
La serie, scritta da Scott Snyder, ormai da diversi anni lo sceneggiatore di Batman, era in un certo senso l'equivalente di Per il domani per il Superman pre-Flashpoint, visto il coinvolgimento di Jim Lee ai disegni. Di fatto è la storia che meglio definisce questo Superman e ne costituisce la vetta narrativa. In particolare Snyder, per definire Superman, mette in campo un confronto serrato con il generale Lane, il padre di Lois, che in un certo senso ricorda molto da vicino il Thunder Ross che tormentava il buon Hulk nelle storie classiche del personaggio. Lane, infatti, rinfaccia all'azzurrone di non avere il coraggio di affrontare situazioni complesse, come deporre un dittatore o porre fine a una guerra sanguinosa.
Superman non ha mai modo di rispondergli direttamente: d'altra parte Snyder mette sulla sua strada un'emergenza dietro l'altra, prima a causa dell'organizzazione terroristica di Ascension che si oppone a La macchina, la struttura militare di tecnologia anti-Superman (ma non solo) gestita da Lane e fondata proprio con l'obiettivo di risolvere le crisi mondiali (e indirizzare il mondo nella direzione preferita dagli Stati Uniti e dallo stesso Lane).
Una risposta indiretta, però, sembra arrivare nel discorso che Supermsan rivolge a Lois nella fortezza della solitudine poco prima di entrare in un'armatura kryptoniana e affrontare gli uomini di Lane giunti fino a lì ad armi spianate. Il buon Clark, infatti, sta prendendo in considerazione quanto gli ha rinfacciato Lane, a dimostrazione che comunque siamo di fronte a un personaggio riflessivo, che pondera le situazioni in cui si trova e le critiche che gli vengono rivole, ma sta per concludere con una frase che, generalmente, lo identifica da sempre:
... ho sempre fatto quel che credevo giusto.D'altra parte sono soprattutto le sue azioni a rispondere a Lane: cerca di farsi trovare pronto a tutte le emergenze possibili, senza rinunciare all'aiuto degli eroi che gli stanno intorno, come Batman e Wonder Woman, o il Wraith creato appositamente da Snyder per Unchained. Quando poi arriva il momento di doversi sacrificare per salvare la Terra da un'invasione aliena, non si tira indietro, prendendosi carico del ruolo di guida, come ci si attenderebbe da lui, tanto che alla fine è proprio Wraith a sacrificarsi al suo posto.
Anche il flashback sulla sua infanzia, disegnato da Dustin Nguyen, ne esplora l'essenza: il piccolo CLark, per proteggere la madre, quasi uccide il vicino di fattoria, così ossessionato dalla sua diversità, dalla sua alienità, da comportarsi come un intollerante qualsiasi. Il pensiero di averne causato la morte, però, ossessiona la sua giovane mente e, alla fine, arriva a salvarlo, nonostante il vicino volesse ucciderlo. Una lezione che in molti dovrebbero apprendere anche oggi.
Ultima osservazione: poco prima di andare nello spazio, con l'idea di volersi sacrificare per la Terra, Superman abbraccia Lois. E' un momento emozionante, una di quelle immagini che FLashpoint aveva cancellato, eliminando non solo il matrimonio tra Lois e Clark, ma persino il loro rapporto intimo. E probabilmente questa assenza è stata uno dei motivi per cui il Superman New 52 non ha mai fatto breccia tra i lettori, visto che gli autori, senza Lois, hanno messo un po' troppo da parte l'umanità di Clark che, nonosante tutto, Snyder è riuscito a far emergere in maniera abbastanza semplice e diretta.
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