Il fatto di essersi nutrito faceva indubbiamente una bella differenza. Lo scantinato, aveva per il momento perso la sua minacciosità. Era una strana, fredda terra scintillante di luce resa soffusa dalla pioggia, un regno di forme verticali e orizzontali, di grigi e di scuri attenuati solo dai colori polverosi degli oggetti immagazzinati. Una terra di rombi e di eventi impetuosi, di suoni intermittenti che scuotevano l'aria come tanti tuoni. La sua terra.
- da Tre millimetri al giorno di Richard Matheson - Immagine in apertura tratta dalla trasposizione a fumetti di Ted Adams e Mark Torres
Stomachion
mercoledì 22 gennaio 2025
martedì 21 gennaio 2025
Mantenere il giudizio
Post aggiornato dopo la sua prima pubblicazione con la sistemazione del codice html.
Partiamo dal fondo di questo articolo: a supporto della tesi sostenuta nel resto del testo si utilizza un influencer di destra che, per dare oggettività alla sua opinione, fa valutare la faccenda a Chat GPT, in pratica delegando a una rete neurale, che per sua definizione matematica non è oggettiva a causa della presenza dei bias, il giudizio morale ed etico. Esattamente ciò che Norbert Wiener, come raccontato nella recensione di Topolino #3608, temeva di piu'.
Comunque sulla faccenda mi trovo d'accordo con Roberto Saviano.
Partiamo dal fondo di questo articolo: a supporto della tesi sostenuta nel resto del testo si utilizza un influencer di destra che, per dare oggettività alla sua opinione, fa valutare la faccenda a Chat GPT, in pratica delegando a una rete neurale, che per sua definizione matematica non è oggettiva a causa della presenza dei bias, il giudizio morale ed etico. Esattamente ciò che Norbert Wiener, come raccontato nella recensione di Topolino #3608, temeva di piu'.
lunedì 20 gennaio 2025
Matematica, lezione 49: Il cervello
Una delle questioni più dibattute tra i fisici, in particolare su YouTube, relativamente al Premio Nobel per la fisica 2024 era se tale premio fosse realmente stato assegnato per la fisica. Sin da subito ho pensato fosse una emerita sciocchezza perdere tempo su tale discussione: i modelli alla base della definizione delle reti neurali e delle tecniche di machine learning sono, sostanzialmente, modelli sviluppati all'interno della fisica. D'altra parte ci si potrebbe chiedere come mai un modello come quello di Ising si sia rivelato così efficace nella descrizione e successivamente nella algoritmizzazione (scusate per questo neologismo un po' bruttino) delle reti neurali. La risposta sono abbastanza convinto che non piacerebbe ai fisici di cui sopra, perché dovrebbe costringerli ad ammettere l'importanza della fisica nella descrizione del cervello umano. E un testo che permette molto bene di quanto meno cogliere superficialmente questa importanza è proprio La matematica del cervello di Alessandro Viani, che dopo i volumi dedicati alla statistica, si occupa di un tema decisamente molto interessante.
domenica 19 gennaio 2025
Topolino #3608: Tecnologia, questa sconosciuta
Lo so: la principale enfasi su questo numero è stata quella dedicata alla quattro versioni dialettali del Topo rilasciate da Panini in occasione della giornata nazionale dei dialetti del 17 gennaio. Visto che ne scriverò sul Cappellaio, ho deciso che per il titolo e dunque per il tema principale avrei seguito la mia solita filosofia: cercare qualcosa che leghi due o più delle storie a sommario, o il tema della storia con cui decido di iniziare. In questo caso il rapporto con la tecnologia, tema sempre caro agli autori disneyani.
Come intuibile dall'accostamento, il PDP 6000 "impazzisce", ma il punto fondamentale della storia è il modo in cui quest'ultimo "recupera il senno". Non posso, comunque, in questo caso non sottolineare una interessante coincidenza: la storia esce nella stessa settimana di uscita de La matematica del cervello di Alessandro Viani (ne scriverò domani, se tutto va bene), che in appendice presenta la biografia di Norbert Wiener curata da Veronica Giuffé. Lettura interessante, permette di scoprire il padre della cibernetica e, soprattutto, ciò che pensava dell'atteggiamento tutto umano di affidarsi sempre di più alle macchine. Citando la Giuffré, infatti:
L'antifurto definitivo
La storia d'apertura, Il PDP 6000 di Niccolò Testi e Alessandro Perina (che per inciso è la storia che è stata "tradotta" in 4 dialetti differenti), racconta dell'ennesimo antifurto definitivo realizzato da Archimede per il deposito di Paperone. E questo sembra realmente inespugnabile, poiché utilizza una intelligenza artificiale, il PDP 6000 del titolo, evidente riferimento all'HAL 9000 di 2001: Odissea nello spazio, per controllare gli accessi al deposito e attivare le contromisure più opportune in caso di minaccia.Come intuibile dall'accostamento, il PDP 6000 "impazzisce", ma il punto fondamentale della storia è il modo in cui quest'ultimo "recupera il senno". Non posso, comunque, in questo caso non sottolineare una interessante coincidenza: la storia esce nella stessa settimana di uscita de La matematica del cervello di Alessandro Viani (ne scriverò domani, se tutto va bene), che in appendice presenta la biografia di Norbert Wiener curata da Veronica Giuffé. Lettura interessante, permette di scoprire il padre della cibernetica e, soprattutto, ciò che pensava dell'atteggiamento tutto umano di affidarsi sempre di più alle macchine. Citando la Giuffré, infatti:
(...) tra le sue pagine invita a non delegare mai alle macchine la distinzione tra il bene e il male: una discriminante etica che, secondo lui, dovrà appartenere per sempre agli uomini.E in qualche modo sembra essere lo stesso messaggio presente nella storia di Testi.
sabato 18 gennaio 2025
Banchetto di sangue
La raccolta Banchetto di sangue è, in un certo senso, una summa dei personaggi e delle tematiche care al maestro dell'horror Hideshi Hino. Come nei due volumi di Oninbo, anche se non con lo stesso occhio ironico, il mangaka si occupa dei piccoli orrori quotidiani, quelli che nascono dall'interno di ciascuno di noi. Le colpe, piccole o grandi che siano, i desideri incoffessabili, le ossessioni di ciasucno dei protagonisti esplodono in un vero e proprio Banchetto di sangue, che poi è il titolo del primo racconto. In questo caso abbiamo una variazione in un certo senso schick del tema del cannibalismo, che porta il protagonista in una strada senza ritorno.
Interessanti poi i tre racconti centrali, Le mie sono orecchie da elefante, Il signore degli insetti nelle notti di Luna piena e Il ratto dagli occhi rossi dove viene sviluppato in poche pagine il tema della metamorfosi già trattato in Bug Boy, e il rapporto con corpi estranei, come possono essere gli insetti, come visto per esempio in Insetti infernali.
Un altro tema trattato da Hino è quello della morte, o della consapevolezza della morte, che abbiamo visto raccontato in maniera estesa in Living corpse di cui L'uomo che viveva con un cadavere sembra, in effetti, una variazione (o il prodromo dell'idea sviluppata nel manga poc'anzi citato).
In definitiva è una delle opere più interessanti e complete di Hino, forse quella che consiglierei come lettura iniziale della sua opera.
Interessanti poi i tre racconti centrali, Le mie sono orecchie da elefante, Il signore degli insetti nelle notti di Luna piena e Il ratto dagli occhi rossi dove viene sviluppato in poche pagine il tema della metamorfosi già trattato in Bug Boy, e il rapporto con corpi estranei, come possono essere gli insetti, come visto per esempio in Insetti infernali.
Un altro tema trattato da Hino è quello della morte, o della consapevolezza della morte, che abbiamo visto raccontato in maniera estesa in Living corpse di cui L'uomo che viveva con un cadavere sembra, in effetti, una variazione (o il prodromo dell'idea sviluppata nel manga poc'anzi citato).
In definitiva è una delle opere più interessanti e complete di Hino, forse quella che consiglierei come lettura iniziale della sua opera.
venerdì 17 gennaio 2025
Alekhine, il finalista
nuovo video in cui racconta quali personalità del mondo dello spettacolo sono metallare. Tra queste c'è anche Jessica Pimentel, attrice nota soprattutto per Orange Is the New Black. Ciò che, però, è meno noto è l'essere la "voce" della band statunitense Alekhine's Gun. Dalle forti sonorità death metal, la band si è evidentemente ispirata al grande scacchista russo, naturalizzato francese, Alexander Alekhine. E anche se non ho trovato alcuna conferma esplicita della cosa, per essere convinti di ciò basta leggere il testo di Endgame, ricco di riferimenti scacchistici.
Ovviamente la canzone si riferisce al finale, la chiusura del gioco, come evidente da questi due versi:
Recentemente Danny Metal, sul suo canale YouTube, ha proposto un
Ovviamente la canzone si riferisce al finale, la chiusura del gioco, come evidente da questi due versi:
With all this time came time to planD'altra parte il plan, letto nel contesto scacchistico, suggerisce proprio l'ideazione e lo sviluppo dei piani di gioco da parte di ciascuno dei due contendenti, il tutto a concorrere alla costruzione della strategia migliore:
How foolishly you thought you'd take it all away from me
giovedì 16 gennaio 2025
Assioni, solitoni e materia oscura
Con l'idea di fare questa piccola review più o meno ogni due settimane, sono tornato sulla homepage di Google Scholar per vedere cosa mi segnalava come articoli recenti. Limitandomi alle ultime due settimane, hanno coplito la mia attenzione un paio di articoli dedicati agli assioni come possibili candidati per la materia oscura, che a differenza dell'energia oscura non è più di tanto messa in dubbio, sostanzialmente perché si sa che, nonostante non si possa spiegare tutto con essa, c'è in giro della materia che non riusciamo a vedere.
Iniziamo con Ultimate light-shining-through-a-wall experiments to establish QCD axions as the dominant form of dark matter:
Iniziamo con Ultimate light-shining-through-a-wall experiments to establish QCD axions as the dominant form of dark matter:
mercoledì 15 gennaio 2025
Matematica, lezione 48: Teoria delle categorie
Quel poco che sapevo sulla teoria delle categorie era legato al tentativo di Bertrand Russell di costruire delle fondamenta logiche alla matematica. Il suo tentativo, infatti, si dimostrò debole, e la nascita della teoria delle categorie era dovuta proprio al tentativo di rinforzare quelle fondamenta. Senza un gran successo.
In effetti quella storia, letta non ricordo in quale testo, non trova alcuna traccia dentro il 48.mo volume della collana Matematica, però il legame con le fondamenta della matematica sono abbastanza evidenti. Il testo di Marco Erba e Claudio Sutrini ripercorre la storia di una disciplina sostanzialmente giovane (qualcosa come un'ottantina di anni o poco meno), che però ha la pretesa, in un certo senso anche ben riposta, di fornire una visione unitaria della matematica stessa. Tra l'altro il formalismo di base della teoria delle categorie viene ripreso a piene mani da quello della teoria dei gruppi, e da essa ne prende e in qualche modo ne estende la visione tutta particolare che punta più sulle interazioni tra strutture che non sulle strutture stesse.
In effetti quella storia, letta non ricordo in quale testo, non trova alcuna traccia dentro il 48.mo volume della collana Matematica, però il legame con le fondamenta della matematica sono abbastanza evidenti. Il testo di Marco Erba e Claudio Sutrini ripercorre la storia di una disciplina sostanzialmente giovane (qualcosa come un'ottantina di anni o poco meno), che però ha la pretesa, in un certo senso anche ben riposta, di fornire una visione unitaria della matematica stessa. Tra l'altro il formalismo di base della teoria delle categorie viene ripreso a piene mani da quello della teoria dei gruppi, e da essa ne prende e in qualche modo ne estende la visione tutta particolare che punta più sulle interazioni tra strutture che non sulle strutture stesse.
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