Stomachion

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martedì 6 febbraio 2024

Rino Gattuso e la mafia che non c'è più

Giulio Cavalli ha pubblicato il 5 febbraio su mastodon un video de La sveglia sul caso dell'estorsione subita dal padre di Gattuso, a Cosenza. Generalmente una cosa del genere l'avrei lasciata sui social, dove ho provveduto al retoot, ma penso che sia importante tenere queste considerazioni il più visibili e facilmente raggiungibili possibile. E non solo perché tutto questo è avvenuto nella mia città di nascita, ma anche perché, come spesso ricorda lo stesso Cavalli, la memoria va esercitata, altrimenti si finisce per crederci, a quel la mafia non esiste più (e sue variazioni).

lunedì 25 novembre 2019

Il coraggio di dire NO

Forse c'entra poco con la giornata di oggi. Forse. Anzi, eliminate il forse e anche il poco. C?entra. Eccome!

martedì 12 febbraio 2019

Gomorra

Recupero un altro dei miei articoli usciti poco più di dieci anni fa su "Schock Addizionali": oggi Gomorra.
Distrutta in Genesi 19, insieme alla più famosa Sodoma, Gomorra è una delle città rase al suolo dal dio biblico a causa della corruzione dei suoi abitanti. Il titolo dell'inchiesta giornalistica di Roberto Saviano sulla camorra e sui suoi rapporti con Napoli e la politica italiana e napoletana non poteva quindi essere più opportuno.
Saviano racconta di come la camorra sia in affari con le locali comunità extracomunitarie, come sia implicata negli affari dell'alta moda e dell'alta finanza, come sia collegata con il problema della spazzatura nel capoluogo campano. Strettamente parlando Saviano non dice nulla di nuovo, raccogliendo in molte parti del suo libro atti giudiziari, inchieste giornalistiche, aggiungendo, comunque, testimonianze di prima mano: d'altra parte stiamo parlando di un'inchiesta giornalistica e non di un romanzo, come spesso viene classificato il poderoso libro di Saviano, parlando del quale spesso si dimentica una delle lezioni più importanti dell'anti-mafia, non lasciare che le attività criminali di mafia, camorra, 'ndrangheta in generale vengano dimenticate.

mercoledì 5 novembre 2008

A colpo sicuro!

Su Calabria Ora di sabato 1 novembre viene pubblicato un estratto dell'intervista radiofonica che Radio 24 ha fatto a Nicola Gratteri, pm del Tribunale di Cosenza. L'estratto esordisce con questa affermazione di Gratteri:
Se si vuole arginare il fenomeno mafioso ci vogliono stomaco, milza e pancreas e bisogna cambiare il codice di procedura penale e l'ordinamento penitenziario, ovviamente nel rispetto della Costituzione.

Altra stoccata in questo senso è:
Una persona condannata per 416 bis sta in carcere al netto 5 anni, questo sistema è ridicolo.

E parlando delle tangenti, dice:
Se un usurato denuncia un usuraio, seguirà una pena talmente ridicola e coi riti alternativi come il rito abbreviato, l'usuraio starà in carcere solo un anno. Dove troviamo il commerciante che verrà a denunciare così? Non c'è un sistema giudiziario serio.

Ciò porta alla memoria le intimidazioni fatte ai danni delle imprese di pompe funebri cosentine un paio di settimane prima del fine settimana dei morti: nessuno ha denunciato nulla, nessuno aveva nulla da dichiarare, e non solo a Cosenza, ma anche a Milano. In un trafiletto passato sotto sinlenzio, infatti, anche nel capoluogo lombardo sono state fatte intimidazioni simili nei modi e nei gesti, creando così l'ennesima, inquietante connessione tra Nord e Sud.
E' poi cronaca recente le notizie sulle ultime intimidazioni fatte ai danni del consigliere di Lamezia, Talarico, dell'Udc, che fanno il paio con quelle subite a Decollatura da Esposito, sempre dello stesso gruppo politico: l'Udc, in questi giorni, sembra sia stato preso di mira con una serie di intimidazioni e attacchi mafiosi da parte delle 'ndrine locali, tanto che ieri Casini ha esortato Maroni, il ministro dell'interno, a intervenire immediatamente. E subito mi è andato il pensiero alla seguente affermazione di Gratteri:
Il Sud viene munto in periodo elettorale e poi chi fa promesse sparisce. Lo Stato, inteso come ministero della Giustizia o degli Interni, si muove solo dopo che la criminalità organizzata è da tre quattro giorni sulle prime pagine dei giornali. Si dice che c'è il problema quando c'è il morto ammazzato per terra, mentre è esattamente il contrario. Le mafie ingrassano quando tutto sembra filare liscio.

E guarda un po', ancora non è intervenuto nessuno...

giovedì 7 agosto 2008

Assedio

In questi giorni di caldo (ed è il primo assedio), un gruppo di criminali, utilizzando l'auto, sta iniziando a sfondare le vetrine dei negozi (o forse si dovrebbe dire ricomincia a sfondare le vetrine, poiché alcuni anni fa ci provarono già una prima volta): hanno iniziato da un negozio di vestiti, ma forse le telecamere esterne a circuito chiuso di una vicina gioielleria sono riuscite a riprendere i ladri (certo: quando si parla di un ricco negozio di vestiti, quando i ladri sono riusciti a portare via una settantina di capi, si parla di rapina, quando invece l'esercizio commerciale è un semplice bar, quando la rapina non va completamente a buon fine - più i danni che il furto - e questo perché la saracinesca è abbassata e la porta montata è ottima, non si può parlare di rapina ma di intimidazione, pur se intimidazione non era!).
E intanto, giusto per non dimenticare che ci sono degli interessi anche nella propria zona, ricominciano le intimidazioni, rivolte in questo caso ai cantieri edili presenti in città. Intimidazioni scoperte dagli investigatori non certo grazie all'aiuto degli... intimiditi, che anzi negano, a quanto pare anche di fronte all'evidenza!
E' così che si fa! Bisogna negare! Anche perché se lo fanno nelle ricche città del nord, come Milano (dove ammettere la presenza della criminalità organizzata, 'ndrangheta in testa, sarebbe come veder crollare completamente la propria economia), perché non dovremmo continuare noi sulla strada dell'omertà, che l'abbiamo inventata, per paura, per servilismo, per chissà cos'altro?

venerdì 4 aprile 2008

La morte non è uguale per tutti

Un uomo viene ucciso con 27 colpi in mezzo alla strada. Se fossimo a Napoli sarebbe un morto di mafia, di camorra, e la notizia sarebbe su tutti i telegiornali, sui giornali nazionali. Se fossimo al nord si potrebbe pensare all'omicidio dell'anno, al caso di primavera.
E purtroppo siamo di fronte ad un omicidio di mafia, di 'ndrangheta, avvenuto al nord, e non in Calabria o in Germania, ma nel nord pulito, libero da mafia, camorra, 'ndrangheta, libero dalla morsa della paura della criminalità organizzata.
Perché solo al sud siamo prigionieri della paura, perché solo al sud le cosche sono presenti e attive: ma se fosse così perché non è il sud ad essere più ricco del nord?
Forse perché al nord si fanno i soldi e al sud si fanno i disperati?
E chi li aiuta in questa meritoria opera di suddivisione delle risorse italiane?

Per approfondire: raccolta di link sulla morte di Rocco Cristello.

lunedì 28 gennaio 2008

Si inizia a veder la luce

Notizia recente l'arresto, legato con l'inchiesta sul delitto Fortugno, di alcuni esponenti di cosche calabresi ed esponenti della politica regionale.
Leggiamo un po' cosa pubblica quest'oggi la Gazzetta del Sud:

'Ndrangheta nella sanità
arrestati anche politici

Un'operazione, chiamata "Onorata Sanita", condotta dai carabinieri di Reggio Calabria stamani ha portato all'arresto di 18 persone.

L'operazione, chiamata "Onorata Sanita", condotta dai carabinieri di Reggio Calabria che stamani ha portato all'arresto di 18 persone, secondo gli investigatori, ha messo in luce gli stretti legami tra ambienti mafiosi e politica e fatto emergere un'ampia rete di meccanismi truffaldini che coinvolgeva dirigenti ed operatori dei servizi sanitari a livello regionale, provinciale e locale.

Attraverso questa rete, secondo l'accusa, venivano condizionate le scelte delle strutture politico-amministrative per favorire attività ed interessi privati.

TRA ARRESTATI ANCHE CONSIGLIERE REGIONALE CREA

C'é anche il consigliere regionale Domenico Crea tra le persone arrestate stamane dai carabinieri a Reggio Calabria nell'ambito dell'operazione chiamata 'Onorata Sanita'. L'operazione ha portato all'arresto complessivamente di 18 persone tra cui Crea, esponenti della cosca Morabito di Africo ed anche persone già coinvolte nell'inchiesta sull'omicidio del vicepresidente del consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno. Nell'ambito delle indagini sull'omicidio Fortugno più volte era emerso anche il nome di Domenico Crea, pur non avendo mai egli avuto nessun coinvolgimento nell'inchiesta. Crea, eletto nel 2005 nelle liste dell'allora Margherita, è subentrato nel consiglio regionale della Calabria dopo la morte di Francesco Fortugno.

ARRESTATI DIRIGENTE REGIONE E DG AZIENDA CATANZARO
Il dirigente vicario del Dipartimento Sanita' della Regione Calabria, Peppino Biamonte, e il direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, Piero Morabito, sono tra le 18 persone arrestate. Biamonte e Morabito, coinvolto nell'inchiesta perché negli anni scorsi era stato direttore generale dell'Azienda sanitaria locale 11 di Reggio Calabria, sono stati posti agli arresti domiciliari.

COINVOLTI GLI ACCUSATI OMICIDIO FORTUGNO

Ci sono anche Alessandro e Giuseppe Marciano', padre e figlio, presunti responsabili dell'omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, fra gli arrestati dell'operazione "Onorata Sanità". Alessandro Marcianò è accusato di essere stato il mandante dell'omicidio di Fortugno, che avrebbe ordinato per consentire a Domenico Crea, anch'egli arrestato nell'operazione della scorsa notte, di subentrare allo stesso Fortugno nel consiglio regionale. Il figlio Giuseppe, invece, avrebbe svolto, sempre secondo l'accusa, il ruolo di mandante e al contempo di esecutore dell'assassinio di Fortugno. Fra le 18 persone coinvolte nell'operazione c'é anche il medico Giuseppe Panzera, già detenuto, genero del boss della 'Ndrangheta Giuseppe Morabito, detto 'u Tiradrittu, arrestato negli anni scorsi dopo un lungo periodo di latitanza.

CREA DA CDL A CENTROSINISTRA E POI CDL
Una carriera politica dai molti spostamenti quella del consigliere regionale Domenico Crea, arrestato questa mattina dai carabinieri a Reggio Calabria nell'ambito dell'operazione "Onorata Sanita". Crea, infatti, era subentrato in Consiglio regionale a Francesco Fortugno, il vicepresidente dell'Assemblea ucciso dalla mafia a Locri nell'ottobre 2005. Proveniva dal centrodestra per il quale, nella passata legislatura 2000-2005, era stato consigliere regionale e assessore regionale al Turismo.

Alle ultime elezioni regionali, nella primavera del 2005, si era candidato nella lista della Margherita, nonostante le forti perplessità che in quella occasione vennero opposte da più parti. Tra queste proprio Franco Fortugno e l'attuale presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, all'epoca dei fatti ancora nella Margherita. Come hanno spiegato ai giudici di Locri - davanti ai quali si sta celebrando il processo per l'omicidio del vicepresidente del Consiglio Regionale - la vedova Fortugno, on.Maria Grazia Laganà, e lo stesso Loiero, si considerava la sua candidatura "inopportuna". Le perplessità erano aumentate quando Alessandro e Giuseppe Marcianò, padre e figlio, vennero arrestati come presunti mandanti del delitto Fortugno. In quell'occasione il presidente della Regione Loiero in un'intervista a un quotidiano "invitò" Crea, pur considerato estraneo al fatto criminale, a farsi da parte dopo l'arresto dei due, che tra l'altro sono destinatari di due ordinanze di custodia anche nell'ambito dell'operazione odierna. Ciò determinò una frattura insanabile. Crea lasciò la Margherita e aderì alla Dc di Rotondi diventandone capigruppo in Consiglio Regionale e tornò con il centrodestra, riprendendo un'intensa attività politica.

(articolo della Gazzetta del Sud)

Questo è solo uno dei tanti piccoli passi che dobbiamo percorrere, possibilmente tutti insieme...

- Articolo su Repubblica

domenica 23 dicembre 2007

Inchieste ed omicidi

Mentre ancora sono vivi gli echi per l'inchiesta Nepetia (vedi Stipaturi), c'è stato un omicidio in città:

Un uomo di 30 anni, con precedenti per spaccio di droga, e' stato ucciso stasera a Cosenza con due colpi di pistola in faccia. Il cadavere e' stato trovato nell'automobile, parcheggiata nel centro storico. Il 118 e' stato avvertito da una telefonata anonima.Ettore De Luca potrebbe essere stato ucciso da una persona che era insieme con lui e con la quale potrebbe avere fissato un incontro. I colpi sono stati sparati dall'esterno della vettura.
(dall'Ansa, edizione calabrese)

La notizia è stata ripresa anche da RaiNews.
Non sembra il modo migliore per avvicinarsi al Natale, ma l'importante è non smettere di lottare e sperare che un giorno ci libereremo dalla morsa della criminalità organizzata.