Dopo la pubblicazione del dossier dedicato alle comete, utile come base di partenza per affrontare il tema, oggi pubblico una versione in italiano, leggermente rivista, di una bozza di articolo (diciamo così) riguardante il lavoro da instructional designer per le Olimpiadi Italiane dell'Astronomia.
Le
Olimpiadi dell'Astronomia sono una competizione cui partecipano gli studenti delle scuole superiori italiane, suddivisi in due categorie (per l'edizione 2014 i
junior sono i nati tra il 1999 e il 2000 e i
senior tra il 1997 e il 1998). L'iniziativa rientra nei programmi del MIUR per la valorizzazione delle eccellenze scolastiche: i vincitori hanno, infatti, diritto a borse di studio, mentre la vittoria (sia nazionale che interregionale) va a costituire parte del curriculum studentesco.
Chi vince le Olimpiadi (5 studenti per categoria) è insignito della
Medaglia "Margherita Hack". I 3 migliori junior e i 2 migliori senior parteciperanno, a spese dell'organizzazione, alle Olimpiadi Internazionali, nel settembre 2014.
La selezione dei ragazzi avviene attraverso una preselezione, che implica l'invio di un elaborato su un tema astronomico proposto dal comitato olimpico. A questa prima fase seguirà una gara interregionale, costituita da una prova scritta di 2.5 ore su problemi astronomici (la sede per la Lombardia è l'osservatorio di Brera, a Milano, che è anche sede della presidenza del Comitato Olimpico Italiano), e infine una gara nazionale: due prove, una teorica, l'altra di conoscenza del cielo. Per l'edizione 2014 la finale si svolgerà a Siracusa, dal 12 al 14 aprile. I vincitori, come detto, andranno alle Olimpiadi Internazionali, cui verranno ulteriormente preparati grazie a uno stage estivo di alcuni giorni.
Tutto questo per quel che c'era fino ad ora. Quel che ora c'è e che si vorrebbe introdurre nelle scuole (principalmente licei scientifici, ovviamente, ma qualunque scuola superiore che pensa di poter essere interessata non verrà certo esclusa!) è la piattaforma didattica
on-line che ho sviluppato negli ultimi anni per conto del
Comitato Olimpico italiano presieduto da
Stefano Sandrelli.
Il primo passo nella costruzione di una piattaforma di questo genere è sicuramente la scelta del
software da utilizzare. La scelta cadde subito su Moodle, per vari motivi:
- il sistema open più diffuso tra le istituzioni(1);
- l'ampia gamma di strumenti di insegnamento messi a disposizione;
- una buona integrazione con gli SCORM(7), lo standard più utilizzato per i learning object.
La scelta, ultimamente, era stata messa in discussione, e ho pensato di valutare altri sistemi, ovviamente tra le soluzioni più economiche. Strumenti che potrebbero essere utilizzati sono ad esempio
Wordpress, che permetterebbe di fare un lavoro professionale anche per quel che riguarda la grafica, o
Joomla. Mentre però il primo per essere all'altezza di Moodle ha bisogno di una serie di
plugin molti dei quali a pagamento, Joomla può essere più che un'alternativa una integrazione a Moodle, fornendogli una interfaccia
web meno spartana di quella che è installata di
default. Ad ogni modo Moodle continua a essere il sistema più affidabile in circolazione per strumenti di questo genere, detti
course managment system. Moodle, il cui acronimo sta per
Modular Object-Oriented Dynamic Learning Environment(5), è stato ideato da
Martin Dougiamas per realizzare il corso
on-line Constructivism di
Peter C. Taylor(2, 3).
Fondamentalmente Moodle è un ambiente strutturato in blocchi, suddivisi in due grandi gruppi (
risorse e
attività) che rispondono alle due esigenze primarie della didattica: la trasmissione delle conoscenze, fatta attraverso pagine
web e
learning object, ad esempio, e la verifica dell'apprendimento, fatta attraverso test a scelta multipla o quiz. E' inoltre possibile utilizzare anche altri strumenti come la
chat, una
wiki interna (che personalmente reputo mal fatta: molto più utile, in questo senso, sarebbe crearne una esterna utilizzando uno dei tanti
software presenti in rete), un forum. Inoltre presenta anche un'amministrazione degli utenti abbastanza varia e flessibile, andando dagli ospiti agli insegnanti creatori di corsi.
Prima di vedere come ho utilizzato Moodle per le Olimpiadi dell'Astronomia, cerchiamo di capire come, innanzitutto, la tecnologia digitale sia entrata nella fisica e in particolare nella didattica. Secondo Chonacky
(6) questa storia inizia sin dagli anni Settanta del XX secolo per poi ottenere un impulso importante con
lo sviluppo del World-Wide Web ad opera di Tim Berners-Lee e Robert Cailliau, che ne compresero immediatamente le potenzialità e l'importanza in fisica. Ovviamente, oltre all'uso della tecnologia digitale nella didattica della fisica sono di pari passo andati anche gli studi sulla sua efficacia, come quello di Kenny
et al.(10), che si sono interessati dell'apprendimento basato sui problemi (
problem based learning, PBL):