
La storia, disegnata da un pulitissimo Dan Mora, disegnatore del Costa Rica che ricorda Mike Deodato jr. per il tratto e la gestione dei personaggi, vede il ritorno a un crossover DC Comics di Mark Waid, che in maniera più o meno esplicita aveva affrontato i temi che leggeremo sui quattro numeri in cui è pubblicata in altri suoi progetti, come per esempio Kingdom Come o, uscendo dall'ambito strettamente supereroistico, Empire.
La miniserie era stata anche anticipata da un albo speciale, Ground Zero, contenente alcune storie brevi che approfondivano alcuni aspetti preparatori al piano della Waller. Una di queste storie brevi era stata pubblicata nello speciale uscito a fine 2024 in occasione della Free comics week, mentre le altre hanno trovato spazio sul primo spillato dell'edizione italiana.
Ciascuna di queste storie, co-scritte da Waid (a parte una) insieme con altrettanti sceneggiatori e disegnatori, si concentrano ciascuna su un personaggio chiave della miniserie, preparando il terreno all'attacco totale che la Waller porterà a termine nel corso del primo numero.
Prima di lasciarvi alla recensione, vi ricordo che sul Cappellaio Matto c'è un piccolo approfondimento scientifico.
La realtà come costruzione dei media

Significativo per due motivi quanto Amanda Waller dice a Steel nel corso di un dialogo all'interno del suo quartier generale:
Chiamarla "disinformazione" è scorretto. Sono anni che dico che i "supereroi" sono un problema. Causano più guai di quanto ne risolvano. Detengono un potere assoluto, ma non rispondono a nessuno. Aderiscono a un'idea infantile di moralità ma, come tutti i bambini, ogni tanto fanno i capricci.La prima osservazione interessante è proprio relativa alle motivazioni nella produzione delle fake news. La Waller, infatti, non le considera realmente finte, ma un modo differente di mettere in rilievo quella che ritiene la sua verità. In un mondo così pieno di fake news, questo è un punto di vista abbastanza inedito e interessante che si aggiunge alla pura e semplice manipolazione per scopi politici o di diffamazione e che, in certi contesti, può ben far capire non solo quanto sia difficile combatterle le fake news, ma anche come queste spesso si generano a partire da dei, per quanto distorti, buoni propositi.
Capricci che possono ridurre in cenere il pianeta.
Io la definisco informazione. Stiamo semplicemente ricordando alle persone tutto questo.
L'altra osservazione è evidentemente legata al "potere assoluto". Verrà ulteriormente declinata nel seguito della saga, ma in questa sede ci interessa come essa sia centrata sui supereroi e sull'uso potenziale che ne potrebbero fare. L'enfasi, infatti, sta in quel detengono, che nella visione di Amanda Waller non è potenziale, e soprattutto nel successivo non rispondono a nessuno, che denota, ovviamente, una visione da Stato-nazione, secondo cui quel genere di controllo non può essere assegnato a nessuno se non, proprio, al macro-organismo statale.
La cosa ironica della faccenda è che, se ai supereroi sostituissimo alcuni dei politici che circolano nel nostro mondo, rapresenterebbe esattamente ciò che molti pensano della politica mondiale attuale.
Un altro passaggio interessante, sempre di quello scambio di battute con Steel, è il seguente:
In un mondo immerso in una camera di risonanza mediatica, non importa quante suore in un autobus Superman sia in grado di salvare... ci sarà sempre e comunque qualcuno capace di convincere un numero inquietante di persone a dubitare dei propri occhi e delle proprie orecchie.Non solo chiarifica in maniera semplice e diretta il mondo mediatico in cui siamo immersi, ma rappresenta in maniera chiara ed esplicita il paradigma della disinformazione. Quella stessa disinformazione che la Waller, dall'alto della sua presunta superiorità morale, utilizza ai suoi scopi.
Senza poteri

L'altro elemento interessante è come Waid sfrutti appieno la commistione tra elementi classici e altri più recenti. Da un lato, infatti, la Waller ha messo in campo un esercito di Amazo con il compito di sottrarre i superpoteri a ciascuno degli eroi. Dall'altro questa evoluzione dell'androide, creato da Gardner Fox e Mike Sekowsky sulle pagine di The Brave and the Bold #30, avviene grazie a Failsafe, androide creato dallo stesso Batman (sulla falsa riga del piano alla base de La torre di Babele, storia della JLA proprio di Waid) allo scopo di fermarlo nel caso impazzisse. Esordisce su Batman (vol. 3) #125 di Chip Zdarsky e Jorge Jiménez, solo che a sua volta diciamo che impazzisce, diventando così un avversario di Batman. E, in questo caso, un prezioso alleato di Amanda Waller.
Altro nuovo personaggio fondamentale per la squadra della Waller è Brainiac Queen, un androide creato proprio dall'avversario di Superman, Brainiac, e che risulta fondamentale nella creazione dei video deep fake. Il personaggio ha esordito nel corso della saga House of Brainiac di Joshua Williamson e Jeremy Adams, in particolare su Action Comics #1064 disegnato da Rafa Sandoval.
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