, banche e industrie all'estero), il secondo per le molte vite che ha preso e per la difficile situazione. Per fortuna è più facile aiutare le vittime di un terremoto piuttosto che quelle di una multinazionale, mal gestita e, a quanto pare, in maniera truffaldina, come la Parmalat.
Intanto, proprio ieri, a San Giuliano, gli abitanti del paese colpito dal terribile terremoto del 31 Ottobre 2002 hanno rivissuto per pochi attimi il terrore dell'anno precedente: a loro un abbraccio e un augurio particolari, affinché possano trovare finalmente un pò di pace.
Siamo anche in periodo di auguri di fine anno. Mi piace farli tramite un altro blog, Torre di Babele, che ha postato un bellisimo augurio a tutti quanti: Auguri sì, auguri no...!

lunedì 29 dicembre 2003

Il serio commerciante

Asterix: E perché tu non hai pesce fresco?
Ordinalfabetix: Ricominciamo? Ho già detto che sto aspettando una consegna!
Asterix: Ma c'è il mare qui a due passi dal villaggio!
Ordinalfabetix: Il mare? E che c'entra il mare con i pesci?
Asterix: Basta pescare i pesci nel mare.
Ordinalfabetix: Io vendo pesce di Lutezia, signore! Io rispetto il cliente! Mi rifornisco dai migliori grossisti! Io non vendo pesce uscito dall'acqua senza marchio di qualità! Se volete pesce fresco, dovete aspettare!

(da Asterix in America, di Goscinny e Uderzo, dal volume Asterix e Obelix alla conquista del mondo, ed.Mondadori, trad.Luciana Marconcini)

domenica 28 dicembre 2003

[1763]

La fama è un'ape.
Ha un canto
e un pungiglione.
Ah, ma anche le ali.

(di Emily Dickinson, trad. Alessandro Quattrone)

sabato 27 dicembre 2003

La vita è un mistero

Ciascuno di noi, dal momento stesso in cui viene al mondo, porta con sé, celato in fondo al cuore, questo mistero.
Alcune persone non sono consapevoli della sua esistenza... mentre altre lo percepiscono, e si sentono disorientate... finendo poi per accettarlo.
Felici coloro che cercano delle risposte a questo mistero... ma ancor più felici coloro che agiscono concretamente per trovarle.
Perché nessuna autorità sarà mai in grado di soggiogarli!

(Alita, da Alita - Last Order#4, di Yukito Kishiro)

giovedì 25 dicembre 2003

Buon Natale

Un Buon Natale a tutti!


Un Buon Natale a tutti quelli che passano di quà!


(e dicono: che bella la casetta in Canadà!)

martedì 23 dicembre 2003

[654]

Un lungo, lungo sonno, un sonno intenso -
che non dà segno di accorgersi dell'alba -
né battendo le palpebre
né stirando le braccia - un sonno libero.
C'è mai stata indolenza pari a questa?
Su una sponda di pietra a crogiolarsi
mentre passano i secoli, ignorando
beatamente se sia mezzogiorno?

(di Emily Dickinson, trad. Alessandro Quattrone)

lunedì 22 dicembre 2003

Le fasi di Deimos

E' finalmente tornato ABC, con il numero 13, dove fa il suo esordio il secondo volume della Lega degli Straordinari Gentlemen, che a quanto pare (da un'intervista concessa a Wizard da Alan Moore e stampata in Italia sull'ultimo numero de L'Uomo Ragno, se non erro) sarà l'unica serie ABC che potremo leggere in futuro (a meno che altri autori non decidano di confrontarsi con il cartoonist di Northampton e prendere in mano le varie serie dopo la loro chiusura). La storia di Moore e Kevin O'Neil riprende, come sa chi ha letto il primo volume targato Magic Press, La Guerra dei Mondi di H.G.Wells e introduce nell'universo della Lega nuovi personaggi presi direttamente dalla letteratura marziana. La prima puntata ci racconta di come inizia l'invasione: le popolazioni indigene di Marte muovono guerra contro degli invasori crudeli (a quanto ci è dato di capire) che decidono di fuggire dal pianeta rosso per iniziare l'invasione della Terra!
Le altre due storie lunghe sono di Tom Strong (La Famiglia Strong e la Torre alla Fine del Tempo), in cui un gruppo di Paul Saveen da varie epoche cerca di conquistare il potere assoluto, ma come sempre viene sconfitto da Tom, dalla figlia Tesla, dal se stesso più giovane e dall'amico Warren (lo Strong coniglio!). Quindi segue Promethea con Metaphore.
La storia è particolarmente complessa e prende spunto dai tarocchi di Aleister Crowley per raccontare la storia dell'Universo. Dal punto di vista grafico e narrativo ci si trova di fronte a quattro differenti situazioni: (1) Promethea che si muove nello spazio e parla con i serpenti del suo caduceo per comprendere al meglio i segreti della magia; (2) i tarocchi di Crowley, disegnati da Williams III con uno stile caricaturale; (3) il gioco dello Scarabeo: Moore, infatti, ha deciso di associare ad ogni tarocco una differente frase o parola di senso compiuto ricavata dal nome di Promethea, associandola anche ad una differente lettera dell'alfabeto ebraico, proponendo, così, un'interpretazione simbolica dell'Universo e della storia umana che sembrava ormai avulsa dal contesto moderno; (4) la striscia finale che altro non è se non una rappresentazione dipinta della vita di Crowley mentre questi narra una barzelletta, che i serpenti dicono essere collegata strettamente con la magia.
Il volume viene concluso da tre storie brevi: Perché Quel Muso?, ovvero il ritorno dell'osannatissimo Jack B.Quick, Le Origini di First American e Splash dei due mondi, con un omaggio a Flash#123, il numero dove iniziò ufficialmente il multiverso DC Comics!

domenica 21 dicembre 2003

Libri

I libri non sono fatti per crederci, ma per essere sottoposti a indagine. Di fronte a un libro non dobbiamo chiederci cosa dica ma cosa vuol dire, idea che i vecchi commentatori dei libri sacri avevano chiarissima.
(Guglielmo, da Il Nome della Rosa, di Umberto Eco, pag.319)

sabato 20 dicembre 2003

Magiche nuvolette a Lucca

Oggi ho acquistato Vertigo Presenta#34 e leggendo l'editoriale del grandissimo Pasquale Ruggero non solo si viene a sapere che a Lucca Comics&Games la Magic Press è stata premiata per il miglior fumetto seriale (La Lega degli Straordinari Gentlemen, di cui presto spero di rendervi conto) e per la migliore rivista dell'anno (Vertigo Presenta), quest'ultimo premio assegnato dai lettori di Fumo di China.
Premi prestigiosi per un editore che, grazie al recente legame stretto con la Innocent Victim, sta producendo sempre più fumetti italiani e di qualità! Questa unione, però, ha anche portato a Lucca il grandissimo Jim Lee, come ci viene detto nell'articolo di chiusura di VP#34.
Il finale è, poi, una strizzatina d'occhio ed una speranza per molti lettori italiani che da tempo auspicano un passaggio di diritti dei fumetti di Superman e Batman dalla Play alla Magic; infatti il buon Jim si è divertito molto a Lucca e speriamo che possa mettere una buona parola nel perorare la causa della Magic!
La speranza è sempre l'ultima a morire!

venerdì 19 dicembre 2003

Varia umanità

Sono andato, questa mattina, a consegnare le carte utili per l'iscrizione al 2° anno di dottorato. Tra queste c'era anche copia dei bollettini postali delle varie tasse. Ho pagato 168,88 euro, perché sono vincitore del concorso ma senza borsa di studio. Se avessi avuto la borsa, la quantità da pagare sarebbe stata 13, 94 euro (escluse le spese postali). Certo, posso andare a pranzo gratis, perché il centro commerciale, che gestisce il servizio mensa, ha ritenuto il reddito della mia famiglia sufficientemente basso da darmi questa agevolazione, ma fino a poco tempo fa non avrei potuto neanche provare a chiedere un tale permesso, considerando che il tesserino per la mensa aveva prezzo fisso per tutti i dottorandi.
Forse è preferibile pagare la mensa ma avere una borsa di studio, o forse è preferibile pagare le tasse al completo e avere la mensa gratis, certo è che anche l'associazione all'INFN, che ho potuto chiedere grazie al tipo di ricerca che ho scelto di fare, scadrà dopo un anno dalla data di inizio sempre a causa del fatto che sono un dottorando senza borsa.

giovedì 18 dicembre 2003

Usanze alimentari (1)

Asterix: Forse hai fame. Possiamo offrirti qualcosa?
Kisarah: No, grazie! Ho mangiato poco prima di partire!
Asterix: Ma quand'è che sei partito?
Kisarah: Oh! Soltanto venti giorni fa!
BONG!
Asterix
e Kisarah: ?
(Obelix è svenuto!)
Kisarah: Ha dei problemi di salute?
Asterix: No, dev'essere l'emozione di scoprire che si può star venti giorni senza mangiare...

(da Le mille e un'ora di Asterix, di Uderzo, 19° volume dei Classici del Fumetto, trad.Alba Avesini)

mercoledì 17 dicembre 2003

[1639]

Una lettera è una gioia terrena,
non concessa agli dèi.

(di Emily Dickinson, trad. Alessandro Quattrone)

martedì 16 dicembre 2003

Ritorno alle origini

E' da alcuni numeri che sembra che su Topolino ci sia un ritorno alle origini, ovvero a storie che si rifanno ai grandi autori del passato.
Iniziamo con il numero 2501: ben due storie da segnalare:
Topolino e gli imprevisti di Halloween, di Carlo Panaro e Alessandro Perina, in cui i due autori ci regalano un inseguimento a Gambadilegno nella più bella tradizione di Walsh-Gottfredson;
Topolino e il vortice di luce, sempre di Panaro questa volta con Alessandro Pastrovicchio, in cui Macchia Nera ipnotizza Topolino, come ne Il doppio segreto di Macchia Nera di Guido Martina e Romano Scarpa, per i suoi loschi fini.
Sul numero 2502 abbiamo Topolino e il furto della perla rossa, di Alberto Savini e Andrea Ferraris, in cui ritroviamo nella stessa storia Macchia Nera con Eta Beta e Flip: una delle vignette della storia riprende una delle vignette di Gottfredson tratta dal loro primo incontro.
Sul numero 2506 esordisce un nuovo e incredibile sceneggiatore, tal Casty, che sembra ispirarsi principalmente al già citato duo Bill Walsh-Floyd Gottfredson. Su disegni di Massimo De Vita viene pubblicata Topolino e le bizzarrie di Neoville e la fantastica Topolino e la macchina dell'oblio, sul numero 2506. Sul 2507, su disegni di Giorgio Cavazzano, viene poi pubblicata l'avventurosa Topolino e la spedizione perduta. Le prime due riprendono il Topolino detective, mentre l'ultima quello avventuroso apparso sui quotidiani grazie all'opera del mai abbastanza citato Floyd Gottfredson.
Da notare, infine, che il Cavazzano de La spedizione perduta è efficacemente aderente alla lezione grafica del maestro dell'Utah.

lunedì 15 dicembre 2003

[419]

Ci abituiamo a poco a poco al buio
quando la luce è scomparsa ai nostri occhi,
come quando il vicino tiene in mano
il lume, testimone del suo addio.
Per un momento camminiamo incerti,
la novità della notte ci avvolge,
poi la visione si adatta alle ombre
ed avanziamo ritti sul sentiero.
Così accade in tenebre più vaste,
in quelle notti della nostra mente
quando a svelare un segno non c'è luna,
né sorge alcuna stella dentro l'anima.
I più audaci vanno un pò a tastoni,
e sbattono talvolta con la fronte
contro un albero, colpendolo in pieno.
Ma non appena imparano a vedere
o la tenebra non è più la stessa,
o qualcosa si aggiusta nella vista
adeguandosi alla notte fonda,
e la vita procede quasi dritta.

(di Emily Dickinson, trad. Alessandro Quattrone)

domenica 14 dicembre 2003

Da 500 anni nel passato

Mercoledì 10 Dicembre, su La Gazzetta del Sud, a firma di Alfredo Scanzani, compare un articolo dedicato a Nostradamus, medico francese, che però è famoso soprattutto per i suoi scritti profetici. Grazie a questo articolo ho scoperto quanto l'illustre scinziato francese fosse più scienziato che oroscoparo. Ecco l'articolo:

«Per noi fisici credenti la distinzione tra passato, presente e futuro è solo un'illusione, anche se ostinata», sosteneva Albert Einstein, scienziato del XX secolo e padre della rivoluzionaria teoria della relatività. Un concetto analogo lo ritroviamo nell'insegnamento di Ildegarda de Bingen, mistica e veggente del XII secolo, ai piedi della quale accorrevano papi, re, abati e anime semplici. E più andiamo a curiosare nella storia della scienza, della filosofia, delle religioni, più restiamo sorpresi da quanto sia diffusa e accettata l'idea che solo riuscendo a camminare nel piano superiore a quello che formalmente ospita passato, presente e futuro, si sciolgono i nodi dell'inquietudine e dell'arroganza. La medesima arroganza che spinge da sempre i programmatori d'ogni latitudine a deridere Michel de Notre Dame, nato il 14 dicembre del 1503 in Provenza, meglio conosciuto come Nostradamus. Che scriveva al figlio Cesare: «Gli avvenimenti da se stessi non possono fornire nozioni di sé, né essere conosciuti da uomini veggenti o attraverso conoscenze diverse, oppure per mezzo di virtù nascoste sotto la volta del cielo per via della totale eternità che comprende il tempo passato, il presente, il futuro. Ma in mezzo a quella indivisibile eternità, è attraverso concomitanti vibrazioni e al movimento dell'etere cosmico, che gli avvenimenti futuri sono conosciuti». Un po' come vedere gli avvenimenti in un film, tanto per rendere appena comprensibile l'idea. Una migliore conoscenza di Nostradamus, insomma, delle sue convinzioni, dei comportamenti, delle opere, invece che attizzare invidie (già quand'era in vita i colleghi medici erano gelosissimi del successo professionale e umano del notissimo dottor Michele) potrebbe forse portare una pietruzza in più nella costruzione del mosaico della Conoscenza, smorzando la fiamma del pregiudizio. Insomma, a Nostradamus (non a Ildegarda, giammai ad Einstein) i professionisti del futuro non vogliono perdonare la capacità di aver letto oltre il tempo, mentre loro s'affannano insieme a noi a discutere e giurare sui minimi particolari del futuro lavorativo, economico, politico, meteorologico, astrofisico, sociale, industriale, abitativo, assicurativo, medico e via dicendo. Morale: Nostradamus trascorse gran parte della sua vita nell'aiutare il prossimo, sfidando addirittura la peste, soccorrendo i malati abbandonati nelle vie e nelle piazze, sperimentando medicine impensabili; oggi invece gran parte dei moderni futurologi resta schiavo delle «infallibili» previsioni suggerite da «infallibili» marchingegni, senza parlare dell'egoismo che il portafoglio ingrassato senza fatica partorisce. Nasce allora spontaneamente una domanda: non è che Nostradamus, con la scusa delle sue chiacchieratissime Centurie, volesse rammentare ai distratti un antico e saggio adagio? E cioè che passato, presente e futuro smettono d'essere illusione e acquistano senso unicamente quando mettiamo al centro dell'azione (riprendiamo un concetto di Hermann Hesse) «la storia di ogni uomo, che è importante, eterna, divina, meravigliosa e degna di attenzione»? Non è che Nostradamus abbia mischiato le carte (evitando di datare le visioni) per suggerire che si può fare, si può entrare fra le pieghe del tempo, ma non serve a niente se manca la volontà di far trionfare la solidarietà fra le persone, l'umiltà, i mezzi che fanno dilagare la serenità?
Michele Nostradamus (nome latinizzato di Michel de Notre Dame) nacque a Saint Remy, città francese della Provenza, il 14 dicembre 1503 da Renata de Saint Remy e il notaio Giacomo de Notre Dame (ebrei convertiti al cattolicesimo e residenti in Francia dal 1470). Dell'educazione di Michele s'occupò prima il nonno materno Giovanni, medico personale di Renato (re di Gerusalemme e della Sicilia e conte della Provenza), che lo iniziò al latino, al greco, all'ebraico, alla matematica e all'astrologia. Morto Giovanni, Michele completò la preparazione con il nonno paterno Pietro, anche lui medico, che lo spinse ad abbracciare la medicina. Studiata filosofia ad Avignone, a 22 anni, s'iscrisse alla Facoltà di medicina di Montpellier, dove si laureò dopo aver avuto come compagno di studi Francois Rabelais. Sposò la professione medica con una dedizione incredibile, prodigandosi durante le frequenti epidemie e pestilenze di allora, ma la gelosia dei colleghi (aveva guarito pure il legato pontificio di Avignone e il Gran Maestro dei Cavalieri di Rosi) lo amareggiò tanto da farlo dedicare alla ricerca sui farmaci (seguiva i principi che avrebbero ispirato la medicina attuale, unendoli alla certezza che il corpo guarisce prima se impara ad utilizzare le risorse dello spirito), alla pubblicazione di ricettari, all'insegnamento, i viaggi, compresi quelli che lo portano a familiarizzare con i filosofi sufi islamici in Sicilia. Durante questi anni movimentati, la peste gli porta via la moglie e due figli. Bisognoso di meditazione ristoratrice (c'è chi sostiene che il nostro amico appartenesse al Terz'ordine francescano) si ritira nell'abbazia cistercense di Orval, poi nel 1547 si trasferisce a Salon e qui si risposta con Anna Ponsard, ricca vedova dalla quale ebbe sei figli (qualcuno dice otto). E non avendo più problemi economici dedica completamente le energie alla ricerca. Inizia la pubblicazione della «Pronostications» (previsione meteorologiche) e comincia nel contempo a scrivere le celebri «Centurie», quelle profezie hanno affascinato e fatto dannare per secoli, ed ancora oggi oggetto di mille polemiche, di esaltazione, di studio, di confronti, di stupore, di gioia e di paura. Dalla morte del loro autore, non si contano i traduttori, troppi quelli sicuri d'averne scoperto la chiave (già, perché Michele pensò bene di lasciare senza data tutte le quartine, mandando in bestia chiunque le interpretava... regolarmente a fatti compiuti), ma nessuno è riuscito mai ad anticipare almeno l'anno al quale Nostradamus si riferiva. Chi intuiva e conosce la tecnica, ama il silenzio, l'opera. Facile immaginare il fastidio che la notorietà di Michele dava nel campo medico, ecclesiastico ed astrologico, nonostante che Nostradamus medesimo tenesse a debita distanza astrologi («la sola astrologia che conta è quella che esamina il movimento dei pianeti, senza metterli in correlazione con l'umanità», sosteneva) giudizi e veggenti vari («Cesare, l'unica virtù che conta è quella dello spirito, non ricorrere alla sciocca stregoneria», consigliava al figlio). Le calunnie divamparono dopo la pubblicazione della «quartina» che prevedeva la morte di Enrico II nel 1559, ed i pettegolezzi aumentarono quando la vedova di Enrico, Caterina dè Medici, lo invitò a corte nominandolo proprio medico e consigliere. Divenne in seguito medico di Carlo IX, figlio dello sfortunato Enrico, morto accidentalmente il 30 giugno durante un torneo (una lancia squarciò la celata dell'elmo dorato del re e gli trapassò l'occhio e l'orecchio, così come aveva scritto Nostradamus, descrivendo la tragedia nei minimi particolari). Tornando da Arles, nel giugno del 1566 fu costretto a letto dalla malattia. Volle che il letto venisse portato nella stanza più alta della casa e il primo luglio ricevette gli ultimi sacramenti. Si ritiene che le sue profezie abbraccino il tempo fino al 3797.


Le frasi in grassetto sono quelle più significative per far comprendere cosa intendo quando dico che Nostradamus non ha fatto previsioni nel senso che oggi, con così tanti oroscopari in giro, abbiamo acquisito.

sabato 13 dicembre 2003

12 Dicembre 1969

Da una agenzia Ansa, pubblicata oggi sulla Gazzetta del Sud:

MILANO – Sono passati 34 anni. Per ricordare quel 12 dicembre 1969 quando una bomba esplosa all'interno della Banca Nazionale dell'Agricoltura fece 17 morti, le autorità di Milano si sono riunite ieri alle 16.20 in punto per non dimenticare. Il sindaco, Gabriele Albertini, il prefetto, Bruno Ferrante, i rappresentati del consiglio comunale, della Provincia dei sindacati, dei partiti e le associazioni come l'Anpi, hanno sostato sull'attenti davanti a 16 corone funebri esposte all'altezza della Banca Nazionale dell'Agricoltura. Nessuna commemorazione da parte delle autorità. Solo un «attenti» sulle note del “Silenzio” suonate da un trombettista della banda civica. Chi ha invece voluto ricordare, «eccome», è stato colui che in quei giorni era sindaco di Milano, Aldo Aniasi. «Non si deve perdere la memoria di episodi come questi, anche se purtroppo noto con dispiacere che la memoria nella città si va perdendo» (in piazza Fontana alla cerimonia delle 16.20 erano presenti poche decine di persone). Intanto, circa un migliaio di persone hanno partecipato ieri sera per le vie di Milano ad una manifestazione in ricordo della strage di Piazza Fontana. Organizzato dal Comitato delle Famiglie delle Vittime e dal Comitato Antifascista, il corteo si è mosso da Piazza della Scala e ha raggiunto la sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura, dove alcuni rappresentanti dei familiari delle persone morte quel 12 dicembre 1969, hanno ricordato il senso di questa giornata che si ripete ormai da 34 anni: «non dimenticare». Alla manifestazione hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni milanesi, dei sindacati, dei comuni della provincia di Milano e di molte associazioni. Per non dimenticare.

Grazie a questo articolo ho iniziato una ricerca per saperne di più. E' forse un piccolo risultato, quello ottenuto dai manifestanti, ma pur sempre un risultato. Spero ce ne siano altri.
Ecco un link: La strage di piazza Fontana Milano 1969.

venerdì 12 dicembre 2003

30° giorno

Ieri un uomo si è suicidato. Era un immigrato e non sopportava più di vivere, ma ha voluto farlo in maniera eclatante... di fronte ad una sinagoga. A Modena.
Ieri non ne ho parlato, ma oggi cerco di fare ammenda.

da {diarioDiBordo} - cliccare per leggere il post
Sulla foto un link...

giovedì 11 dicembre 2003

la Vita, la Musica

Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu, sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Loro sono 88. Tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se tu/
Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me/
Ma se io salgo su quella scaletta e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi/
Milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai e questa è la vera verità, che non finiscono mai e quella è la tastiera infinita/
Se quella tastiera è infinita, allora/
Su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare. Ti sei seduto su un seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio/

(da Novecento di Alessandro Baricco)

mercoledì 10 dicembre 2003

Puliti dentro...

In una delle ultime puntate di Report, la trasmissione di servizi giornalistici di RaiTre, si parlò di riforma delle pensioni e tra i vari interventi uno in particolare mi colpì. In sintesi la sua posizione era: all'estero (Francia, Germania, Svizzera, ...) i cittadini avevano più a cuore la pulizia delle strade, piuttosto che quella delle loro abitazioni, al contrario che in Italia, dove le case sono pulitissime, mentre le strade no! La sua idea era quindi quella che, prima ancora che le pensioni, bisognava riformare la coscienza civica degli italiani.
L'idea, forse difficile da attuare sugli adulti, ma non tanto complessa intorducendo seriamente l'educazione civica nelle scuole, è certamente buona, soprattutto considerando quanto ho visto io stesso oggi pomeriggio, in attesa del bus: gli spazzini stavano pulendo le corsie di attesa, e la loro meritoria opera era quella di scegliere accuratamente le cartacce e quant'altro meritasse di finire tra l'immondizia, lasciando, però, ancora alcune cartacce a terra, preferibilmente quelle più restie ad abbandonare il duro asfalto. Certo è difficile prenderle, e non si può pretendere di farlo utilizzando le mani, soprattutto quando non sono protette dai guanti usa e getta, ma bisogna anche considerare che ciò che è rimasto a terra, era già a terra il giorno prima, e forse il giorno prima, e forse...
Cerchiamo di fare ognuno il nostro dovere e forse si potrà risparmiare abbastanza per avere una vita migliore.

martedì 9 dicembre 2003

Jolly Show (2.a puntata)

Lucky: Che tu riesca a toglierti la sella, passi. Ma come fai a infilare il verme sull'amo?
Jolly: Come tutti, con disgusto...

(da Mà Dalton, di Goscinny e Morris, trad.Ferruccio Alessandrini, ristampato sul volume Lucky Luke de I Classici del fumetto)

lunedì 8 dicembre 2003

Un gesto di bontà

Ci dicono che donare gli organi sia un gesto di bontà, amore e pietà. Ci dicono che aiutare la ricerca nella sua lotta contro malattie come l'AIDS, i tumori, la distrofia muscolare sia anche questo un gesto di bontà, amore e pietà. E in questi giorni dicono che la legge sulla fecondazione artificiale, così come è, se approvata non avrà niente di buono, amorevole o pietoso nei confronti della coppia (sterile) e della donna in particolare.
Penso che si debba trovare un giusto mezzo nelle cose: spesso ci sono coppie che non riescono ad avere figli perché uno dei due, o entrambi sono sterili, ci sono anche coppie in cui il livello di sterilità è così alto che questa legge renderà più difficile la possibilità di generare un'altra vita, ma a nessuna di queste coppie è stato mai chiesto: avete preso in considerazione la possibilità di fare un gesto di bontà, amore e pietà chiedendo un bambino in adozione?
Forse non sono veramente in grado di percepire il problema, certo posso anche dire che la legge, così com'è, non aiuta le coppie che per avere figli scelgono una qualsiasi tecnica di fecondazione artificiale, ma non la conosco, questa legge, non l'ho letta e mi devo fidare del parere degli interessati: coppie e addetti ai lavori. Quello che, come detto, mi suona strano è che persone che hanno tentato in tutti i modi, che con questa legge vedrebbero le loro possibilità diminuire e, quindi, per lascirle inalterate dovrebbero, se in possesso delle possibilità economiche, andare all'estero, non sembrano avere l'intenzione di prendere in considerazione la possiblità dell'adozione, perché vogliono (giustamente?) provare cosa vuol dire essere madre (generare una vita) e padre (soffrire nell'attesa), perché la sterilità è una malattia (?) e in quanto tale va curata, perché se aiutiamo gli handicappati, i malati di AIDS e quelli che soffrono per un tumore, dobbiamo fare altrettanto per queste persone che non hanno la fortuna di poter avere figli in maniera naturale.
Una legge serve assolutamente, ma per favore cerchiamo di non mettere uno contro l'altro interessi diversi e contrastanti, sarebbe devastante dover dire non ti posso curare perché mi serve dare i soldi a una persona che vuole un figlio ma non lo vuole adottare.

domenica 7 dicembre 2003

Il libro di Ptath

Da uno scrittore di fantascienza come Alfred Elton Van Vogt non mi sarei mai aspettato una storia così howardiana.
Il protagonista, Peter Holroyd, è l'ultima incarnazione di una divinità di un mondo millenni avanti nel tempo rispetto a noi, ma che sembra essere crollato in una sorta di nuovo medioevo. Grazie a particolari bastoni della preghiera, tre semplici umani sono diventati praticamente immortali e l'anticipato ritorno di Ptath nel suo mondo fa partire una serie di eventi per evitare la sua ascesa al trono divino che gli spetta.
La storia è ricca di azione e colpi di scena e i toni sono sulla falsa riga di quelli della saga di Conan, che così tanto successo ha avuto nel mondo. Il personaggio, infatti, si muove in un mondo imbarbarito, ma non abbastanza da dimenticare i complotti e i tradimenti, ma in cui la magia ha un ruolo molto importante.

sabato 6 dicembre 2003

Monongah (USA): una strage di 96 anni fa

Quasi due settimane fa veniva commemorata in TV, su RaiUno la strage di Marcinelle con un film TV in due parti. La maggior parte degli operai morti era italiana. Ma 96 anni fa un'altra tragedia si è abbattuta sull'Italia: a Monongah, in USA, 171 minatori italiani sono morti sul lavoro. Questo un articolo che si può trovare in rete a ricordo di quella tragedia:

MONONGAH: LA "MARCINELLE" DIMENTICATA ENTRA NELLA STORIA D'ITALIA
I SINDACI DEI COMUNI DA DOVE PARTIRONO LE VITTIME FARANNO LUCE SU TRAGEDIA

Monongah non sarà mai più dimenticata. La strage mineraria americana nella quale il 6 dicembre del 1907 morirono 361 lavoratori, di cui 171 italiani, è entrata ufficialmente nella storia del nostro Paese. I sindaci dei piccoli centri del Mezzogiorno dai quali erano arrivati in America le vittime di questa tragedia hanno annunciato la nascita di una "rete dei comuni" che ogni anno si occuperà delle celebrazioni. Ma che avrà soprattutto il compito di portare avanti ricerche per fare luce completa su quell'evento.

Altro articolo, sempre sullo stesso argomento, ci ricorda che il 14 novembre di quest'anno è già iniziata la commemorazione dell'evento:

I nomi delle 171 vittime italiane sono riecheggiati nell'affollatissima Holy Spirit Church di Monongah, durante il rito officiato da monsignor Aldo Edoardo De Angelis, arrivato appositamente da Roma, e da padre Everett Briggs, 97 anni, che da una vita si batte affinché ciò che accadde quel lontano giorno di dicembre non sia dimenticato.

Entrambi gli articoli possono essere trovati su Adnkronos.
Ricordiamo perché non debba accadere mai più.

venerdì 5 dicembre 2003

First published in 1975

Edith finì di attaccare i francobolli sulle buste delle lettere di sollecito, infilò un foglio nella macchina e scrisse:

Quelli che sostengono che la vita umana è sacra considerano la quantità più importante della qualità, e lo ammettono, anche. Forse, se fossero stati presenti alla tragedia del Titanic, avrebbero tirato fuori tutti i naufraghi dall'acqua per infilarli nelle scialuppe di salvataggio insufficienti al grido di "La vita è sacra!", sovraccaricandole e facendole affondare. Ma anche noi viviamo su una nave, l'Astronave Terra, e allora vogliamo affondare per il troppo peso? Mi saprebbero dire, i difensori a oltranza del Feto, che cosa avrebbero fatto se si fossero trovati su una scialuppa del Titanic... al sicuro, cioè abbastanza comodi, fortunati, e con buone probabilità di sopravvivere?

Necessitava di qualche correzione, ma l'idea c'era.

(dal Diario di Edith, di Patricia Highsmith, trad.Marisa Caramella)

giovedì 4 dicembre 2003

La sfida corre sull'etere

In questi giorni il dibattito politico è incendiato da un problema non indifferente: la discussione con successiva approvazione della legge Gasparri.
A parte l'ovvia domanda che mi pongo (ma se Berlusconi non fosse il padrone di Mediaset la legge sarebbe giudicata diversamente?) quello che, dal mio punto di vista, è positivo in questa legge è la possibilità che si dà alle varie emittenti e editori di poter sviluppare la tecnologia del digitale terrestre, che non solo dà la possibilità di poter disporre, con gli anni, di un maggior numero di canali, ma (spero, considerando che è una tecnica di trasmissione migliore di quella attuale, che è analogica) di poter vedere ad una qualità migliore le reti attualmente presenti (e penso a MTV, che purtroppo non riesco a ricevere!).
Forse questi aspetti positivi sono troppo pochi, questo certo non lo so perché non conosco a fondo la legge, quindi esprimo una parziale, ma non di parte, opinione su quello che sta accadendo nel nostro paese in questi ultimi giorni. Il problema, infatti, è così sentito che ieri sera, in seconda serata, sia L'alieno, su Italia1, sia Porta a Porta, su RaiUno, hanno dedicato le rispettive puntate ad una discussione e approfondimento sulla legge. Il vero mattatore, alla fine, è risultato il ministro Gasparri, presente e quasi ubiquo alle due trasmissioni. Le due discussioni non hanno chiarito di molto, ma certo penso che all'inizio la legge non darà moltissimi frutti proprio perché molti editori, comunque, non saranno pronti alla nuova sfida, a parte, forse, i due principali antagonisti della TV.
Al futuro (entro il 2006, sembra) l'ardua sentenza sulla giustezza o meno di questa legge.

mercoledì 3 dicembre 2003

Il richiamo del mare

Finora non mi sono ucciso come lo zio Douglas. Ho comprato un'automatica e sono quasi giunto a compiere il passo estremo, ma certi sogni me lo hanno impedito. L'orrore si sta attenuando, e mi sento stranamente attirato da quelle profondità marine sconosciute invece di temerle. Sento e compio strane cose dormendo, e mi sveglio in preda ad una sorta di esaltazione al posto del terrore. Non credo di aver bisogno di aspettare il cambiamento totale, come la maggior parte di noi ha fatto. Se lo facessi, mio padre probabilmente mi chiuderebbe in un manicomio come il mio povero, piccolo cugino. Splendori stupendi e inauditi mi attendono nelle profondità, ed io dovrò cercarli subito.
Ia-R'lyeh! Cthulhu fhtagn! Ia Ia!
No, io non devo uccidermi: non posso essere stato creato per uccidermi! Studierò un piano di fuga per mio cugino da quel manicomio di Canton, ed insieme andremo ad Innsmouth dalle ombre meravigliose. Nuoteremo al di là di quella scogliera nel mare, e ci dirigeremo attraverso i neri abissi verso la ciclopica Y'ha-nthlei dalle Mille Colonne, ed in quel rifugio dimoreremo per sempre tra i prodigi e la gloria.

(da L'ombra su Innsmouth, di Howard Phillips Lovecraft, trad. di Gianni Pilo)

martedì 2 dicembre 2003

L'Oceano nel Mare, il Mare nell'Oceano

Mi piace la pioggia. Quella forte e fitta, perché invita a restare nel letto, rannicchiati tra le lenzuola. Quella lieve lieve, che senti appena, è come un tocco gentile che purifica l'anima.
Mi piace la neve. Ricopre il paesaggio di bianco, lo rende magico e suggestivo. Purifica il mondo che vedi intorno e l'aria che respiri.
Mi piace il sole. Quello d'autunno o quello di primavera, che gentile si affaccia tra le nuvole per riscaldarti, ricordarti, in autunno, che tornerà, e salutarti, in primavera, dopo un inverno freddo freddo.
Mi piace la montagna. Gli spazi che si elevano verso il cielo, gli spazi aperti che ti invitano a contemplare la vita che ti circonda, le salite, anche dure, che ti sfidano a superarle, a giungere in un posto più alto, per vedere più lontano. Il respiro della foresta, l'erba e la terra e le pietre sotto i piedi...
Ma il mare ha qualcosa di particolare. Quando lo guardi, sai che la vita inizia da lì. Quando ne senti l'odore, questo ti cattura, ti entra dentro, lo porti con te dovunque andrai. Mi piace il mare. Soprattutto quando il vento soffia sulla spiaggia, e il suo richiamo ti attira inesorabile e senti dentro una calma universale, e vedi quella calma del mare che altri non riescono a vedere, e senti il respiro la voce la vita...
Il mare... non puoi fare il ritratto del mare, disse il pittore Plasson in Oceano mare. Ma come lui non puoi smettere di provarci... a farne il ritratto, intendo.

(graze Baricco, ma anche grazie per H.P.Lovecraft per L'ombra su Innsmouth)

lunedì 1 dicembre 2003

Lotus

Oggi inizia il tour di Elisa, il Lotus Tour, uno spettacolo di suoni immagini ed emozioni tratto dall'ultimo CD di questa grandissima artista.
Questa è una delle tante cose che Elisa ha scritto e detto sul suo progetto:

Secondo la tradizione induista il loto è la bocca del grembo dell'universo, il fiore sacro della manifestazione e dell'illuminazione. Mi è sembrato un significato bellissimo e molto positivo; poi sono anche riuscita a vedere i fiori di loto, un giorno, per caso, in un parco naturale vicino casa mia, ed erano bellissimi. Li ho fotografati, alla fine uno di loro si trova sulla copertina del mio disco. Le immagini, le fotografie che ho raccolto, sono state il punto di partenza. E' nato tutto molto per caso e una cosa ha ispirato l'altra.
Stavo mettendo a posto tutte le mie foto e ho visto che c'era una grande quantità di immagini di natura, molte di più di quante pensassi, le ho messe insieme e ho immaginato uno spettacolo per loro, dove la musica è in realtà solo una colonna sonora, e adesso lo sto facendo.
Quello che racconto sono delle storie; alcune le ho vissute, altre me le hanno raccontate, qualcuna l'ho solo immaginata. In qualche modo so che fanno parte di me, sono i miei sogni e i miei ricordi, sono le cose per cui vivo e con questi pensieri ho scelto le canzoni per cantare.


Non c'è altro da aggiungere se non invitarvi ad andare su ElisaLotus.it e iniziare a capire i suoni le sensazioni i sapori di un viaggio nella natura e nella musica.

P.S.: devo confessare che la prima volta che ebbi tra le mani Lotus, la prima cosa che feci fu annusarlo, attirato dall'odore intenso e delicato della custodia (un cartoncino duro), così simile a quello dei fumetti appena acquistati in edicola o delle cose nuove e belle che più ami avere tra le mani... Buon ascolto!

sabato 29 novembre 2003

Omaggio... spilloso!

Sull'ultimo numero di Topolino (il 2505), nella storia Topolino e il caso Mike Spillone, di Daniele Bernardini (testi) e Giuseppe Dalla Santa (disegni), sin dal titolo è evidente l'omaggio a Mickey Spillane, lo scrittore americano specializzato in romanzi polizieschi. La trama, però, nell'avversario di Topolino, Smiley, sembra presentare anche un velato omaggio a Ellery Queen e al suo sfuggente avversario Comus, abile nei travestimenti e nei furti incredibili.

giovedì 27 novembre 2003

La visita del Dalai Lama

In questi giorni il Dalai Lama sta visitando l'Italia. La sua gentilezza e compostezza, la sua conoscenza del mondo e della politica gli hanno consentito di fare una visita silenziosa e in punta di piedi, per non mettere in difficoltà la diplomazia italiana e religiosa a causa dei brutti rapporti tra il suo popolo, i tibetani, e la Cina, repubblica comunista macchiatasi nel passato, anche recente, di molti crimini, iniziando dall'invasione del Tibet.
La cosa incredibile, in tutta questa storia, non è tanto il suo comportamento, quanto la sensazione che, giustamente, comunque, coloro che avevano avversato i politici che avevano allacciato rapporti diplomatici con la Cina negli anni passati, oggi sembrano dare una seconda possibilità a questo popoloso paese, cercando di stringere sempre più i rapporti diplomatici già avviati. Spero non si tratti, invece, di un cambio di idee o di un tentativo per combattere l'invasione dei prodotti e della manovalanza cinese senza intervenire sulla qualità dei nostri prodotti e sulla tutela di tutta la catena produttiva (dall'imprenditore al consumatore, senza dimenticare l'operaio e l'artigiano); spero, al contrario, che sia, come ho già detto poco sopra, di un tentativo di dare ad un paese che cerca di entrare al meglio nel terzo millennio, una seconda possibilità per espiare ai peccati del passato.

Obelix il saggio

(Moralelastix, capo di un villaggio gallico, saputo che Cesare vuole mettere nuove imposte, porta al villaggio degli irriducibili galli un paiolo pieno di sesterzi. In questo paiolo, prima, era stata messa una zuppa di cipolle, prontamente gettata e sostituita dai suddetti sesterzi)
Asterix: Metterò il paiolo nella mia capanna.
Obelix: E' da stupidi buttar via della buona zuppa di cipolle per rimpiazzarla con sesterzi!
Asterix: Ma Obelix, con i sesterzi si può comprare la zuppa di cipolle!
Obelix: Giust'appunto! Non valeva perciò la pena di gettar via la zuppa di cipolle che era già nel paiolo!

(da Asterix e il paiolo, di Goscinny e Uderzo, allegato a Il Giornalino, trad.Luciana Marconcini)

mercoledì 26 novembre 2003

Giuramenti

Nel giorno più splendente
Nella notte più profonda
Nessun malvagio sfugga alla mia ronda
Colui che nel male si perde
Si guardi dal mio potere
La luce di Lanterna Verde!

(Il gioramento delle Lanterne Verdi - da una qualsiasi storia a fumetti su LV - DC Comics)

martedì 25 novembre 2003

Marcinelle

"Marcinelle è un messaggio all'Italia di oggi, per ricordare di quando eravamo noi a cercare fortuna all'estero" e per "essere oggi - ha proseguito Claudio Amendola - più attenti ai problemi di immigrazione, richiamandoci al nostro passato".
Gli autori, per raccontare meglio l'odissea dei minatori di Marcinelle, sono addirittura scesi in una vera miniera, in Polonia, dove poi hanno girato per "cercare di capire il pulsare della vità lì dentro sottoterra 16 ore al giorno", sconvolti per aver visto i veri minatori "tornare su dopo i turni massacranti con lo sguardo allucinato e febbricitante di vita".
Marcinelle, hanno detto, é "una storia che ci appartiene, una storia di eroismo oltre che di martirio. Ed è anche una storia di persone semplici che ci può dare grande insegnamento".


Con queste parole è stato presentata l'opera che ieri sera ha trasmesso la Rai sulla tragedia di Marcinelle, in Belgio, dove ben 136 italiani morirono a causa del rogo di una miniera fatiscente e senza le opportune regole di sicurezza... Fu una vera strage, che è bene non dimenticare mai!
Era l'8 Agosto 1956.

Per approfondire: Belgio, Marcinelle, Il Nuovo - Marcinelle, una tragedia tutta italiana.

lunedì 24 novembre 2003

L'elemento umano

La cosa è passata un pò sotto silenzio. Oggi cerco di fare ammenda.
E' bello leggere che i nostri governanti hanno il coraggio delle loro azioni. Soprattutto quando queste sono di interrare delle scorie radioattive (ma noi dove le produciamo? Se non erro non abbiamo centrali nucleari, in Italia. O no?) a quattro passi da un centro abitato (Scanzano Jonico, in Basilicata). Gli abitanti del posto, giustamente indignati, hanno iniziato una protesta, forse dai toni eccessivi, ma vista la situazione forse l'unico modo per far sentire la propria voce e, quanto meno, per ottenere chiarimenti e mettere il "becco" in una faccenda che li interessa da vicino.
Non voglio certo discutere sulla correttezza e la giustezza delle conclusioni degli esperti che hanno esaminato i luoghi possibili per l'interramento delle scorie, ma certo mi sembra che abbiano lavorato più come macchine, che come esseri umani, considerando che hanno, a quanto sembra, ignorato l'elemento umano, che mediamente mal sopporta di dover vivere a pochi passi di un potenziale pericolo, per quanto questo possa essere altamente poco probabile.
Penso che la certezza non ci sia in niente, ma perché bisogna stuzzicare il can che dorme?

Siamo contrari alla decisione di collocare a Scanzano Jonico il sito nazionale per lo stoccaggio delle scorie radioattive, perché:
· il sito è vicino a tre grandi dighe che supportano il sistema idrico di Basilicata e Puglia, fra le quali la più grande diga in terra battuta d'Europa, che ha una capacità di massimo invaso di oltre 450 milioni di metri cubi di acqua;
· il sito è vicino al mare, in una zona fortemente segnata dal fenomeno dell'erosione della costa;
· la Basilicata è una delle regioni italiane a maggior rischio sismico;
· mancano, per ammissione degli stessi promotori dell'iniziative, studi approfonditi sul sito e sull'area circostante, studi che in analoghe situazioni ed in altri paesi del mondo hanno richiesto diversi anni di approfondimenti;
· la decisione del governo è stata assunta in assenza di un confronto con la Regione e le altre istituzioni del territorio;
· l'area è collocata in una zona dalla valenza naturalistica e storico-archeologica;
· l'agricoltura e il turismo sono fortemente sviluppati.
Per queste ragioni chiediamo la revoca del provvedimento

Il sito della regione ha iniziato una raccolta firme...
Chi vuole può contribuire anche così.

domenica 23 novembre 2003

Conan (5): non si può tenere un uragano chiuso per sempre...

Yes, here's the story of the Hurricane
The man the authorities came to blame
For something that he never done
Put in a prison cell but one time
he coulda been The Champion of the World

(da Hurricane, di Bob Dylan e Jacques Levy)

sabato 22 novembre 2003

Le tagliatelle di nonna Pina

le tagliatelle di nonna Pina
un pieno di energia, effetto vitamina
mangiate calde col ragù, col ragù!
Ti fanno il pieno per sei giorni e anche più

(dalla canzone vincitrice del 46° Zecchino d'oro)

venerdì 21 novembre 2003

9° giorno

Continua il dolore e il pianto
Continua il sangue e la morte

Continua...

giovedì 20 novembre 2003

75 anni insieme


cover Topolino#2500

Topolino ha festeggiato 75 anni.
In pochi se ne sono accorti, in questo periodo di lutti terribili.
Speriamo che questa piccola segnalazione possa far tornare il sorriso a tutti.

martedì 18 novembre 2003

[715]

Il mondo intero sembra solo polvere
quando è l'ora di morire, e ci fermiamo.
Vogliamo la rugiada, in quel momento,
gli onori hanno per noi un sapore arido.
Le bandiere disturnano il morente,
ma il ventaglio più piccolo, agitato
dalla cara mano di un amico,
rinfresca come una tenera pioggia.
Il giorno in cui soffrirai la sete
spetti a me l'ufficio di servirti,
di procurarti balsami di Ibla
e gocce di rugiada di Tessaglia.

(di Emily Dickinson, trad. Alessandro Quattrone)

lunedì 17 novembre 2003

L'orrore

La prima cosa è il nome, la seconda quegli occhi, la terza un pensiero, la quarta la notte che viene, la quinta quei corpi straziati, la sesta è fame e la settima è orrore, l'orrore, che scoppia di notte - di nuovo la notte - l'orrore, la ferocia, il sangue, la morte, l'odio, fetido orrore. Si sono impossessati di una botte, e il vino si è impossessato di loro. Alla luce della luna un uomo mena gran colpi con un'ascia sulle legature della zattera, un ufficiale cerca di fermarlo, gli saltano addosso e lo feriscono a coltellate, torna sanguinante verso di noi, tiriamo fuori le sciabole e i fucili, sparisce la luce della luna dietro le nubi, è difficile capire, è un istante che non finisce più, poi è un'onda invisibile di corpi e urla e di armi che si abbatte su di noi, la cieca disperazione che cerca la morte, subito e sia finita, e l'odio che cerca un nemico, subito, da trascinare all'inferno - e nella luce che va e sparisce io ricordo quei corpi correre contro le nostre sciabole e lo schioccare dei colpi di fucili, e il sangue schizzare fuori dalle ferite, e i piedi scivolare sulle teste schiacciate tra le assi della zattera, e quei disperati trascinarsi con le gambe spezzate fino a noi e, disarmati ormai, morderci alle gambe e rimanerci attaccati, ad aspettare il colpo e la lama che li spezza, alla fine - io ricordo - due dei nostri morire, fatti letterarmente a morsi da quella bestia inumana venuta fuori dal nulla della notte, e morire decine di loro, squarciati e affogati, si trascinano per la zattera guardando ipnotizzati le loro mutilazioni, invocano santi mentre immergono le mani nelle ferite dei nostri a strappargli le viscere - io ricordo - un uomo mi si getta addosso, mi stringe le mani al collo, e mentre cerca di strozzarmi non smette un attimo di piagnucolare "pietà, pietà, pietà", spettacolo assurdo, c'è la mia vita sotto le sue dita, e c'è la sua sulla punta della mia sciabola che alla fine gli entra nel fianco e poi nel ventre e poi nella gola e poi nella testa che rotola in acqua e poi in quello che rimane, pasticcio di sangue, incartocciato tra le assi della zattera, fantoccio inutile in cui si inzuppa la mia sciabola una volta, e due e tre e quattro e cinque

(da Oceano mare di Alessandro Baricco)

domenica 16 novembre 2003

il pittore e il mare

"acqua di mare, quast'uomo dipinge il mare con il mare"

(da Oceano mare di Alessandro Baricco)

sabato 15 novembre 2003

Alcune reazioni

Questa agenzia è stata oggi, nel giorno in cui le salme dei nostri militari morti a Nassirya tornano a casa, nel giorno in cui un latro dei feriti si aggiunge alla lista degli immortali, pubblicata su Gazzetta del Sud. Segue il testo integrale:

PARIGI – (Ansa) Luca Casarini contro tutti: al Forum Sociale Europeo di Parigi, il leader dei Disobbedienti spara a zero sulla missione italiana in Iraq, sui carabinieri, sul governo e rifiuta anche parole di cordoglio e pietà umana per i caduti. Sentimenti di dolore, pur nell'opposizione all'intervento, arrivano invece da altri due partecipanti al Forum, don Luigi Ciotti e Josè Bovè. Dopo aver analizzato e discusso le modalità di lotta del movimento, Luca Casarini ha affrontato il tema dei carabinieri caduti in Iraq. Ed è stato durissimo. «La tragedia in Iraq - ha esordito - è cominciata quando un'amministrazione fascista come quella americana ha deciso di sganciare tonnellate di bombe e il popolo iracheno è stato massacrato in nome di interessi capitalistici. Il fatto di pensare che truppe di carabinieri da guerra che abbiamo conosciuto anche a Genova come quelle del “Tuscania” e dei gruppi specializzati della Msu (Multinational Specialised Unit) fossero inviate in Iraq a fare la pace e non la guerra è una cosa ipocrita e lì c'è una guerriglia che risponde». Casarini non usa mezzi termini per definire, a modo suo, la missione dei militari italiani. «Non sono andati a portare la pace - dichiara -. Quanto succede è frutto di una decisione lucida del governo italiano che ha deciso di fare carne da cannone, come si diceva una volta, di un po' di persone. Io credo che questa parata di regime in cui tutti si stracciano le vesti sia tutta una fesseria. La guerra è tragica per le vittime. Pensate che subito dopo l'attentato gli americani hanno fatto due raid a Falluja e Mosul facendo numerose vittime irachene. Il problema è che devono andarsene dall'Iraq». Ma almeno la pietà, quella che tutti incondizionatamente hanno espresso in questi giorni, troverà posto nel corteo di no global di oggi per le strade di Parigi? Per quanto lo riguarda, Casarini non tentenna: «Non voglio ricadere nel rituale macabro della pietà. Migliaia di persone muoiono per la guerra, l'umana pietà va ai poveri indifesi che subiscono le politiche assurde di chi manda i soldati». Mentre Casarini parlava a Saint-Denis, fervevano i lavori del Movimento per organizzare una giornata di mobilitazione contro «l'occupazione in Iraq». In serata si è appreso che sarà, in Italia, sabato 22 novembre, ma i particolari si conosceranno soltanto stamattina. Accenti diversi, pur nell'opposizione netta alla missione italiana in Iraq, sono venuti questa mattina in altri dibattiti del Forum Sociale. Alla città delle Scienze della Villette hanno parlato di Iraq e guerra don Luigi Ciotti, presidente di “Libera” e del “Gruppo Abele”, e l'eroe dei no global francesi, Josè Bovè. Dolore profondo e sincero quello di Don Ciotti: «Io mi fermo in silenzio, a riflettere. E per quanto mi riguarda personalmente, a pregare. La vita e la morte camminano insieme. Vorrei abbracciare tutte le famiglie delle vittime. Ma al tempo stesso non vorrei che calasse l'attenzione su tutte le vittime della violenza, tutti gli iracheni morti sotto i bombardamenti o durante l'embargo».

(Tullio Giannotti)


Al lettore le conclusioni del caso...

venerdì 14 novembre 2003

[1698]

E' molto facile aver pietà dei morti,
di coloro che, in vita, la pietà
avrebbe certo potuto salvare.
Una tragedia appena terminata
riceve quell'appaluso
che troppo raramente viene fatto
se la tragedia è in atto.

(di Emily Dickinson, trad. Alessandro Quattrone)

giovedì 13 novembre 2003

Perché non siano persi per sempre

you will suck the life out of me
bury it
I won't let you bury
I won't let you smother it
I won't let you murder it
and our time is running out
(da Time is running out, dei Muse, dal CD Absolution)


Oggi abbiamo saputo che un'altro morto si è aggiunto alla lista di ieri. Oggi ancora molti indossano i vestiti del lutto, ma sotto questi molti non hanno né una S rossa sul petto né un pipistrello nero sul cuore e aspettano solo il momento buono per strappare queste vesti e rimettere quelle di tutti i giorni, quelle pronte a contestare, piuttosto che discutere, proporre.
Oggi è ancora giorno di lutto, e lo sarà per ancora molto, perché il dolore non si può cancellare con pochi giorni; lo si può solo lasciare lì, in un piccolo posto nascosto dentro di noi, mascherarlo ben bene come se fosse sempre carnevale, per evitare di impazzire, per evitare di farsi piegare dal dolore stesso.
E molti già sono pronti a farsi carico di battaglie e idee che non tutti vogliono caricarsi, e molti già chiedono di tirarsi indietro da certe responsabilità, come se aiutare un uomo a difendersi fosse un'azione illegale e immorale.
Ma anche oggi c'è una storia, la storia di un uomo che insegnò a suo figlio a vivere in un mondo fragile e difficile al tempo stesso, che gli disse, con sincerità:
- Hai tutto il diritto di pareggiare i conti. Mi chiedo però se non ci sia un modo migliore per impartirgli una lezione... Una lezione di quelle serie, di quelle che colpiscono le coscienze e non le mascelle. Dandogli una seconda possibilità.
E quest'uomo, orami adulto, non ha fatto altro che dire a se stesso:
- Una seconda possibilità. Ne siamo degni? O siamo forse talmente sprofondati nelle tenebre da non poter discernere un simile dono, nemmeno se posto davanti ai nostri occhi? C'è un solo modo per scoprirlo. Ovvero offrire questo dono... e vedere se qualcuno ha la forza di accettarlo.
Quest'uomo è un giornalista ed un eroe, il suo nome è Clark Kent, Superman.
E se è in nostro potere dare una seconda possibilità a chi ha sbagliato, a chi soffre, a chi ha perso tutto, allora è nostra responsabilità condurlo verso questa seconda possibilità e assicurarci che possa percorrerla nel modo migliore possibile.

(le frasi dette da Johnatan e Clark Kent sono tratte da Il dono, di Joe Kelly, Brandon Badeaux e Mark Morales, trad.Marco Farinelli)

mercoledì 12 novembre 2003

Il dolore e il pianto

declare this an emergency
come on and spread a sense of urgency
and pull us through
and pull us through
and this is the end
and this is the end of the world
(da Apocalypse please, dei Muse, dal CD Absolution)

Oggi è giorno di lutto nazionale. Oggi, in Iraq, a Nassirya, sono morti 16 militari italiani, 4 soldati e 12 carabinieri, e 2 civili, sempre italiani, a causa di un attacco suicida di un terrorista.
Mentre ancora il paese piange la morte di questi nostri eroi, c'è già chi pretende, con urgenza, il ritorno a casa dei nostri militari, perché non era d'accordo con la guerra USA e con il nostro coinvolgimento, sia quando la guerra iniziò sia ora che bisogna lavorare per costruire la pace in un paese distrutto da molte guerre.
Non so se dobbiamo veramente ritornare a casa o è meglio restare lì, ma so che un giorno un ladro passò accanto ad un ragazzo con un costume rosso e blu. Questo ladro era inseguito da una guardia e il ragazzo non fece niente per fermarlo. Perso il ladro, la guardia si fermò e disse al ragazzo:
- Che le succede?? Doveva solo trattenerlo per un minuto!
Il ragazzo allora rispose:
- Scusa amico, ma è il tuo lavoro! Sono stanco di essere preso per fesso... d'ora in poi mi occuperò solo del numero uno... cioé... di me!
Forse dovremmo fare come questo ragazzo e dire che tanto non è nostro compito lasciare lì il nostro esercito per fare da bersaglio agli attacchi terroristici, o potremmo dire che non è con un esercito che si può portare la pace, la cui costruzione è compito degli abitanti dell'Iraq.
Forse tutto ciò è vero, ma è anche vero che dopo alcuni giorni il ladro uccise lo zio del ragazzo, che rimase sconvolto e decise che avrebbe passato la sua vita al servizio della giustizia.
Da allora il ragazzo comprese che da un grande potere derivano grandi responsabilità.
Quel ragazzo era l'Uomo Ragno.

Adesso tutti sono impegnati ad onorare questi eroi che hanno dato la vita per la pace. Adesso i giornalisti sono impegnati a ricordarci la vita di questi uomini che sono morti per la pace. Speriamo di non dimenticarnene mai...

(le frasi dette dalla guardia e dall'Uomo Ragno sono tratte da Spider-Man!, di Stan Lee e Steve Ditko, trad.Francesco Meo e Marco M.Lupoi)

martedì 11 novembre 2003

[870]

Trovare è il primo atto.
Il secondo, perdere.
Terzo, la spedizione
per il vello d'oro.
Quarto, non c'è scoperta.
Quinto, non c'è equipaggio.
Infine, nemmeno il vello d'oro.
Giasone, poi, un'inganno.

(di Emily Dickinson, trad. Alessandro Quattrone)

domenica 9 novembre 2003

Finalmente una fine alla vergogna!

Era il 1997 quando, in Italia, venne edita finalmete una storia di due anni prima in cui il mito di Batman veniva a contatto con il mondo oscuro e terribile della pedofilia e dei "turisti del sesso".
La storia, uscita in due puntate su Play Magazine ##16-17 (ed.Play Press Publishing), era un vero pugno allo stomaco: l'indagine del detective portava alla scoperta di abiezioni e orrori terribili. L'intera storia era un adattamento al romanzo di Andrew Vachss ed era un invito a riflettere su una situazione tollerata dai governi occidentali e spesso incoraggiata da alcuni paesi asiatici che vedevano in questo traffico infame una fonte di ricchezza, pur se alle spalle della popolazione povera e dei propri figli.
Alla fine della storia venivano raccontati alcuni dati e veniva informato il lettore dell'esistenza di un ente no-profit, l'ECPAT, con sede anche in Italia, fortemente impegnato in una campagna innanzitutto di sensibilizzazione dei cittadini e quindi di segnalazione di tutto ciò che non va.
Forse qualcuno ricorderà i timidi tentativi di qualche anno fa con cui il governo cercava di scoraggiare partiche becere come il traffico di materiale pedo-pornografico o i "viaggi del piacere" (una delle mete preferite è sempre stata la Thailandia, per la sua legislazione dalle maglie larghe), ma la situazione è sempre stata difficile. Certo l'Italia qualcosa aveva fatto, come si puà leggere più sotto:

Sono 170 gli Stati (e l'Italia nel 1991) che hanno ratificato la Convenzione sui diritti dell'infanzia. Essa recita, gli artt. 34-35: "Gli Stati parti si impegnano a proteggere il fanciullo contro ogni forma di sfruttamento e violenza sessuale. A tal fine gli Stati parti devono prendere in particolare ogni misura adeguata sul piano nazionale, bilaterale e multilaterale, per prevenire: a) l'induzione o la coercizione di un fanciullo per coinvolgerlo in attività sessuali illecite; b) lo sfruttamento dei fanciulli nella prostituzione o in altre pratiche sessuali illecite; c) lo sfruttamento dei fanciulli in spettacoli e materiali pornografici".
Dopo molti anni di vergogna, alcuni paesi come la Thailandia, le Filippine, lo Sri Lanka, dove il fenomeno é particolarmente esteso, hanno inasprito le pene relative agli abusi sessuali sui minori, mentre altri, come la Germania, la Francia, la Svezia, gli Stati Uniti, l'Australia e la Nuova Zelanda, paesi produttori di turismo sessuale, hanno introdotto nel loro sistema giuridico il principio dell'extraterritorialità del crimine: i loro cittadini possono essere perseguiti per abuso sessuale su minori anche una volta tornati in patria.
Inoltre Germania, Stati Uniti, Canada, Norvegia, Gran Bretagna hanno una nuova legge che persegue, oltre che la produzione e il commercio di materiale pornografico avente i bambini come attori, anche il possesso di detto materiale.


E' però notizia di ieri che finalmente il governo italiano ha deciso di porre un limite alla decenza e, come già Germania, USA, Canada, Norvegia, UK, inasprire le pene nei confronti dei pedofili e degli spacciatori di materiale pedo-pornografico, nonché di perseguire con pene severe anche questi... turisti.
C'è voluto molto tempo e una lunga attesa, ma finalmente anche l'Italia ha preso seriemente atto del problema, proponendo una legge serie che, speriamo, presto diventerà esecutiva. Nel frattempo non possiamo fare altro che tenerci informati e segnalare a chi di dovere tutto ciò che di poco chiaro vediamo e sentiamo intorno a noi e nella rete.

(il testo di cui sopra è stato preso da legge)

giovedì 6 novembre 2003

Bikini

Mamma: BUAAA!
Mafalda
: Cosa'hai mamma? Perché piangi?
Mamma: Perché dall'estate scorsa sono ingrassata e il bikini mi sta malissimo! Snog!
Mafalda
: Io ti direi che mezza umanità non può ingrassare di un grammo perché non ha niente da mangiare... ma tu hai bisogno di consolazione, non di far la figura della scema, vero?
(Quino)

mercoledì 5 novembre 2003

Punti di vista

Punti di vista sono quelli dell'ex calciatore Pasquale Bruno, che dalle pagine de Il Messaggero commenta la sentenza della Cassazione che condanna un calciatore, reo di avere, quasi 10 anni fa (questo è il vero scandalo!), rotto la mascella ad un avversario, in un'azione di gioco, con un calcio (forse il querelante era coricato per terra?):

Mi sarei fatto arrestare però mai avrei rinunciato ad un'entrata a gamba tesa. Il fallo, l'entrata un pò rude sono l'essenza del calcio.

E più sotto dice:

(...) chi pensa di rivolgersi al giudice per far valere le proprie ragioni non merita d'essere chiamato atleta. Lasci lo sport, farà meglio.
Il calcio deve prendere dal rugby cha ha nel suo DNA un codice d'onore non scritto che tutti ripettano. In campo ci si affronta dando sempre il massimo, agonismo giusto per vivere nel modo migliore lo sport, entrate decise dove giganti di più di cento chili si sfidano, lottano e si affrontano senza risparmiarsi. Nessuno ha mai protestato. Poi, alla fine del match, si salutano, si abbracciano e vanno a bere insieme.


Anche perché, aggiungo io, hanno ancora i denti e la mascella a posto!
Forse è più sportivo un atleta che, solo per prendere il pallone, alza il piede all'altezza della testa rispetto a chi ha preso il calcio, con conseguenze anche gravi e che non avrebbe mai pensato di tornare così malamente acciaccato per un semplice gioco, per una semplice partita.
Ma questo è un punto di vista, condivisibile o meno, ma pur sempre un punto di vista e come tale va difeso da attacchi violenti e da interventi a gamba tesa (e volante) perché è nel volo del tacco che sta l'essenza del calcio!
Un altro punto di vista, ancora più estremo, è quello dei terroristo che ieri, giorno della Repubblica, hanno colpito un maresciallo dei carabinieri con un pacco bomba, pensando a se stessi come soldati di una guerra e non come criminali e assassini che colpiscono senza pietà le persone che hanno come unica colpa quella di lavorare per il bene comune (e quindi, per estensione, per il bene di uno stato che loro non rispettano).
Se hanno veramente così poco rispetto per il paese in cui vivono e per la vita delle persone, forse farebbero meglio ad andare in un altro posto, magari proprio nel Sud America di cui parlo nel mio post di ieri, per sapere veramente cosa vuol dire morire per difendere dei giusti (in quel caso) diritti!

e non ti vantare se ci hai perso un fratello
l'amico mio ci ha perso il cervello
(a proposito delle guerre, da ogni adolescenza, dei Tre Allegri Ragazzi Morti, dal CD La Testa Indipendente)

martedì 4 novembre 2003

Colombia...

.... una serie di denunce che accusano la COCA-COLA di Crimini di Lesa Umanità per essere la mandante di politiche persecutorie nei confronti di lavoratori sindacalizzati nelle imprese colombiane.

da Coca Cola in Colombia

*QUALCHE CIFRA...*

Nei soli mesi del 2002 siamo già arrivati a :
65 SINDACALISTI ASSASSINATI
73 SEQUESTRATI e DESAPARECIDOS
39 ATTENTATI

Nel 2001 :
193 SINDACALISTI ASSASSINATI, ma si conoscono almeno 200 esecuzioni che però non rientrano nelle cifre ufficiali;
82 Tra SEQUESTRATI e DESAPARECIDOS, di cui 17 Assassinati - sui loro corpi tracce di torture -, 24 sono stati liberati, gli altri 41 sono ancora sequestrati
30 ATTENTATI
SI STIMA CHE CIRCA 10.000 DIRIGENTI SINDACALI SONO STATI MINACCIATI DAI GRUPPI PARAMILITARI (COME NEL 2000)
Nel 2000
112 - DIRIGENTI SINDACALI ASSASSINATI che rappresentano L' 80% DEI SINDACALISTI COMPLESSIVAMENTE ASSASSINATI NEL MONDO 10.000 - MILITANTI SINDACALI MINACCIATI


Il Sud America in genere è sempre stata terra di conquista facile per gli speculatori (si inizia dai conquistadores spagnoli post-Colombo!) e molte altre volte molti sono stati gli innocenti schiacciati dalla macchina dei corrotti governi di quei paesi (risale a pochi decenni fa la torbida vicenda dei desaparesidos argentini). In Colombia, poi, la situazione è ancora più complessa: le famiglie mafiose legate al traffico di drogra sono praticamente ovunque e questa situazione della Coca Cola non è altro che la punta dell'iceberg di una situazione estremamente complicata. In Colombia, infatti, o per convenienza o per sopravvivenza bisogna essere legati ad una di queste famiglie; l'alternativa, come per i sindacalisti e i lavoratori di cui si parla, è la morte!

lunedì 3 novembre 2003

[308]

Invio due tramonti -
abbiamo gareggiato, il giorno e io -
io ne ho finiti due, e varie stelle -
mentre lui ne allestiva uno soltanto.
Il suo era più grande -
ma, come dicevo ad un amico,
il mio è assai più comodo
da portarsi dietro in una mano.

(di Emily Dickinson, trad. Alessandro Quattrone)

sabato 1 novembre 2003

...e chi lo diventa!

Panoramix: Guardate! I romani rinunciano all'assedio! Per Belenos!!!
Asterix
: Vittoria, per Toutatis!
Obelix
: E tutto ciò per Idefix!
(mentre Idefix si gode il meritato osso)

(da Asterix e Cleopatra, di Goscinny e Uderzo, allegato a Il Giornalino, trad.Marcello Marchesi)

giovedì 30 ottobre 2003

A ognuno il suo... (2)

Persiano: Per Ahura Mazdà, vi regalo un tappeto!
Asterix: Per Toutatis, qua la mano!
(poche vignette più in là)
Sciita: Per la Grande Madre, scappiamo da quei demoni!!

(da Le mille e un'ora di Asterix, di Uderzo, 19° volume dei Classici del Fumetto, trad.Alba Avesini)

mercoledì 29 ottobre 2003

Il Mr.Smith furioso!

Nella puntata del lunedì sera di Porta a Porta, ad un certo punto Mr.Smith prova ad attaccare il papa cercando di citare, da un'edizione economica di Varcare la soglia della speranza, una frase a suo modo offensiva nei confronti dell'Islam. Vespa, a questo punto, si inalbera e fa interrompere il collegamento con Mr.Smith.
Nella serata successiva (quella di ieri) si presenta alla puntata del Maurizio Costanzo Show e qui, finalmente, si viene a sapere quale genere di offesa arreca il papa nel suddetto libro: l'Islam è una riduzione del messaggio divino rispetto al cristianesimo.
A questo punto vado a controllare la citazione di Mr.Smith direttamente sull'originale:

Chiunque, conoscendo l'Antico e il Nuovo Testamento, legga il Corano, vede con chiarezza il processo di riduzione della Divina Rivelazione che in esso s'è compiuto. E' impossibile non notare l'allontanamento da ciò che Dio ha detto di Se stesso, prima nell'Antico Testamento per mezzo dei profeti, e poi in modo definitivo nel Nuovo per mezzo del Suo Figlio. Tutta questa ricchezza dell'autorivelazione di Dio, che costituisce il patrimonio dell'Antico e del Nuovo Testamento, nell'islamismo è stata di fatto accantonata.

E più avanti scrive:

L'islamismo non è una religione di redenzione. Non vi è spazio in esso per la Croce e la Risurrezione. Viene menzionato Gesù, ma solo come profeta in preparazione dell'ultimo profeta, Maometto. E' ricordata anche Maria, Sua Madre verginale, ma è completamente assente il dramma della redenzione. Perciò non soltanto la teologia, ma anche l'antropologia dell'Islam è molto distante da quella cristiana.

Citato nella sua interezza, il discorso non ha più i toni di un'offesa, come la singola frase (l'Islam è una riduzione della Divina Rivelazione) può far sembrare (ma se il papa, il massimo esponente del mondo cattolico, non fosse convinto di ciò, non potrebbe più nemmeno essere considerato cristiano!), ma semplicemente di un confronto tra Islam e Cristianesimo in cui, ovviamente, quest'ultimo ha una parte più forte e importante del primo. Inoltre Mr.Smith dimentica di dire che nelle righe successive il papa loda e prende a modello la fede dei musulmani e il loro modo di dimostrarla, asserendo anche che merita tanto rispetto, quello stesso che, a quanto pare, sembra mancare a Mr.Smith.

A ognuno il suo... (1)

Asterix: Siamo qui per la volontà di Cleopatra e non ce ne andremo che a lavoro terminato, per Toutatis!
Chorus
: Ve ne pentirete, per Jupiter!
Numerobis: Che fare, per Iside?
Asterix: Costruiremo delle difese, per Belenos!
Paronamix: Ben detto! Per Belisama!
(alcune pagine più tardi)
Cleopatra: Ah, non la passerà liscia, Giulio Cesare è un cattivo giocatore, per Iside! Mi occuperò io di tutto, per Ammon e per Elios!

(da Asterix e Cleopatra, di Goscinny e Uderzo, allegato a Il Giornalino, trad.Marcello Marchesi)

martedì 28 ottobre 2003

Mr.Smith va a Porta a Porta!

Ieri, in seconda serata su RaiUno, nella trasmissione di Bruno Vespa è stato ospite il nostro Mr.Smith, l'italiano di fede musulmana che ha fatto ricorso al tribunale per far togliere il crocifisso dai muri della scuola dove vanno a studiare i suoi figli. La piccola comunità del paese in cui vive è pronta a dare battaglia a Mr.Smith, il quale ad una precisa domanda di Vespa (I suoi figli sono stati turbati dalla presenza del crocifisso? - queste, più o meno, le parole del giornalista), risponde che la sua battaglia non si basa solo sul fastidio. Infatti aveva chiesto e ottenuto la possibilità di appendere un simbolo islamico al muro, simbolo che poi è stato rimosso.
Sono molti coloro che sono d'accordo con Mr.Smith nel voler rimuovere il simbolo cattolico dalle scuole, per dimostrare anche con questo particolare la laicità dello stato e la libertà di culto nel nostro paese, ma penso che pochi lo farebbero per una semplice ripicca, perché ai miei occhi questo sembra: tu mi togli un simbolo, e allora io faccio in modo che neanche il tuo sia visibile ai miei occhi!
Questa vicenda, comunque, dimostra quanto l'uomo moderno abbia dimenticato la forza dei... simboli: molti, infatti, difendono il crocifisso non per le sue valenze religiose, ma per quelle storico-culturali. Siamo assolutamente d'accordo, infatti, che buona parte dell'arte del nostro paese (e dell'Europa intera) è stata generata da secoli di influenza cristiana, ma allora mi chiedo perché non ricordare l'influenza che i latini ebbero su tutta l'Europa appendendo anche l'aquila dell'Impero Romano! Forse questa è una forzatura un pò eccessiva, ma mi serve per dire che, tra il suo valore storico-culturale (legato anche alle molte stragi fatte in nome della fede - stragi che accomunano molte religioni tra loro) e quello più puramente religioso, preferisco difendere la croce cristiana per il suo valore simbolico legato alla fede.
Infatti, credenti o no, la croce, come molti e molti altri simboli religiosi del mondo, porta con sé non il solo significato di Gesù=Dio, ma molti altri significati simbolici che spesso abbiamo perso e che, spero, questa vicenda contribuisca, un pò, a farci recuperare.
E andrebbe recuperato anche un significato più ampio dell'ora di religione, che dovrebbe diventare non tanto uno studio della religione cattolica o solo della religione in generale, ma soprattutto uno studio dei simboli e dei loro significati e di tutti quegli insegnamenti comuni che sono la base per tutti gli uomini nel loro percorso di avvicinamento a Dio.

(vedi anche la [185])

lunedì 27 ottobre 2003

Mr.Smith vince la guerra!

E Mr.Smith Adel sembra che ci sia riuscito!
Dopo una lunga e incredibile battaglia sembra vicino alla possibilità di poter togliere il crocifisso dalla scuola dove vanno i suoi figli, sembra ormai vicino a vincere una battaglia di principio, per la libertà di culto e di religione, perché il crocifisso affisso ai muri lo impedisce!
La cosa più incredibile è che quel simbolo non gli dice niente, ma gli dà fastidio se è appeso al muro; e sembra che dia fastidio anche ai suoi figli (che spero avranno, in futuro, la libertà di decidere come pensare e come credere).
Non so se la sua battaglia sia da considerare giusta o meno, ma non sarebbe molto più rispettoso verso le altre religioni mettere sui muri gli altri simboli, piuttosto che togliere quello cristiano, soprattutto perché Mr.Smith credo che si sarebbe rivoltato contro un cristiano che chiedeva di togliere dai muri i simboli islamici da una scuola araba.
Spero che mi smentisca con i fatti e le azioni.

domenica 26 ottobre 2003

Separati in casa

In un piccolo villaggio della Gallia, simile a quello di Asterix, sembrerebbe tutto tranquillo se non fosse che vi accadono cose piuttosto strane: un largo fossato, infatti, divide il villaggio in due metà, una inaccessibile all'altra.
Giradix è il capo della metà sinistra del villaggio...

Giradix: Checché ne pensino quelli di fronte, sono io il capo indiscusso del villaggio!
Segregazionix è il capo della metà destra del villaggio...
Segregazionix: Il villaggio sono io!
Per far fronte alla situazione sono state adottate delle soluzioni pratiche, ma gli abitanti delle due metà ostentano di continuo la loro antipatia.
Solo i bambini sanno trarre vantaggi dalla complicata situazione.
Nella capanna del capo Giradix...

Comix: Padre! Questa situazione non può continuare: il fossato è un disonore per il villaggio!
Giradix: Comix, figlio mio! E' colpa mia? Quel traditore di Segregazionix ha vilmente pagato alcuni elettori per avere i loro voti!
Con l'aiuto di Acidonitrix, suo complice, ha avuto perfino la sfacciataggine di farsi votare da cittadini ancora in fasce!
E nella capanna del capo Segregazionix...
Fanzine: Oh, padre, ricordati di com'era felice il nostro villaggio al tempo del nostro unico capo Asmatix!
Segregazionix: Eh! Già! Quel vecchio pirata di Asmatix, che si dava tante arie, scappò coi soldi delle imposte del villaggio!
In realtà la colpa è tutta del maledetto Giradix: ha rubato i voti che spettavano a me di diritto! Ha perfino promesso ai suoi elettori lo S.M.I.G.: Sesterzio Minimo d'Interesse Gallico, che non vuol dire niente, ma quegli imbecilli ci sono cascati!

(da Asterix e il grande fossato, di Uderzo, 19° volume dei Classici del Fumetto, trad.Alba Avesini)

(su tutti i giornali oggi compare la notizia che il governo di Israele ha deciso di continuare a costruire muri per proteggere gli insediamenti coloniali. Anche se di protezione, i muri restano pur sempre muri e sono il sintomo di uno scarso dialogo tra le parti avverse)

sabato 25 ottobre 2003

Topolino 2500!

cover Topolino#2500


E Topolino libretto è finalmente arrivato a 2500 numeri!
Il numero speciale che la redazione Disney ha realizzato è particolare sin dalla copertina: un cartoncino duro che dà a questo numero un vero aspetto da libretto. E Topolino e Paperino che salutano sorridenti i lettori!!
All'interno ci sono sette storie e tre ciak, ovvero ministorie da una pagina, e tutte con un unico denominatore comune: il 2500. Si va dallo zione che deve festeggiare il 2500.mo fantastiliardo, fino ai Bassotti con il tentativo di furto 2500, senza dimenticare Topolino e Pippo bloccati nella... 25.ma ora! (alle 25:00, cioé)

Il tutto concluso da una corsa di 2500 metri. Alla fine un pò tutti i personaggi Disney (non come nel caso di Topolino 2000, ma quasi) compaiono sulle pagine di questo numero di Topolino, dando, così, inizio ai festeggiamenti del 75° anniversario del topo più famoso del mondo, che culmineranno proprio il mese prossimo con uno speciale che è già stato annunciato.
Doppi auguri, quindi, a Topolino!!!

venerdì 24 ottobre 2003

Legittimo sospetto

Grace: I buoni vanno in paradiso.
Anne: Ma chi sono i buoni?

(-più o meno- dal film The Others, di Alejandro Amenabar)

Anche un film dell'orrore è qualcosa di più di semplice intrattenimento...

giovedì 23 ottobre 2003

La cosa importante

L'importante è che non avvizzisca il cervello! Molti grandi uomini erano ancora attivi a novant'anni! E sapete perché erano rimasti giovani? Perché avevano ancora dei sogni da realizzare!
Voi, giovani "zucchevuote", dovreste vergognarvi! La qualità della vostra vita dipende da ciò che farete! Gli unici limiti alle avventure sono i limiti della vostra immaginazione!

(Zio Paperone, da D.U.C.K. - La saga di Paperon de Paperoni - capitolo 12: Il papero più ricco del mondo, by Don Rosa)

(Vedi anche [1376])

lunedì 20 ottobre 2003

Per non avere la memoria corta...

(questo episodio è tratto dalla storia che il padre del protagonista, pittore nell'Austria del 1910, di Verso la tempesta racconta al figlio:)

Austriaco: Klimit ingrassa sul decadente edonismo ebraico! ... è sotto gli occhi di tutti! Credetemi... l'autentica purezza razziale germanica... di cui tutti gli austriaci sono partecipi... è in pericolo!!! Guardate a nord!! In Germania! Già un'autentica coscienza ariana si sta risvegliando! E' nell'aria... ma grazie al cielo, qui, a Vienna, ancora c'è chi difende la nostra vera cultura! I nostri valori! Come il nostro Shmuel... che nelle chiese dà forma ai simboli fondamentali della nostra religione!
Shmuel (il padre di Willie): Dunque... lei trova che il mio lavoro rifletta la nostra cultura... la cultura tedesca... come rappresentata dai simboli della chiesa?
Austriaco: Esattamente, ragazzo mio!!
Shmuel: Bé... è davvero bizzarro!
Austriaco: Perché?
Shmuel: Perché io sono ebreo
E l'austriaco, con la coda tra le gambe, se ne va profondamente contrariato!

(da Verso la tempesta di Will Eisner, ed.Puntozero, trad. Andrea Plazzi)

sabato 18 ottobre 2003

Storie

Un giorno, dopo che ormai tutti nella "camera delle docce" erano morti, si sentì il vagito di un bambino. Il neonato di una delle donne, finito sotto il corpo della madre, non riusciva più a succhiare il latte dal suo seno e, così, aveva iniziato a piangere (come tutti sanno i bambini stanno buoni e zitti finché hanno da mangiare). Il bambino venne, quindi, portato da un ufficiale delle SS. Bisogna sapere che, dopo ogni "doccia", si controllava sempre se c'erano dei sopravvissuti, che poi venivano prontamente giustiziati. E così fu fatto con quel bambino.
Da allora l'ufficiale, per non sporcare la sua uniforme con il sangue e la materia cerebrale, sostituì la sua pistola con un fucile ad aria compressa.


Questa storia è la ricostruzione di quanto ho sentito, nella notte del 16 Ottobre allo speciale del Maurizio Costanzo Show, trasmesso da Auschwitz, narrato da uno dei sopravvissuti al terribile campo di concentramento.
Con Costanzo, a parlare con i vari intervistati, c'era anche una ragazza in rappresentanza della generazione attuale, che ha il dovere di ascoltare queste storie e non dimenticare mai.
Un'altra storia, questa molto più recente, di sfruttamento e violenza si è conclusa proprio l'altro ieri a Cosenza. Questo uno dei racconti:

Ho dormito a Santa Chiara di Quattromiglia insieme a mia nonna che ha 65 anni, un bambino di due anni, una bambina di un anno e un bambino di undici. Non sono miei fratelli, ma solo parenti. Mi alzavo la mattina e mi preparavo per andare a chiedere l'elemosina. Io però tante volte dicevo a mia nonna che volevo andare a scuola, ma lei non voleva. Io le avevo detto che sarei andato via un giorno o l'altro, ma lei rispondeva: "fai quello che ti pare, basta che mi porti i soldi, tanto ti trovo". Di solito le portavo 35 euro ma se qualche volta avevo guadagnato di meno o poco, mia nonna mi picchiava. Due o tre volte non sono andato perché stavo male, avevo la febbre, allora la nonna mi picchiava e diceva che quando guarivo dovevo portarle il doppio...

Questo estratto, dall'articolo apparso su La Gazzetta del Sud a firma di Arcangelo Badolati, ci fa conoscere quanto, ancora ai giorni nostri, sono molti, soprattutto bambini, a soffrire per le violenze e la brama di potere e denaro di pochi. La nonna del racconto e l'ufficiale delle SS hanno in comune proprio un desiderio simile che per la prima la porta a volere sempre più soldi dai suoi giovani schiavi e per il secondo a tenere in considerazione la sua divisa molto più della vita umana: in entrambi i casi è proprio la vita e il nostro essere uomini ad essere calpestato e messo in discussione.

(nota finale: la trasmissione di Costanzo è stato l'unico speciale dedicato alla ricorrenza, contro l'unica notizia che, probabilmente ad ogni TG -io l'ho sentita solo al TG2 delle 13:00-, è passata nella giornata: la presenza di Ciampi alle cerimonie di commemorazione tenutesi a Roma. Lo stesso Porta a Porta ha preferito, considerando che ieri, venerdì, non sarebbe andato in onda, parlare della fiction su Madre Teresa di Calcutta che RaiUno presenterà a breve: certo hanno parlato anche di questa santa donna, ma lo si poteva fare anche nel corso della settimana, considerando l'importante - almeno quanto i 25 anni di pontificato di Giovanni Paolo II - ricorrenza del giovedì. O forse era stato programmato così perché ne avrebbe dovuto parlare il sospeso Minoli! Evviva la libertà di stampa e di parola!)

Colori?

Ieri mattina, in una fumetteria della mia città, sono riuscito a recuperare un fumetto, edito nel lontano 1996, dall'allora Marvel Italia (oggi Panini Comics) dal titolo Johnny Blaze - Prima missione.
Nel tipico formato bonelliano, presenta, in bianco e nero, una miniserie dedicata all'uomo che, per molti anni, ha diviso il suo corpo con Ghost, il cacciatore di anime malvage.
I credits della miniserie sono stati messi in fondo all'albo, all'ultima pagina, e sono stati accreditati, oltre che i testi e i disegni, anche i fantastici colori dell'albo in bianco e nero che ho tra le mani!

venerdì 17 ottobre 2003

[1376]

I sogni sono doni evanescenti,
ci arricchiscono solo per un'ora,
poi ci buttano - noi tornati poveri -
fuori dalla purpurea porta,
nel recinto freddo e umido
in cui stavamo prima.

(di Emily Dickinson, trad. Alessandro Quattrone)

(Vedi anche Sogni)

giovedì 16 ottobre 2003

16 Ottobre 1943

60 anni indietro nel tempo, partendo da oggi. Con l'aiuto della nostra polizia, le SS tedesche operano, dopo averli ingannati, un restrellamento di ebrei nella nostra capitale. Nonostante molti riuscirono, spesso per caso, a trovare la salvezza fuori città o in casa di amici cattolici, oltre 1000 persone vennero catturate e condotte ad Auschwitz.
60 anni indietro nel tempo, partendo da oggi. Una pagina della storia italiana oscura e terribile, che non deve essere dimenticata, per far sì che non si ripeta più, per tenere desta l'attenzione.
60 anni sono passati da allora. Oggi è proprio quel giorno, il giorno per ricordare, lo stesso giorno dei 25 anni di pontificato dell'attuale papa Giovanni Paolo II. Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi è riuscito a combinare i due impegni, facendo gli auguri al papa per questa sua importante ricorrenza e presenziando, oggi, ad alcune importanti cerimonie per ricordare quello che accadde 60 anni fa.
Proprio come ci ricorda un articolo postato dalla redazione di Menorah giusto nella mattinata di ieri:

Nell'ottobre del 1938 il governo fascista italiano accetta l'ideologia della razza, già enunciata dal regime nazista di Hitler con le leggi di Norimberga del 1935, e promulga le leggi razziali.
Per gli ebrei italiani comincia un momento terribile, di discriminazione e esclusione dalla vita pubblica. Anche in Italia inizia la persecuzione e la caccia agli ebrei.
La notte del 16 ottobre 1943, un sabato di festa, le SS naziste fanno irruzione innanzitutto nel quartiere ebraico di Roma e in altre case abitate da ebrei. Vengono catturati 1022 ebrei romani. Sono portati per due giorni al Collegio militare in via della Lungara, a Trastevere. Da lì cominciano la lunga strada che li porterà in treno ad Auschwitz attraverso un viaggio terribile di 5 giorni.
La grande razzia nel vecchio Ghetto di Roma cominciò attorno alle 5,30 del 16 ottobre 1943. Oltre cento tedeschi armati di mitra circondarono il quartiere ebraico. Contemporaneamente altri duecento militari si distribuirono nelle 26 zone operative in cui il Comando tedesco aveva diviso la città alla ricerca di altre vittime. Quando il gigantesco rastrellamento si concluse erano stati catturati 1022 ebrei romani.
Due giorni dopo in 18 vagoni piombati furono tutti trasferiti ad Auschwitz. Tutti gli altri 1066 sono morti in gran parte appena arrivati, nelle camere a gas. Nessuno degli oltre duecento bambini è sopravvissuto
All'arrivo, sotto la direzione del dottor Mengele cominciò la selezione: i bambini, i vecchi, i malati e coloro che avevano un aspetto debole furono separati e portati subito a morire nelle camere a gas. Erano circa 500. Poi ci fu un'altra selezione, che risparmiò solo 149 uomini e 47 donne, reputati atti al lavoro. Furono mandati ai lavori forzati. Degli ebrei razziati il 16 ottobre ne tornano solo 15, 14 uomini e una donna, Settimia Spizzichino. Nessuno degli oltre 200 bambini ritornò.
Nell'olocausto, lo sterminio degli ebrei d'Europa, morirono circa 6.000.000 di ebrei, 3.000.000 in Polonia su una popolazione ebraica di 3.500.000, 1.600.000 in Russia su una popolazione di 3.000.000. In tutto gli ebrei italiani deportati furono 7.500, di cui ne tornarono in 60.
A sessant'anni di distanza una serie di manifestazioni si terrà sui luoghi che videro quell’orrore : (ieri) sera 15 ottobre presso la Sinagoga Luca Zingaretti legge 16 ottobre 1943, il racconto del rastrellamento scritto da Giacomo De Benedetti.
(Questa) il Presidente Ciampi e il sindaco di Roma Veltroni (deporranno) una corona d’alloro sulla piazza del ghetto intitolata a quella giornata.
Sempre (oggi viene) inaugurata nel municipio XI una scuola a Settimia Spizzichino.


Mentre oggi tutti sembrano impegnati a festeggiare i 25 anni di pontificato di Giovanni Paolo II, ricordiamo, anche solo in un piccolo angolo del nostro cuore, quel terribile giorno, per non dimenticare mai!
Per approfondire potete andare su Chabad.it e da qui iniziare un interessantissimo percorso tra i molti siti ebraici in italiano (e non) presenti in rete e che, in questo periodo, stanno facendo gli auguri di un buon anno ebraico a tutti i visitatori, qualunque sia la loro fede.

(nota: ho adattato l'articolo alla giornata di oggi. Le parti adattate sono racchiuse dalle parentesi tonde)

mercoledì 15 ottobre 2003

60 anni... e se li porta bene!

Sull'ultimo Zio Paperone (#169 di Ottobre), vengono festeggiati i 60 anni (editoriali) di Nonna Papera!
Infatti la nonna di Paperino (la madre del padre) ha esordito nelle strisce dei quotidiani il 27 settembre 1943 ad opera del grande Al Taliaferro, il cartoonist che per primo ha fatto esordire Paperino nei fumetti. In questo numero, però, viene anche festeggiato il compleanno "vero": nella storia Il compleanno di Nonna Papera, disegnata da Riley Thomson, veniamo a sapere che Elvira Coot (questo il nome completo), detta anche Abigail, è nata proprio nel mese di Ottobre.
Oltre al compleanno di Nonna Papera, su questo numero, prosegue, con il 5.o capitolo, la saga di Byron Erickson e Giorgio Cavazzano, Dragon Lords con Fuga da Morg; inoltre è presente in sommario una bella storia di Marco Rota, La coppa aerea di Paperopoli, e l'ennesima impresa di Paperoga, Paperoga e la "pedagogia progressiva", dei grandi Dick Kinney e Al Hubbard.
Le altre storie spero vogliate scoprirle da soli!

martedì 14 ottobre 2003

[1397]

Le strade sembravano correre,
poi si fermavano.
Tutto ciò che vedevamo alla finestra era un'eclissi.
Tutto ciò che sentivamo era sgomento.
Di lì a poco uscì il più audace dal rifugio
per vedere se il Tempo c'era ancora.
Nel suo grembiule d'opale la Natura
impastava un'aria nuova.

(di Emily Dickinson, trad. Alessandro Quattrone)

lunedì 13 ottobre 2003

Hanno stoppato il Grillo...

...al 4.o posto del mondiale di Hamilton.
Paolo Bettini non è riuscito a coronare il suo (e nostro) sogno di diventare quest'anno campione del mondo; il titolo, infatti, è andato ad Astarloa, il 3.o spagnolo a vincere il mondiale (gli altri 3 sono stati di Olano e Freire 2 volte).
La corsa è stata condotta in maniera magistrale dalla nostra squadra e solo un errore, se proprio dobbiamo trovarlo, è stato fatto: lascire solo Bettini nell'azione decisiva, perché era evidente che il nostro Paolino sarebbe stato il più controllato nel finale.
Per il resto, l'unica grande delusione è stata aver concluso tutte le manifestazioni senza medaglie (non succedeva dal 1974, se ho letto bene gli articoli questa mattina, sempre in Canada, ma a Montreal): speriamo di rifarci l'anno prossimo, in casa, a Verona!

domenica 12 ottobre 2003

La Lega o la Leggenda? Eroi o Supereroi?

Su ABC #13, di prossima, si spera, uscita, inizieranno ad essere serializzate le avventure della seconda serie della Lega degli Straordinari Gentiluomini, che proprio in questo periodo invadono i cinema della nostra bella Italia con una riduzione cinematografica dal titolo: La leggenda degli Uomini Straordinari!
Vorrei tanto sapere chi ha avuto la bella idea di tradurre in questo modo il titolo del film (ma Leonardo Rizzi, il traduttore dei fumetti di Moore in Italia, è stato contattato?), ma a parte questo volevo porre l'attenzione sul manifesto italiano che, oggi, ho avuto modo di vedere sul giornale; in fondo, infatti, viene fatto suppore al povero cine-fun che si appresta ad entrare nella sala che i protagonisti del film abbiano tutti dei poteri che li rendono più dei Supereroi e non degli eroi che sventano, agli ordini di Sua Maestà, minacce contro l'Inghilterra e il mondo intero.
In effetti, nel gruppo, gli unici che hanno dei poteri sono L'Uomo Invisibile (e chi ha letto il volume della Magic Press che raccoglieva la prima serie può capirmi quando dico che non era molto utile al film, per quel che riguarda la censura, ridurre questa prima avventura!) e il dott.Jekil (quello che si trasforma in Mr.Hide, per intenderci), mentre il resto del gruppo non ha dei veri poteri, a parte l'ingegno e la non trascurabile esperienza in avventure strane e incredibili.
Un grazie a Moore (e O'Neil che ne ha disegnato l'opera) per ognuna delle sue opere, iniziando proprio dalla Lega, e per tutte quelle serie che ci ha regalato in questi anni, le cui ultime possono essere lette sull'antologico ABC, sempre della Magic Press!
Per info sul film, il sito ufficiale è The League of Extraordinary Gentlemen.

Ancora lì, sul tetto del mondo!

L'ultima gara del mondiale di Formula1 si conclude in gloria per la Ferrari: Rubens Barrichelo vince il GP del Giappone (circuito di Suzuka), mentre Schumacher, con l'8.o posto (partito 14.mo e finito anche ultimo a causa di una toccata con il rientrante Sato) vince il suo 6.o (4.o consecutivo) titolo mondiale. Infine la Ferrari ottiene il 5.o titolo costruttori (il più importante) consecutivo: non si poteva chiedere di meglio!
La gara è stata emozionante: su una pista umida gli pneumatici Micheline avevano dato a Montoya, nei primi giri della gara, un buon vantaggio che aveva di poco superato i 4 secondi. Poi, poco prima della rottura del colombiano, Barrichello aveva iniziato il suo recupero che, molto probabilmente, avrebbe portato ad una lotta per la vittoria in pista. Mentre il solo che, dietro, riusciva a tenere, almeno fino al 1.o pit stop, il ritmo del brasiliano era Alonso, dopo la sua uscita, anche lui per guasto meccanico, non c'è stato nessun altro in grado di impensierire il dominio di Barrichello, che ha gestito la gara fino alla meritatissima vittoria finale. Il podio è stato, quindi, completato da Raikkonen e Culthard, i due piloti McLaren.
Nelle retrovie, intanto, Schumacher ha lottato con tutte le sue forze per arrivare almeno all'8.o posto, difeso con i denti dai ripetuti attacchi del fratello Ralf, con cui hanno poi avuto un lieve scontro in cui il secondo ha avuto la peggio. L'uscita, per cambiare il musetto, del tedesco della Williams ha quindi dato a Schumi la possibilità di gestire gli ultimi giri fino all'apoteosi finale e al suo 6.o titolo piloti.
Questa stagione, appena conclusa, riserva per la prossima ottimi spunti di riflessione, iniziando dalla Williams che avrà l'arduo compito di riconfermarsi come prima sfidante della Rossa, che a sua volta dovrà dimostrare di non volersi accontentare. Nel mezzo la McLaren, chiamata a realizzare finalmente una macchina competitiva (e possibilmente ad iniziare con una nuova vettura la prossima stagione per non perdere troppo terreno, considerando che le nuove regole ormai saranno state assimilate da tutti), senza dimenticare la Reanult che, con Alonso e Trulli, sicuramente, proverà ad inserirsi almeno nel discorso della vittoria parziale.
Tra le piccole potrebbero avere un ruolo importante la Sauber, che finalmente potrà disporre degli stessi motori della Ferrari (e non di quelli della stagione precedente), cui unirà l'avveniristica galleria del vento, e la BAR, dove la Honda sicuramente si impegnerà di più nella produzione di motori affidabili e performanti. Non dimentichiamoci, poi, che la Bridgestone dovrà recuperare il distacco che ha nei confronti degli pneumatici francesi.
Tutti questi elementi dovrebbero contribuire, in peso diverso, alla prossima stagione (anno 2004), sperando che la Ferrari e i piloti italiani (Fisichella sulla Sauber e Trulli con la Reanult) continuino a vincere e divertire.

(nota di colore: la nazionale di calcio ha vinto, ieri sera, contro l'Azerbaigian per 4-0, ottenendo la qualificazione diretta a Portogallo 2004)
(2.a nota di colore: sempre questa mattina -ora italiana- Valentino Rossi ha vinto il suo 3.o moto-mondiale consecutivo nella classe maggiore: il suo numero era ancora il 46 e, purtroppo, penso che resterà lo stesso anche per la prossima stagione. Speriamo in una SuperDucati e in un grande Capirossi, per la prossima stagione, per rivedere un 1 su una moto guidata da un pilota italiano)

sabato 11 ottobre 2003

Centro Recupero Fauna Selvatica

Sull'ultimo numero di Topolino, il 2498, c'è un bel servizio di Emilio Nessi sul Centro Recupero Fauna Selvatica di Belpasso (Ct), dove un gruppo di volontari aiutano gli animali in difficoltà, prestando loro soccorso e aiuto e, non appena sono sicuri che questi nostri amici sono pronti ad affrontare nuovamente le difficoltà del loro habitat, li lasciano liberi di esprimere la loro natura così come hanno sempre fatto.
Al link di sopra che vi ho segnalato, potrete trovare alcune informazioni sul Centro, corredate da alcune foto.