
A seguire ecco il ritorno di Giulio Gualtieri nella serie de L'ora del terrore, questa volta affiancato da Carlo Limido. E dopo quello del buon Francesco D'Ippolito, ecco un nuovo Lord Hatequack di grande efficacia ed espressività. E anche la storia è uno dei rari esempi in cui l'ironia e la comicità riesco a sposarsi in maniera efficace con l'orrore. Ne Il modulo fantasma la Banda Bassotti si trova intrappolata nel vecchio edificio del catasto, infestato dai fantasmi dei burocrati e di coloro che si sono persi nei suoi meandri alla ricerca del timbro giusto. La satira burocratica, che sempre ha avuto terreno fertile su Topolino, si sposa quindi con l'horror per realizzare un originale racconto di casa infestata che al tempo stesso diverte, ma si conclude col più classico dei piccoli brividi!
In chiusura ecco, infine, il terzo episodio di Terravento di Alex Bertani e Luca Barbieri per i disegni di Mario Ferracina. E in effetti è proprio quest'ultimo a salire sugli scudi in questo episodio, sia per gli ottimi disegni, sia per le indicazioni di colore intorno alle quali poi Irene Fornari ha completato il tutto. Sono, infatti, magistrali le scene all'interno della tempesta di sabbia affrontata da Topolino e Minni per andare in soccorso di Tip e Tap, richiamando alla memoria alcune scene analoghe presenti in Dune di Frank Hervert (quando gli ornitotteri affrontano le tempespe di sabbia, ovviamente).
Altro interessante riferimento è a Shannara: come nella saga di Terry Brooks, anche in questo caso gli autori ci mostrano i resti tecnologici di un periodo storico passato, di fatto stabilendo che la saga sta avvenendo in un futuro lontano rispetto al nostro. Inoltre le ombre, mostrate per la prima volta in questo episodio, ricordano il Macchia Nera di Epic Mickey.
Infine ecco la nave posta in mezzo al deserto, un esplicito riferimento a una qualche catastrofe ambientale, ma soprattutto una promessa che dietro Terravento ci sia nascoto un messaggio ecologista e ambientalista.
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