
A Owsely subentrò per i tre numeri successivi John Byrne, che propose una saga particolare: The many deaths of the Batman. Nel corso di questi tre episodi Gotham si riempie di cadaveri di uomini con indosso il costume di Batman, alcuni di essi mentre cercano di compiere atti di eroismo. Ovviamente nessuno di loro è Bruce Wayne, ma in ogni caso la caratteristica che maggiormente salta all'occhio in queste storie, così come in quelle firmate da Owsely (e tutte disegnate da Aparo) è quel velo di malinconia che vela Batman nel corso delle pagine, indice di un lutto che non è ancora stato elaborato completamente.
Le prime avvisaglie di quanto la morte di Jason abbia portato al limite Bruce le si hanno con la saga in quattro parti iniziata su Batman #436 e intitolata, secondo me infelicemente, Year 3. A scriverla troviamo Marv Wolfman, colui che, insieme a George Perez, fornì a Dick Grayson la sua nuova identità di Nightwing sulle pagine di Tales of the Teen Titans #44, mentre ai disegni troviamo il muscolare Pat Broderick, scelta abbastanza opportuna visti i toni piuttosto violenti della saga.

Wolfman e Broderick, infatti, non risparmiano al lettore pugni a destra e a manca, denti che volano, sangue che cola dalla bocca e dagli altri tagli che i criminali ricevono da un Batman scatenato che sta cercando di risolvere un caso particolarmente spinoso: un gruppo criminale apparentemente sconosciuto sta facendo strage dei boss malavitosi di Gotham.
La storia, però, che è ambientata all'incirca 12 anni dopo la morte dei genitori di Dick, si intreccia proprio con gli eventi avvenuti sotto al tendone del circo Haly e con le conseguenze dell'arresto di Tony Zucco, il responsabile di quelle uccisioni. Zucco, infatti, sembra vicino a essere rilasciato dalla commissione che ne deve valutare la condotta in carcere. Ed è proprio intorno a questo rilascio che ruotano, in parallelo con le azioni di Batman, i pensieri e le emozioni da un lato di Alfred, che nel corso degli anni ha sempre cercato di perorare la causa contro il rilascio del malavitoso, e di Dick, che nel frattempo scopre del rilascio mentre ricostruisce come un bravo detective le tracce della nuova banda criminale che opera in città.
La storia, infatti, è intimamente legata proprio a Dick Grayson e al suo rapporto con Batman, e per traslato al retaggio di Robin, che si è interrotto per la seconda volta, ma in un modo particolarmente drammatico. In questo modo Wolfman non solo reinterpreta le origini di Robin, aggiungendo dettagli che saranno importanti per la saga successiva, ma pone le basi per affrontare in maniera più diretta il lutto della morte di Jason: in quest'ottica, in effetti, la storia è molto più incentrata su Dick e sulla sua reazione, molto più calma e razionale rispetto a quella viscerale e rabbiosa di Bruce.
Una reazione che, come vedremo presto, era decisamente irrisolta.
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