
Possiamo considerarla come la seconda parte del
post di ieri, dedicato ai
Tre Porcellini nell'animazione. Ovviamente di animazioni ce ne sono anche oggi, però il post odierno è più incentrato sull'educazione che non sull'animazione in se.
Cercando video e informazioni, sono incappato in
The True Story of the Three Little Pigs, riscrittura, in chiave moderna, della fiaba originale ad opera di
Jon Scieszka e illustrata da
Lane Smith.
Scieszka realizza una versione raccontata dall'altro lato della barricata, dal lupo, anzi da
A. Wolf, un povero lupo raffreddato, preda di terribili starnuti, che si avvia verso le case dei suoi vicini per chiedere lo zucchero necessario per fare una torta alla nonna. Purtroppo nessuno dei tre vuole aprirgli e così ad abbattere le case non è il famelico soffio, ma lo sfortunato starnuto!
La storia viene proposta soprattutto per spingere i bambini (e non solo) a pensare sugli eventi che accadono ogni giorno, sulla loro effettiva realtà, a cercare di distinguere tra versioni differenti e a come sia difficile avvicinarsi alla realtà dei fatti. Questo spunto è, poi, così interessante che, girando un po' per la rete, si trovano una gran quantità di proposte educative che sono sorte dal 1989, anno della prima edizione, a oggi: è proprio con l'idea di proporle, per quel che mi è possibile, anche al pubblico italiano che ho deciso di scrivere questa seconda parte
(*). Uno degli indizi, comunque, del grande interesse è la multidisciplinarietà che presentano alcune delle proposte di insegnamento che ho trovato e selezionato: si spazia, come vedrete, dalla lettura, alla grammatica, senza dimenticare filosofia e matematica (e si ci potrebbe mettere anche la fisica, come ho suggerito in alcuni punti del post). Sono anche stati realizzati spettacoli teatrali proprio con l'intento di proporre questionari e lavori didattici intorno alle due versioni della stessa fiaba.
In definitiva un modo nuovo e divertente, ma certo molto utile, per avvicinare i bambini (e non solo!) a tematiche differenti, alcune anche piuttosto complesse. Iniziamo, però, il nostro discorso partendo dall'
incipit della storia:
Questa è la "vera" storia di tre piccoli porcellini le cui case sono state soffiate e abbattute in frantumi... vista dalla prospettiva del lupo. Questo povero, più che maligno lupo se l'è vista brutta. Si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, a starnutire, cercando innocentemente di prendere in prestito una tazza di zucchero per fare una torta alla sua nonna. E' colpa sua se quei prosciutti(1), o meglio maiali, hanno costruito case così fragili?(2)

Così inizia la storia di Scieszka, una favola che si basa tutta sull'equivoco e che rappresenta i porcelli in maniera non proprio ideale, anzi più simile ai maiali di Orwell che non a quelli della favola originale.
Su
Teching Heart si propone una lezione basata sulla lettura della fiaba in classe. Ci sono attività precedenti alla lettura (ad esempio una lettura della versione originale, ricordare che seguirà la lettura della versione originale, enfatizzare su alcune differenze, come i narratori delle due storie) e attività successive alla lettura. In questa fase spicca un
brainstorming, poi ci sono le classiche sezioni dedicate alle domande e alla grammatica (con una suggerita minilezione sugli aggettivi) e c'è persino la proposta di una piccola lezione sulla
matematica (il contare, i numeri ordinali, ...).
La nuova rielaborazione dei
Tre porcellini, poi, può essere utilizzata anche per parlare di
filosofia ai più piccoli, come suggerisce
Teaching children philosophy.