
Il romanzo è sostanzialmente suddiviso in 4 parti, ognuna con un narratore differente, riprendendo quindi una struttura molto simile al Dracula di Bram Stoker. A differenza del romanzo di Stoker, però, in Malpertuis Ray ribalta, in un certo senso, il punto di vista del lettore, che alla fine si ritrova a comprendere chi in realtà era realmente prigioniero di quella casa e quale fosse la vera forza del male dietro tutte le vicende sanguinose che hanno decimato gli abitanti della magione.
A questo vanno ad aggiungersi l'atmosfera opprimente delle descrizioni dello scrittore belga, lo stile quasi lovecraftiano in particolare nei passi tratti dai diari, e il modo inedito di riportare al lettore alcuni personaggi della mitologia classica (cosa che non mi sarei spinto a scrivere se non fosse che nella copertina della prima edizione del romanzo si trova la testa di Medusa a campeggiare sopra la casa).
Questo capolavoro del gotico moderno ha anche ricevuto una trasposizione cinematografica nel 1971, che purtroppo non ho visto, e che vede nel cast la presenza di un Orson Welles a fine carriera.