Stomachion

venerdì 18 aprile 2025

Tra i fumi del vapor d'acqua

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Illustrazione artistica del sistema di K2-18 - via ESA
Scoperto da Kepler nel 2015, K2-18b è un esopianeta distante da noi 124 anni luce che orbita intorno a una nana rossa nella zona abitabile di quella stella. Per il fatto di essere intorno a una nana rossa, si trova particolarmente vicino alla sua stella, all'incirca il 15% della distanza Terra-Sole. Di conseguenza il suo tempo orbitale è particolarmente ridotto, 33 giorni circa.
Stutturalmente il pianeta è classificato come sub-nettuniano con un raggio di 2.6 volte quello della Terra. La luce che riceve dalla sua stella è, invece, paragonabile a quella che riceve la Terra.
Già solo questi dati rendevano K2-18b, anche classificato come EPIC 201912552 b (EPIC sta per Ecliptic Plane Input Catalog, catalogo di esopianeti dedicato alla seconda presa dati di Kepler), un esopianeta particolarmente interessante. L'interesse, però, aumento sul finire del 2019 quando un gruppo di ricerca annunciò che erano state rilevate tracce di vapore acqueo nell'atmosfera del pianeta. In realtà, come ha successivamente osservato il JWST, la presenza del vapor d'acqua nell'atmosfera di K2-18b è piuttosto bassa, con una concentrazione di all'incirca lo 0.1%. In ogni caso la presenza di idrogeno osservata da Hubble ha suggerito gli astronomi di classificare il pianeta come iceano, o in inglese hycean, che è la crasi tra hydrogen, idrogeno, e ocean, oceano, e serve per rendere l'idea di un pianeta con un oceano che copre la maggior parte della sua superficie e che è ricco di idrogeno (e quindi potenzialmente in grado di ospitare la vita).
Successivamente, nel 2023, Webb ha rivelato anche delle tracce di metano e anidride carbonica, due gas che generalmente associamo alla presenza di vita.
Giusto qualche giorno fa, però, un gruppo di ricerca guidato da Nikku Madhusudhan ha annunciato di aver rilevato nell'atmosfera di K2-18b tracce di solfuro di dimetile (DMS) e disolfuro di dimetile (DMDS), che sono degli indizi di presenza di vita sul pianeta, visto che sulla Terra tra i produttori di queste sostanze troviamo il fitoplankton: vita marina, quindi. In effetti lo stesso gruppo che ha fatto l'annuncio, aveva già annunciato due anni fa la presenza del solo solfuro di dimetile. Nel frattempo un altro gruppo di astronomi aveva ricordato che non necessariamente il DMS è prodotto da attività biologiche.
E anche oggi sembra che la comunità scientifica stia reagendo nello stesso modo, forse come reazione al comunicato stampa che, invece, ha subito annunciato
strongest hints yet of biological activity outside the solar system.
La NASA ha, infatti, ricordato come il rilevamento di una singola potenziale firma biologica non costituirebbe la scoperta della vita, mentre la planetologa Sarah Horst ha ricordato più o meno le stesse cose ribadite da altri nel 2024, ovvero che il DMS può essere prodotto anche senza vita. Ovviamente ammesso di riuscire a ottenere un maggior numero di dati che confermino le osservazioni fin qui fatte.
Non possiamo che aspettarci ulteriori aggiornamenti nei prossimi anni, e ovviamente ulteriore nuovo interesse su K2-18b come quello scatenato di recente dalla news Ansa.

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