Stomachion

venerdì 25 aprile 2025

La triste ironia degli anarco-libertari del twittero

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Un momento dalla manifestazione del 25 aprile a Milano
LibertariaNation è stato un progetto di comunicazione libertaria molto interessante, che ha concluso la sua storia senza lasciare quasi nessuna traccia, a parte quelle rimaste su archive.org. Ed è proprio grazie a questo inestimabile servizio che ho potuto recuperare un articolo uscito più di 10 anni fa e che, letto oggi, ma fa in qualche modo piangere il cuore per come sono andate le cose dopo l'invasione russa dell'Ucraina. L'articolo, Il nostro più grande avversario, "parla" di Aleksandr Gel'evič Dugin, ritenuto spesso il politologo di riferimento di Vladimir Putin.
L'articolo andrebbe letto tutto: è decisamente molto interessante e ci si andranno a ritrovare molte delle posizioni politiche espresse da Putin negli ultimi anni, ma vorrei soffermarmi un attimo su questi passaggi (che, vi ricordo, sono stati scritti nel giugno del 2014):
E qui veniamo ai giorni nostri. Il nostro presente, dal punto di vista della politica internazionale, sembra ridisegnare, in modo ogni giorno impercettibilmente sempre più preciso, alcuni dei desiderata espressi dal nostro politologo. Il conflitto ucraino, l'indecisione occidentale nell'affrontarlo, il dubbio instillato in noi su quali siano le parti da prendere, l'instabilità in occidente, l'ambigua relazione tra alcuni movimenti di estrema destra e la propaganda russa, il risorgere di istinti isolazionisti in europa occidentale e negli Stati Uniti appaiono curiosamente, e in modo difficilmente spiegabile altrimenti, fin troppo aderenti al programma eurasianista.
Non credo che si debba spiegare perché questo progetto rappresenti una minaccia per il libertarismo, essendone in modo radicale l'antitesi e la negazione. (...)
Ecco, noi libertari, intrisi di razionalità, illuministi, di un illuminismo scozzese e immune da derive giacobine, cresciuti nella difesa dell'individuo e della sua unicità, abissalmente distanti dalle pulsioni irrazionali che venano le ideologie cui si ispira Dugin, abbiamo in lui il nostro Doppelgänger.
Ed è qui che mi piange il cuore: negli ultimi anni diversi anarco-libertari sono apparsi appoggiare Putin e le sue idee duginiane in una maniera che pareva quasi a-critica. Basti pensare al rilancio delle, invero poche e minoritarie prove sulle presunte motivazioni dell'invasione (la famosa de-nazificazione, o come si scrive...). Oppure al sottolineare tutta una serie di differenze ignorando l'unica che conta sul serio: il potere assoluto che Putin e il suo partito, adattando le leggi democratiche ai loro scopi, hanno ottenuto negli ultimi decenni.
E' quasi ironico, allora, leggere nei commenti:
Nessun libertario sano di mente potrebbe definirsi pro-Putin.
Eppure, nell'ultimo periodo, mi sembra che di sani di mente, tra i libertari, ce ne siano stati molto pochi.

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